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Ciao, i 27, non sono i miei anni, purtroppo, ma quelli da cui sono sposata e accudisco mia madre....sono vecchietta, e quindi è giusto che sia matura, ma tutto il resto rimane valido, hai ragione quando dici che ci sono due me stesse. E' stato il cercare di farle combaciare che è stato difficile. Non ho ancora capito se questi anni sono stati buttati o se mi sono serviti...e se ho ancora del tempo per capire.

Ciao, i 27, non sono i miei anni, purtroppo, ma quelli da cui sono sposata e accudisco mia madre

Scusa, ho capito dopo l'errore... Hai un modo di scrivere giovanile comunque

Non hai buttato gli anni, si impara sempre. Giusto e sbagliato, maturo e acerbo sono due facce della stessa medaglia, due manifestazioni della stessa origine. Senza l'incontro (o scontro) non ci sarebbe vita, solo sopravvivenza.

Cosa ti preoccpa maggiormente?

No, ormai non sono preoccupata, mi chedo, anche se capisco che è anacronistico, se le mie scelte sono state davvero scelte, o sono state scuse per poter fare questo baby-sitteraggio, creandomi una via di uscita. O se invece è stata una soluzione tutto sommato di equilibrio, il meno peggio che potessi fare. escludendo il colpo in testa. Questa non è una battuta, il livello di mia madre va conosciuto, faccio un esempio. Cinque anni fa sono stata operata al seno e ho fatto un mese di radio terapia, sicchè andando tutti i giorni in quell'ospedale tornavo a casa stanca, spaventata e con poca voglla do occuparmi di lei. Ora, sono anni che se io non le faccio da mangiare, lei semplocemente, non mangia. E cosi è stato in quei giorni. Alla fine della radio terapia, lei è finita moribonda in ospedale, diagnosi polmonite da denutrizione....

Hai un rifugio? Hai un posto (anche mentalmente) dove puoi evadere? Riesci ad esprimere te stessa, al di là di questi doveri?

matemathikos ha scritto:Hai un rifugio? Hai un posto (anche mentalmente) dove puoi evadere? Riesci ad esprimere te stessa, al di là di questi doveri?

Ho molti amici, maschi e femmine con i quali abbiamo scambi di idee profondie interessanti,io sono una laica ad oltranza, mi piace discutere anche con chi non la pensa come me , leggo un quotidiano e un libro alla settimana, e da quando abbiamo la tata tutti i giorni esco di più, mi prendo anche dei periodi lunghi, per esempio domani parto per dieci giorni con la figlia n. 3 per il mare (a proposito non so se lì avrò la connessione funzionante, io ci spero).
Si, spazi ho imparato a prendermene, certo, non sono una che passa il tempo fra sesso e rock and roll (non ho nemmeno più l'età )ma vado molto meglio di una volta. La riflessione è sul senso di tutto ciò.
In realtà, se devo essere onesta, tutto è nato da una conoscente la quale l'altro giorno mi ha vista stanca e mi ha detto: "Certo, signora, sua madre è stata fortunata...e voi, voi avete fatto delle rinunce. E' stato molto coraggioso" Io ci ho pensato e mi sono resa conto che non è che ho avuto tutto 'sto coraggio semplicemente davanti a una depressione di tale portata...cosa potevo fare? E' questo che mi chiedo, potevo fare altro? Ho buttato via anni? O sono riuscita a trovare l'unico equilibrio possibile?

Sì, hai avuto coraggio nell'essere responsabile. Forse la domanda è: ho fatto bene? Cosa ho sbagliato? Posso svagarmi ogni tanto? In che modo?

Vedo che hai molte attivitè mentali (scambio di opinioni, libri...) ma ti concedi altre attività? Svago, spiritualità, yoga...

