Grazie mille!
Ma....riferito a:
"Purtroppo il raccolto di circa cinque piante grandi ha fornito dolcificante per non più di una settimana.. e noi non ne usiamo tanto! "
ci sono rimasta male! Però ho ritirato fuori l'articolo e difatti dice:
COME E' USATA
Foglie fresche
Foglie in polvere (20/30 volte più dolci dello zucchero)
Estratto in polvere (2/300 volte più dolce dello zucchero)
Concentrato liquido da estrazione acquosa e/o idroalcolica (circa 70 volte più dolce dello zucchero)
ecco forse converrebbe polverizzarla? L'articolo (è un articolo di Promiseland) prosegue con le indicazioni per la coltivazione che copio per chi ne faceva richiesta:
La STEVIA non presenta esigenze particolari. Può essere coltivata in vaso come in basket (contenitori per piante ricadenti o pendenti), in balconette come in giardino.
Per ottimizzare la produttività della pianta la 1° cimatura (vedi foto) dovrà essere eseguita quando le piantine avranno raggiunto l'altezza di 10-12 cm.
Andranno asportati gli apici vegetativi lasciando sempre 1-2 nodi con le relative foglie per permettere lo sviluppo dei getti ascellari i quali, una volta allungatisi, andranno, a loro volta cimati nel medesimo modo.
In totale si effettueranno, come già detto, 2 cimature che vengono definite "di formazione".
Queste pratiche colturali consentiranno di ottenere tralci (vedi foto) con internodi corti e robusti, una grande quantità di foglie (vedi foto) e soprattutto un tenore zuccherino più concentrato.
Una volta "impalcata", la pianta sarà tagliata per la raccolta dei tralci solo quando questi avranno raggiunto la lunghezza di 50/60 centimetri; infatti le foglie adulte hanno una capacità dolcificante maggiore delle foglie tenere.
Per la formazione di basket ben folti la procedura è pressoché simile, con la differenza che la prima cimatura dovrà essere eseguita quando i tralci avranno raggiunto una lunghezza di circa 30 cm. affinché il loro stesso peso li faccia volgere verso il basso.
Benché' la STEVIA sia considerata una pianta perenne, quindi caratterizzata da sufficiente resistenza e rusticità ai fini della coltivazione, è opportuno prestarle le dovute attenzioni se si vuole mantenere una pianta sempre in salute e con una produzione di foglie che sia apprezzabile per quantità' e qualità'.
Generalmente la maggiore produttività' coincide con il periodo che va dalla tarda Primavera all'inizio dell'Autunno.
In questi mesi la pianta può' essere coltivata all'esterno, anche esposta alla luce diretta.
In tali circostanze la pianta richiede frequenti interventi di irrigazione e di concimazione, dal momento che il processo fotosintetico e' molto spinto.
Attenzione comunque all'eventuale formazione di ristagni di acqua nel substrato che causerebbero forte stress alla pianta e mancata produttività, se non addirittura la morte per marcescenza dell'apparato radicale.
Il substrato per le piante in contenitore è costituito da un miscuglio di torba bionda e torba scura (rapporto 60% e 40%), cui aggiungere 1 Kg per metro cubo di un concime a cessione controllata ed un elemento inerte per consentire un buon drenaggio dell'apparato radicale. Il valore del pH deve aggirarsi intorno a 6-7.
Può essere coltivata anche in piena luce ed e' in grado di resistere a temperature prossime a 0° C.
Non presenta particolari problemi di tolleranza alla salinità'. Si possono somministrate concimi alla soluzione di 2 grammi per litro d'acqua alternando un titolo bilanciato (es. 20-20-20) con uno prevalentemente potassico (15-11-29).
La STEVIA è molto sensibile agli stress idrici, ma è molto avida d'acqua; necessita pertanto di irrigazioni frequenti, evitando però i ristagni idrici nel substrato che possono causare marcescenza del colletto e/o delle radici.
Le malattie che si riscontrano più di frequente nella coltivazione della STEVIA sono soprattutto di natura fungina (Botrite, Rizoctonia, Pythium). Non ci sono problemi particolari a combattere tali miceti, ma, essendo la STEVIA una pianta destinata all'alimentazione sia come prodotto fresco che sotto forma di polvere dolcificante, è opportuno non utilizzare prodotti antiparassitari.
Lo stesso dicasi per l'attacco di insetti fra cui prevale la farfallina bianca (Aleurodide) e gli Afidi.
E' consigliabile ricorrere alla lotta integrata alternando la somministrazione di piretro naturale con l'immissione di predatori naturali e parassitoidi dell'aleurodide e con l'applicazione di trappole cromotropiche.
Per contenere al massimo i problemi fungini è consigliabile che l’acquisto della pianta venga fatto presso produttori professionali.
Se vuoi tutto l'articolo:
http://v2.promiseland.it/view.php?id=129
Io resto sempre in attesa di sapere se avete trovato piantine/semi etc.. che vorrei coltivarla pure io!!!
Grazie e ciao