Cipressi che destrutturano e erba medica come concime

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incantapianta
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Cipressi che destrutturano e erba medica come concime

Messaggio da incantapianta » dom gen 20, 2008 1:10 am

Salve a tutti! Mi presento, sono Marta, vivo in Umbria. Infanzia tra i monti appenninici, 5-6 anni di città dopo il liceo e poi ritorno alla campagna e ai boschi. A parte la parentesi cittadina, dovunque ho vissuto ho fatto un orto!
Ora il mio orticello, 100 metri quadri guadagnati a forza di forca fora terra e cesoie, patteggiando con rovi più alti di me, dopo i primi tre anni di continui allargamenti, ha trovato la sua stabilità
(Non ho tempo a sufficienza per gestire un'area più grande,
in più ogni anno devo rivedere il contratto con i rovi...) :lol:
Ora, a me piace sperimentare e questo è il mio laboratorio di ricerca. Me ne intendo abbastanza, sono una botanica appassionatissima e diplomata giardiniera alla scuola agraria di monza, ma ovviamente ciò non basta,
o non mi basta.
La relazione che ho con il mio orto rispecchia quella che ho con il mondo, è in continua evoluzione.
Andare nell'orto per me significa fare autoanalisi!! Beh, comunque, non voglio dilungare oltre questo argomento,
ma porre dei quesiti ben precisi (lo scambio di opinioni è sempre fonte inesauribile di ricchezza):

La terra del mio orto, in origine abitata da melissa officinalis, verbena officinalis, dipsacus follonum, e ovviamente rovi, pare piuttosto fertile, lavorandola trovo spessissimo pezzi di vecchi (e forse anche antichi) cocci, si trova proprio al di sotto della parte più antica di un casale di campagna. Presumo fosse 'la discarica' delle famiglie che ci abitarono per moltissimi anni.
Però, la sua fertilità mi pare messa a repentaglio da 3 Cupressus arizonica (Dei giganteschi cipressoni, casa di simpatici scoiattolini) che vivono appena sopra, (L'orto è una terrazza).
Credo che le loro radici, che sicuramente si trovano anche sotto l'orto, producano degli essudati inibenti nei confronti della crescita delle altre piante. Lo stesso dicasi per il copiosissimo polline prodotto una volta all'anno che ricopre il mio orticello. Ora, non ditemi di spostare l'orto, non è possibile, né di tagliare gli alberi (Non si toccano).
Volevo solo sapere se avete esperienze simili e che ne dite: Il primo anno, in cui aggiunsi una montagna di letame di cavallo (pure troppo credo), la maggiorparte delle piante erano stupende, poi ho adottato il metodo sinergico, ma l'esposizione dell'orto a ovest favoriva un essiccamento completo delle aiuole, sottoposte a un fortissimo e caldissimo vento che qui l'estate non smette mai di tirare. Nonostante acqua e pacciamatura (devo poi essere parca con l'acqua)era la morte della terra. Quindi, non potendo attendere un miglioramento spontaneo della terra, ho cambiato metodo: Aiuole non rialzate, lavorazione con la forca fora terra (la mia terra, se non lavorata, tende a cementificare, d'estate), ma residui vegetali sotterranei mai tolti. C'è stato un miglioramento.
Comunque a primavera la terra sembra sempre magnifica e raccolgo montagne di fave e piselli, mentre d'estate tutto soffre molto, io credo che i cipressoni abbiano un effetto destrutturante e interferiscano sia con la capaità della terra di trattenere l'acqua ed anche con l'assorbimento dei minerali da parte delle radici,voi che ne pensate?
anche perché alcuni tipi di piante hanno bisogno del doppio o anche del triplo del tempo normale per arrivare alle dimensioni di raccolta (confronto ad altri orti biologici di mia conoscenza)
Ho concluso che l'azione vantaggiosa possa essere quella di pacciamare sempre e concimare e ammendare molto.
Però, sembrerà strano, anche in campagna è difficile trovare del buon letame, ormai.
Quindi mi è venuta un idea: Secondo voi, a gennaio, febbraio, prima di seminare un sovescio di senape, a senso interrare una poltiglia di erba medica ottenuta macerando pellet in poca acqua, tanto per reidratarla?
Ho letto di fertilizzanti liquidi ottenuti macerando tali pellet, ma ciò che voglio mimare è proprio un sovescio
Che ne dite? E, in mancanza di vero letame fresco, credete che il letame pellettato biologico mantenga lo stesso effetto strutturante e ammendante? Inoltre quest'anno mi accingerò ad aggiungere farina di basalto, sia all'orto che al giardino, vi farò sapere con quali risultati (sicuramente ottimi)
Se siete arrivati fin quaggiù, vi ringrazio della pazienza dimostratami
Ciao a tutti e buona coltivazione!
Marta