Altre attività dici? uhmm....In effetti è sono un anno, che grazie ad una più razionale gestione del tempo, posso dire di avere qualche spazio in più. Come ho scritto, la presenza di una persona tuti i giorni, ha cambiato la mia vita. Ho una famiglia numerosa, tre figli, amici e fidanzati dei figli che vanno e vengono, tutta la gestione pratica e burocratica della famiglia, mia madre (appunto)... considera che tutti i giorni siamo a tavola non meno di 6/7 persone, tanto per dirne una, ma tutto questo movimento a me è sempre andato bene, quello che a volte mi pesa è l'idea di avere "in più" mia mdre sempre addosso, come un'ossessione. Gli spazi sono quelli che ho descritto, la mia ricchezza, è sostanzialmenta una buona affetività con il mio prossimo, marito, figli, amici, il mio cagnone. Credo che sia anche la mia spiritualità, non ho una vita spirituale in senso tradizionale, potrei definirmi materialista, non ho fede, non sono credente a nessun titlo. Ho molto cercato, (ho molto letto) alla fine ho concluso che quello che l'uomo possiede è la propria esperienza su questa terra e questa deve percorrere con la massima onestà possibile. Osservando se stesso e il prossimo con trasparenza.

Osho diceva che l'uomo ha tre aspetti da coltivare: scientifico/materiale, poetico/sociale, intimo/spirituale e che solo l'armonia tra questi aspetti rende felice una persona. Forse hai bisogno di un approfondimento spirituale.

Non parlo di chiese, templi, omini bianchi che ti dicono cosa è peccato o libri che parlano del nulla; parlo di autentica ricerca di sé.

Hai mai approfondito il messaggio del Buddismo? Taoismo? Yoga? Sono ottimi stili di vita che migliorano la tua persona. Te lo dico per esperienza. Non si tratta di imparare strani termini o radersi la testa o fare ascesi, bensì di fare ciò cche di più pratico esista al mondo.
Cosa ne pensi?

Essalamu Elikah!

cicciuzza856 ha scritto:Perchè un pensiero mi ha colta. Mi sono illusa. Stasera ho guardato mia madre e ho capito che la mia vita è stata un'illusione. Io mi sono creata l'immagine di una persona quieta, affidabile, appagata dalla famiglia, dai flgli, da un buon rapporto con mio marito, dalla serenità della casa, dalla buona cucina, da tranquille serate con buoni amici, bei libri, buone amiche come sorelle. Per me, niente uscite fino a tardi, i week-end trooooppo faticosi, i viaggi pochi e solo culturali, niente cinema, meglio leggere, e alla sera far ripetere filosofia a mia flglia. Bene, Illudermi che questa fosse la mia vocazione, e non per esempio fare la cubista in discoteca, oppure la rampante donna in carriera, ha avuto senza dubbio la funzione di salvarmi dalla follia più completa permettendomi di accudire mia madre dandomi un senso. Ma se questo senso fosse solo un'illusione? Una scusa, una vigliaccheria? Solo un modo,per così dire, di salvare capra e cavoli?
A volte mi sento stanca. A volte vorrei sentirmi davvero libera.

mi permetto di esprimere un parere "trasversale'"... sì ti sei illusa ma è stato necessario... se al contrario avessi capito che la tua vocazione fosse stata la cubista (perché no?) o la donna in carriera (ecco questo un po' meno...) avresti sollevato dal tuo profondo assai più risentimento di quanto ne hai sollevato finora... fattelo dire da chi ha passati dodici esami su diciannove (corso di laurea in farmacia) e ha dovuto abbandonare gli studî...

ps

matemathikos ha scritto:L'uomo nasce libero ma ovunque è in catene.

Jean-Jacques Rousseau...



Ua Elikah Essalam! by alFaris

Che dirti? L'equilibrio fra libertà e catene, alla mia età, consiste, come tu stesso mi dici, nel fare ciò che di più pratico esiste al mondo e cioè semplicemente, vivere.Con una certa consapevolezza, ma abbandonando chiese e ideologie. Ho imparato che si nasce e si vive soli. (e si muore soli) ormai il mio percorso spirituale sta solo in me stessa, qui ed ora, nel fare onestamente il mio piccolo compito. Ma è una visione che mi viene dalla mia vecchiaia....

Giusto, ma è bene vivere con gioia, con consapevolezza. Potrai non essere capita dagli altri, percepire una profonda solitudine di fondo, ma non guardarla negativamente. Sai di essere unica e il mondo andrà sempre in una direzione.