Ciao,
io ho 35 anni, 36 ad agosto, e sono la mma di Liora, la piccola fatina che vedi nel mio avatar, e che ora ha tre mesi.
Ti racconto la mia storia così potrai, spero, rincuorarti. E' un po' lunga ma cercherò di essere concisa.
Quando ho conosciuto mio marito, cinque anni fa, la prima cosa che mi ha detto appena abbiamo iniziato la nostra storia, era che lui non poteva avere figli perchè, a causa di una malattia congenita, era azospermico. Abbiamo iniziato subito, dopo pochissimi mesi, a fare ricerche e relative cure, perchè sapevamo che i tempi erano lunghi. Abbiamo fatto ricerche e cure per due anni ma senza risultati:il medico del poleclinico che ci seguiva, un medico molto umano, all'ennesimo risultato negativo ci disse che dovevamo smettere, che era inutile e che eravamo giovani, capiva il nostro dolore, ma dovevamo magari pensare all'adozione e soprattutto stare attenti ai venditori di fumo che, purtroppo, come disse anche lui, in questo campo sono veri avvoltoi.
Pianti e disperazione, ci siamo fermati e abbiamo iniziato il percorso adozione. Poi per un caso fortuito siamo entrati in contatto con un medico israeliano, mio marito è di lì: abbiamo mandato tutta la documentazione ai parenti di mio marito che vivono in Israele e il medico ci ha confermato la diagnosi del medico italiano ma ci ha cambiato le modalità di assunzione sia dei medicinali sia di un ormone che mio marito prende per vivere.Siamo tornati dal medico italiano che, da grande medico che è, ci ha confermato che quella teoria era possibile ma che dovevamo essere psicologicamente pronti a un nuovo insuccesso e ci ha dato il consenso per la terapia (consenso senza il quale non avremmo avuto l'esenzione al pagamento dei costosissimi medicinli,diritto che mio marito ha a causa del suo ipogonadismo).
Ero terrorizzata all'idea di un nuovo fallimento ma mio marito ci credeva fermamente e sapevo che se avessi ceduto per lui non sarebbe mai stato lo stesso. Dopo sei mesi dall'inizio della terapia avevamo miracolosamente l'opportunità che io restassi incinta. I medici stessi erano increduli. Dopo altri sei mesi è avvenuto l'inverosimile, io sono rimasta in attesa e l'ho scoperto un giorno dopo aver prenotato la visita per la procreazione assistita.
Quei mesi sono stati durissimi, eravamo molto molto stressati e sapevamo di avere il tempo contato (mi ero dimenticata di dirti che ci avevano dato sei mesi, appunto, prima di iniziare con la fecondazione assistita). La mia ginecologa, una donna che senza dubbio sarebbe stata una di quelle donne sapienti dell'antichità, mi disse di stare serena e che anche se il romanticismo se ne era ormai andato a farsi friggere, era naturale lo stress e il malumore ma che non dovevamo cedere e pensare solo per il meglio. Quello che posso cosigliarti è quello che è stato consigliato a noi da questi medici che hanno lavorato, senza conoscersi, a distanza: avere rapporti a giorni alternati, non più di tre volte a settimana perchè lo sperma, per essere più "fertile" ha bisogno di tempi di 24-48 ore, avere rapporti ovviamente durante il periodo dell'ovulazione, e la mia gineco diede poi a Gabi uno sciroppo fluidificante, sai di quelli per la tosse, perchè dalle analisi sembrava che lo sperma fosse troppo vischioso (ma questo era un discorso specifico). Tutti poi ci dissero: STATE CALMI e NON PENSATECI, ma sullo stare calmi e non pensarci lasciamo perdere perchè io non pensavo ad altro.. Però nel frattempo ho cambiato stile di vita, ho traslocato e siamo andati a vivere in campagna, lontano dalle mura di cemento, avendo intorno gli alberi, perchè ero convinta che stare più vicina alla terra mi avrebbe aiutata, avevo bisogno di essere "libera".So che ti sembrerà assurdo ma è stato così. due mesi dopo il trasloco abbiamo concepito Liora, la bimba che vedi nel mio avatar, il nostro piccolo immenso miracolo.
Io ancora non ci credo, e con tutto che ha quasi quattro mesi, quando la mattina mi sveglio e sento il suo corpicino accanto al mio mi rincuoro e mi dico che è tutto vero.
Devi avere fede, in te, in voi, e soprattutto non assillarti su ciò che pensi tu possa fare o avere di sbagliato. Ti faccio tutti i mie auguri più sinceri