erbaviola
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Re: Cipressi che destrutturano e erba medica come concime

Messaggio da erbaviola » dom gen 20, 2008 8:20 pm

incantapianta ha scritto:Salve a tutti! Mi presento, sono Marta, vivo in Umbria. Infanzia tra i monti appenninici, 5-6 anni di città dopo il liceo e poi ritorno alla campagna e ai boschi. A parte la parentesi cittadina, dovunque ho vissuto ho fatto un orto!
BENVENUTISSIMA!!!! :D Attingeremo molto molto volentieri anche alle tue conoscenze!!! :mrgreen:
incantapianta ha scritto: Ora il mio orticello, 100 metri quadri guadagnati a forza di forca fora terra e cesoie, patteggiando con rovi più alti di me, dopo i primi tre anni di continui allargamenti, ha trovato la sua stabilità
(Non ho tempo a sufficienza per gestire un'area più grande,
in più ogni anno devo rivedere il contratto con i rovi...) :lol:
Ora, a me piace sperimentare e questo è il mio laboratorio di ricerca. Me ne intendo abbastanza, sono una botanica appassionatissima e diplomata giardiniera alla scuola agraria di monza, ma ovviamente ciò non basta,
o non mi basta.
La relazione che ho con il mio orto rispecchia quella che ho con il mondo, è in continua evoluzione.
Andare nell'orto per me significa fare autoanalisi!! Beh, comunque, non voglio dilungare oltre questo argomento,
ma porre dei quesiti ben precisi (lo scambio di opinioni è sempre fonte inesauribile di ricchezza)
Non basta mai... nella mia personale esperienza sia il terreno che la conoscenza non bastano mai :D Sarà questo il bello, quello che ci fa andare avanti, soddisfazione a parte? :D Dilungati pure, è sempre interessante condividere queste esperienze e solo chi mette davvero le mani nella terra può capire quando dici "a me un'ora di yoga e un'ora di orto rilassano allo stesso modo".
:)
incantapianta ha scritto: La terra del mio orto, in origine abitata da melissa officinalis, verbena officinalis, dipsacus follonum, e ovviamente rovi, pare piuttosto fertile, lavorandola trovo spessissimo pezzi di vecchi (e forse anche antichi) cocci, si trova proprio al di sotto della parte più antica di un casale di campagna. Presumo fosse 'la discarica' delle famiglie che ci abitarono per moltissimi anni.
Però, la sua fertilità mi pare messa a repentaglio da 3 Cupressus arizonica (Dei giganteschi cipressoni, casa di simpatici scoiattolini) che vivono appena sopra, (L'orto è una terrazza).
Credo che le loro radici, che sicuramente si trovano anche sotto l'orto, producano degli essudati inibenti nei confronti della crescita delle altre piante. Lo stesso dicasi per il copiosissimo polline prodotto una volta all'anno che ricopre il mio orticello. Ora, non ditemi di spostare l'orto, non è possibile, né di tagliare gli alberi (Non si toccano).
I cipressi vengono spesso usati per contenere gli smottamenti nei terrazzati, quindi può essere che siano lì per questo motivo e toglierli potrebbe essere un danno anche per la tenuta del terrazzamento. So che in alcune zone come la Calabria dove ci sono coltivazioni a terrazze ma non si possono usare i cipressi per problemi colturali (con le viti per esempio non convivono), si usa l'eucaliptus che compie lo stesso lavoro di consolidamento.
