La tradizione nelle arti marziali

Archivio delle discussioni sui forum non più presenti
Rispondi
sifu lorenzo
Messaggi: 113
Iscritto il: sab nov 03, 2007 10:50 pm
Località: Torino
Contatta:

La tradizione nelle arti marziali

Messaggio da sifu lorenzo » ven feb 08, 2008 12:48 pm

Le arti marziali esistono da molti secoli e sono sempre state legate alla quotidianità dei riti spirituali buddisti e taoisti.
Il tempio SHAOLIN (o SIULAM) dello HONAN, nel Nord della Cina (sulla montagna del SONG SHAN), è il luogo in cui le Arti Marziali Cinesi si sono evolute. Lo sviluppo dello studio di queste avviene intorno al 520 d.C. con l'arrivo al Tempio Shaolin del monaco indiano BODHIDARMA (o TAT MOH), recatosi lì per divulgare la dottrina CHAN (o ZEN in giapponese).

Non tenere conto di ciò vorrebbe effettivamente significare lo snaturamento di questa disciplina mutilandola così della sua componente più significativa: il lavoro interiore.

Osservata nella sua effettiva interezza, la tradizione marziale poteva dirsi arte completa, e chi si avvicinava ad essa aveva la possibilità di sviluppare sia le componenti esterne, quali il fisico e il mentale, sia quelle interne, quali sono il livello eterico-vitale, (Ch’i), e lo spirituale, (Shen).

Il metodo di trasmissione della conoscenza fu dapprima semplicemente orale, per poi giungere fino ai giorni nostri con scritti di ogni genere.

Da qui il paradosso della cultura moderna: nei tempi antichi era cosa non facile trovare un insegnante disposto a tramandare i segreti della pura tradizione, mentre oggi si fatica per uscire dal labirinto di libri e pseudo maestri che offrono lezioni di ogni genere.

Di certo non è possibile esser certi che la tradizione di una scuola moderna sia stata trasmessa in modo puro, anche perchè nessuno di noi può dire cosa fosse in realtà la vera tradizione marziale, ma un consiglio sulla bocca di coloro che ricercano quel senso spirituale delle discipline orientali è sicuramente sempre lo stesso: attenzione alle arti marziali acrobatiche, piene di incongruenze a livello applicativo, costosissime a livello di "mensilità" e prive di tecniche "Interne" che vadano a lavorare sul benessere psichico e fisico. :wink:

Avatar utente
movimentocosciente
Messaggi: 13
Iscritto il: ven feb 08, 2008 12:47 am

Re: La tradizione nelle arti marziali

Messaggio da movimentocosciente » ven feb 08, 2008 12:58 pm

Concordo in pieno.
Se prendiamo atto del fatto che, nei secoli, la civiltà terrestre si è evoluta a livello tecnologico ed esteriore, ma nel contempo ha subito una forte involuzione a livello spirituale e interiore, capiremo che le parti degli insegnamenti tradizionali più a rischio sono appunto quelle dedicate al lavoro interiore.

Si rischia così di essere spettatori passivi di una involuzione in piena regola: il passaggio da “Arte marziale tradizionale” a “Sport da combattimento”.

Nell’occidente moderno abbiamo già gli esempi del Judo e del Karate, un tempo arti tradizionali per la trasformazione e il miglioramento interiore dell’essere umano, oggigiorno semplici sport olimpici con tanto di sponsor e premi...Fai l'arte marziale che vinci il premio... :shock:

sifu lorenzo
Messaggi: 113
Iscritto il: sab nov 03, 2007 10:50 pm
Località: Torino
Contatta:

Re: La tradizione nelle arti marziali

Messaggio da sifu lorenzo » ven feb 08, 2008 1:02 pm

Eh Eh, la faccina shockata mi fa sempre ridere... :shock:
Comunque è così.
L’insegnamento della tradizione marziale è dunque da considerarsi strumento completo per il lavoro di miglioramento dell’essere umano, sia sotto il profilo fisico e mentale, sia sotto il profilo filosofico spirituale, e sarebbe un grave errore pensare di ritrovare nello sport moderno gli stessi valori dell’arte di un tempo.

E come ricordato già dai maestri di tutti i tempi, c’è da dire che siamo noi stessi gli artefici dei nostri fallimenti e delle nostre vittorie e mi auguro con cuore che ognuno di noi opti per lo studio delle discipline tradizionali, essendo esse indissolubilmente improntate sul lavoro di vittoria interiore. :D

KrishDolphin
Messaggi: 5
Iscritto il: ven feb 15, 2008 3:46 am

Re: La tradizione nelle arti marziali

Messaggio da KrishDolphin » ven feb 15, 2008 5:21 am

Ciao a tutti,

Trovo le discipline marziali un ottimo strumento di autoconoscenza di ampliamento delle possibilità di fruizione della vita.
Logicamente sono un sistema di conoscenze di matrice fisio-energetica dal valore indiscutibile se prese nel giusto modo.