incantapianta ha scritto: Volevo solo sapere se avete esperienze simili e che ne dite: Il primo anno, in cui aggiunsi una montagna di letame di cavallo (pure troppo credo), la maggiorparte delle piante erano stupende, poi ho adottato il metodo sinergico, ma l'esposizione dell'orto a ovest favoriva un essiccamento completo delle aiuole, sottoposte a un fortissimo e caldissimo vento che qui l'estate non smette mai di tirare. Nonostante acqua e pacciamatura (devo poi essere parca con l'acqua)era la morte della terra. Quindi, non potendo attendere un miglioramento spontaneo della terra, ho cambiato metodo: Aiuole non rialzate, lavorazione con la forca fora terra (la mia terra, se non lavorata, tende a cementificare, d'estate), ma residui vegetali sotterranei mai tolti. C'è stato un miglioramento.
infatti è il metodo migliore. se aggiungi anche foglie secche quando rivolti le zolle, migliora ulteriormente perchè si 'disfano' in una stagione e creano arieggiamento nella terra oltre a aiutare a trattenere lì'acqua. Mentre si decompongono, infatti, non solo rilasciano nutrienti ma fungono anche da mini-arieggiatori e mini-cisterne di acqua imbibendosi ad ogni annaffiatura e rilasciando gradualmente in seguito. Io in questo periodo, nelle prose ancora a riposo giro dentro foglie di robinia secche e mi hanno aiutata molto sia come nutrimento che come 'decompattante' del terreno (anche il mio tendeva a compattarsi d'estate e a formare feltri in superficie)
incantapianta ha scritto: Comunque a primavera la terra sembra sempre magnifica e raccolgo montagne di fave e piselli, mentre d'estate tutto soffre molto, io credo che i cipressoni abbiano un effetto destrutturante e interferiscano sia con la capaità della terra di trattenere l'acqua ed anche con l'assorbimento dei minerali da parte delle radici,voi che ne pensate?
Io cercherei di far restare il meno possibile residui fogliari (aghi?) di cipresso nell'orto. E sceglierei qualità da mezz'ombra tipo le insalatine tenere, i lattughini ecc. Quelle in pratica che in piena estate bisognerebbe coprire con i teli ombreggianti. Il fatto è però che le conifere non si consociano con niente, infatti di solito ai piedi delle conifere non cresce altro che muschio.... le radici arrivano proprio dentro nell'orto?
incantapianta ha scritto:Quindi mi è venuta un idea: Secondo voi, a gennaio, febbraio, prima di seminare un sovescio di senape, a senso interrare una poltiglia di erba medica ottenuta macerando pellet in poca acqua, tanto per reidratarla?
Ho letto di fertilizzanti liquidi ottenuti macerando tali pellet, ma ciò che voglio mimare è proprio un sovescio
I macerati di erba medica come quelli specifici per sovescio di solito sono ottimi, bisognerebbe però sapere la qualità del terreno. Per il mio che è tendente al calcareo e sabbioso, uso come sovescio lo spinacio matador e phacelia tanacetifolia interrata poco prima della fioritura. Oltre ovviamente al compost autoprodotto. Letame non ne uso perché quello dei consorzi non è vegan e non posso ospitare animali produttori di letame da coltivazione.
incantapianta ha scritto: Che ne dite? E, in mancanza di vero letame fresco, credete che il letame pellettato biologico mantenga lo stesso effetto strutturante e ammendante?
Ammendante sì, strutturante no. Ma il compost è tranquillamente sostituibile al letame, con entrambe gli effetti :D
incantapianta ha scritto: Inoltre quest'anno mi accingerò ad aggiungere farina di basalto, sia all'orto che al giardino, vi farò sapere con quali risultati (sicuramente ottimi)
molto interessante! con quale finalità in particolare?
incantapianta ha scritto: Se siete arrivati fin quaggiù, vi ringrazio della pazienza dimostratami
Ciao a tutti e buona coltivazione!
Marta
grazie a te! Non vedo l'ora di sentire il seguito! :D

incantapianta
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Re: Cipressi che destrutturano e erba medica come concime

Messaggio da incantapianta » lun gen 21, 2008 11:30 am

Cara Erba Viola,eccomi qua! Che bello sentire che c'è qualcuno che condivide questa intima relazione con la terra!
Devo urlare: Evviva i forum! Mi permettono di entrare in contatto con i miei consimili più simili, che magnifico dono!!
Stamattina, secondo il calendario biodinamico di Maria Thun, si entra nel periodo di piantagione di Gennaio e io ho preso una decisione: Nonostante nebbia (magica!!) e freddino, ora me ne vado a lavorare fuori... scalza!!
Fin da piccola stare scalza era una mia prerogativa, ma mai come stamattina ho provato la gioia e l'urgenza di infilare i miei piedoni nella terra, anche se fredda e bagnata... E indovina un po'? E' una goduria e non sento freddo!!
La Pachamama ringrazia ! Beh, sto preparando la buca per un bel Kako vaniglia, lui è lì che mi guarda e io lo rassicuro...
Sì, caro, questa sarà la tua graziosa e accogliente dimora... Insomma niente male come inizio settimana...
Prossimamente di mando un link di un meraviglioso sito sull'importanza e l'uso della farina di roccia, è in inglese,
ma tu non hai problemi, giusto? Mi sa che abbiamo un altro punto in comune? Uno dei miei due lavori (il terzo è 'la mamma')
è tradurre film per sottotitolaggio, mi sembra che anche tu lavori con le lingue, giusto?
A presto
P.s.:Ora mi vado a fare un giretto nel tuo sito, non l'ho ancora visto!

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Re: Cipressi che destrutturano e erba medica come concime

Messaggio da incantapianta » mer gen 23, 2008 10:46 pm

Allora, il sito è http://www.remineralizetheearth.org
In sintesi parla dell'incredibile effetto riequilibrante delle farine di roccia sulla terra ed il conseguente effetto sugli esseri che nella e sulla terra vivono... (con radici concrete, che siano visibii o no!!)
Tra l'altro ho appena letto un topic precedente dove si parlava dell'aggiunta di sabbia di fiume come ammendante per i terreni argillosi, ecco, anche la sabbia è una 'farina' di roccia, essendo ciò che rimane di pietre, grandi o piccole che il fiume incontra nel suo viaggio, sgretola nel suo abbraccio lento, costante e logorante oppure spaventosamente irruente, porta con sè, rendendole piccolissime... Anzi, dovrebbe essere ottima, perchè costituita da rocce di origine diversa tra loro,
quindi più completa
Ma secondo te, ritornando all'erba medica, se reidratata (pellet) e zappettata nella terra, posso ottenere quel tanto desiderato effetto strutturante (oltre che nutriente)? Sono proprio tentata di provare, ma non vorrei costringere la terra ad elaborare troppa pappa, non si sa mai...
La tua opinione?
Ciao Ciao Bimba chiama Mamma Ora di Dormire!

erbaviola
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Re: Cipressi che destrutturano e erba medica come concime

Messaggio da erbaviola » ven gen 25, 2008 1:35 pm

Mah io proverei comunque a piccole dosi, adesso, incorporando man mano. Eviterei di farlo ai primi caldi o d'estate perché queste preparazioni rischiano di far formare croste di terreno dure che impermeabilizzano dall'acqua bruciano le radici delle piante, invece di strutturarlo. L'effetto del sole sul terreno è sempre da valutare bene quando si inseriscono ammendanti naturali ... Steiner docet ;)
Però in questo periodo si può tentare, tanto per vedere i primi effetti ti bastano 10-15 giorni e fosse sbagliato fai sempre in tempo a lasciarlo assorbire prima del caldo :)
Vado a vedermi bene il sito che mi sembra molto interessante, grazie!

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