Quanto alla tradizione sono d'accordo ad un insegnamento integro, intatto anche nei principi teorico-morali, ma trovo che i venditori di tecniche sono diventati una parte larghissima del panorama marziale, ci sono mille sistemi di combattimento, ma dell'arte del combattere si fatica a trovare le tracce.

Esiste fortunatamente una corrente laica e non che cerca di nuovo la sintesi di metodiche interne/esterne di valore pratico, sia per la forticazione del corpo che per la raffinazione del sentire la vita.

Purtroppo l'ambiente marziale è saturo di una cocciuta volontà di possedere il graal all'interno del proprio stile, fino al punto di chiudere gli occhi sulla verità dei fatti, sarebbe auspicabile un ambiente collaborativo e aperto, capace anche di superare e lasciare cadere le inutilità, oltre che di raffinare le metodiche.

Ad esempio le immagini utilizzate nelle pratiche interne sono, a volte, inadeguate o inutili, dato lo scorrere del tempo e il diverso modo di concepire le cose.
Magari per padroneggiare un metodo si impiegano anni a capire l'immagine meditativa, perchè distante anni luce da noi, quando in realtà basterebbe che chi l'ha compresa la traduca in termini più consoni al presente per permetterne una rapida comprensione.

Il rituale della tradizione, della sottomissione al maestro, le prove da superare, sono tutte cose che hanno un loro valore, legate però ad un contesto che vede l'allievo totalmente all' oscuro circa il conseguimento da ottenere, attualmente l'idea del conseguimento è chiara e largamente compresa e credo sia meglio procedere in maniera laica e raffinata, portando la didattica verso l'estrema chiarezza e comprensibilità dei processi in atto.

Va da se che l'impegno crescente e costante è basilare ma sono dell'idea che un processo di collaborazione fra la mente dell'insegnate e quella degli allievi sia un approccio da esplorare, anche fra gli stessi allievi dovrebbe essere rispolverata la fratellanza e il mutuo aiuto lungo il conseguimento e la manifestazione del Tao marziale, cosa oggi poco compresa e che invece fa la differenza fra tanti singoli profittatori del sapere e una famiglia di praticanti dell'arte della vita attraverso il combattimento.

Spero di non aver tediato troppo..

sifu lorenzo
Messaggi: 113
Iscritto il: sab nov 03, 2007 10:50 pm
Località: Torino
Contatta:

Re: La tradizione nelle arti marziali

Messaggio da sifu lorenzo » sab feb 16, 2008 12:27 pm

KrishDolphin ha scritto:Purtroppo l'ambiente marziale è saturo di una cocciuta volontà di possedere il graal all'interno del proprio stile, fino al punto di chiudere gli occhi sulla verità dei fatti, sarebbe auspicabile un ambiente collaborativo e aperto, capace anche di superare e lasciare cadere le inutilità, oltre che di raffinare le metodiche.
Eh, è proprio vero, dobbiamo cercare nel nostro piccolo di essere aperti anche alle altre possibilità e realtà in modo da essere d'esempio per tutti...
P.S. non sarai mai tedioso in qst sezione, ti si ascolta piacevolmente! Ciao Krish! :D

KrishDolphin
Messaggi: 5
Iscritto il: ven feb 15, 2008 3:46 am

Re: La tradizione nelle arti marziali

Messaggio da KrishDolphin » lun feb 18, 2008 6:26 pm

Grazie per il Benvenuto, giustamente l'apertura è sinimo di arricchimento e confronto, ma anche riconoscere un unico filo dietro tutte le arti (non solo di combattimento) porta ogni arte in una dimensione di vasta bellezza, moltiplicando molto le possibilità di crescita.

Portare una pratica fino all'arte sposta nella dimensione in cui si palesa un unica arte divina che cangia, muovendosi in mille manifestazioni dall'anima comune..
La ricerca della purezza e del conivolgimento totale nell'atto, anima il gesto di una bellezza che ferma il tempo, aprendo in un istante la via per una realtà più ampia e potente, più vicina di un passo a Dio.
La purezza nella voglia di essere è capace di manifestare anche questo, trovo sia una momento di magia pura sia vederlo che ricercarlo.
Un evento capace da solo di mettere sullo stesso piano tutti i ricercatori di Dio, indifferentemente dallo strumento espressivo scelto, capace di portare in un contesto amplificato la vita intera.

Credo sia per questo che tradizionalmente si diceva, fa si che un arte ti scelga e persevera lungo quella via fino a che non sia la morte a coglierti, facendo della meraviglia il tuo modo di essere...

Credo sia per questo che trovata un arte le si dedica con piacere la vita e si ricava un inesprimibile gioia, forse perchè la strada maestra per Dio è aperta...


Rispondi