pane: meglio in casa o dal fornaio?

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pispola
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pane: meglio in casa o dal fornaio?

Messaggio da pispola » ven apr 27, 2007 10:54 am

Fare il pane in casa è una gioia, certo che però una pagnotta da 1 kg richiede quasi un'ora di cottura in forno. Probabilmente la stessa pagnotta prodotta dal fornaio assieme a decine di altre richiede meno energia, anche se il forno è più grosso. Qualcuno sa cosa è più conveniente?
E che ne pensate delle macchinette per fare il pane che impastano-lievitano-cucinano?

gerardo
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Messaggio da gerardo » ven apr 27, 2007 12:51 pm

Se il forno domestico è all'interno dell'abitazione, nei mesi freddi il calore verrebbe sfruttato comunque bene perchè si aggiungerebbe al riscaldamento.Nei mesi estivi invece credo che sarebbe alquanto inefficente rispetto ai forni professionali o comunitari in quanto il rapporto tra la massa da cuocere e quella della struttura riscaldante diventa cruciale per l'efficenza energetica della cottura.

Perla
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Messaggio da Perla » ven apr 27, 2007 2:23 pm

Ciao pispola,
son d'accordo con Gerardo che d'inverno il forno è un utile aiuto al riscaldamento......e d'estate invece le macchine per il pane sono ottime!
Io ormai la uso da più di 6 anni .
Il pane del fornaio sotto casa è a mio parere immangiabile e pieno di additivi.....se parliamo del pane(?) bianco; per quello bio ed integrale qualcosa di buono si può ancora trovare, ma il pane fatto in casa è a mio parere è tutt'un'altra cosa! e poi vuoi mettere provare a sperimentare tutte le combinazioni di farine e spezie.......
per i consumi per quello che mi riguarda la mia macchina consuma molto meno del forno elettrico per cui mi sento tranquilla ....
Ciao e buona panificazione estiva!
Perla

pispola
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Messaggio da pispola » ven apr 27, 2007 6:29 pm

Grazie mille. Io ho una macchinetta della Severin con cui mi trovo piuttosto bene, anche se la lievitazione a volte è un po' problematica (ma a me non da fastidio, anzi non sopporto il pane che si trova normalmente che è solo aria), e il pane ha un sapore eccezionale, molto meglio anche di quello che compro al negozio bio. Ora che mi avete rassicurato la userò senza rimorsi!

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Gianluca Ricciato
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Ignazio Silone

Messaggio da Gianluca Ricciato » sab apr 28, 2007 7:44 pm

Quando visitai per l’ultima volta mia nonna per dirle che ero costretto ad espatriare, la povera vecchia accolse la notizia con indicibile tristezza: la sua età avanzata rendeva probabile che non ci saremmo più rivisti. Ma la sua preoccupazione era un’altra. “Chi ti farà il pane?” mi chiese. “Non è questa la difficoltà – risposi – pane se ne trova ovunque.”

Dopo una pausa ella ripetè: “Ti ho chiesto chi te lo farà”. “Non so, - risposi – come faccio a saperlo in anticipo? Lo pagherò per quel che costa.” “Povero figlio mio – ella concluse con infinita compassione – mangerai pane comprato!”

------>>>

Questo simpatico aneddoto per dire solo che il pane, come tante altre "merci", possono anche non essere merci ma beni che uno si fa da sè.

Quando valutiamo il costo energetico dei nostri consumi, dobbiamo anche tenere presente che ogni qualvota che un bene diventa "merce", si instaurano dei meccanismi di mercato che nella nostra economia sono quasi sempre inquinanti, come l'aumento dei trasporti o la scarsa qualità della materia prima (tipo farine provenienti da grano coltivato chimicamente). Poi è chiaro che il discorso è più complesso, perchè un po' tutta la nostra società va avanti su questo tipo di economia...

Insomma, io sono per il pane fatto in casa e vi ringrazio per aver tirato fuori l'argomento. Mi piace molto farlo e mi rilassa, mi rilassa impastare e sporcarmi e vederlo nascere e crescere, lo trovo anche un'occasione di condivisione e socialità. Per questo al di là del calcolo esatto del maggiore o minore spreco energetico, preferisco le mani alle macchine. Mi piace molto la farina di semola, specie quella che viene dalle mie parti (la Puglia), e il pane migliore che mi viene è quello misto tra semola e integrale.

Ma il pane è tutta un'arte...anzi qualcuno ha un'esperienza relativa alla pasta madre?

Ciao
Gianluca

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bckbkice
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Messaggio da bckbkice » lun apr 30, 2007 10:35 am

Io ci ho provato a farla ma per ben due volte mi è andata a male.
Non appena avrò la mia casina nuova (spero quanto prima) riprenderò a farla.
Sul forum di cookaround se cerchi "sorelle simili" dovresti trovare delle ottime indicazioni per fare la pasta madre.

gerardo
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Messaggio da gerardo » lun apr 30, 2007 11:14 am

Sentivo un fornaio in TV che diceva di fare la pasta madre con il frutto del kaki. La cosa mi ha lasciato perplesso perchè quando la facevo io, usavo solo la farina (bio) e acqua non calcarea, ma se lo dice un professionista devo dargli credito per forza...

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bckbkice
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Messaggio da bckbkice » lun apr 30, 2007 11:18 am

su cookaround dicono di attivare il lievito con un cucchiaio di miele e volendo qualche pezzettino di mela...

Perla
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Messaggio da Perla » lun apr 30, 2007 12:57 pm

Ciao Gianluca,
è vero impastare a mano rende il pane ancora migliore!
Per quanto riguarda la pasta acida la mia esperienza è ahimè negativa, nel senso che dopo aver seguito tutte le istruzioni le più disparate ( farina macinata fresca, farina tipo 0, aggiunta di lievito, cipolle e quant'altro) il pane risultante è sempre (e parlo di 2 anni di tentativi!) stato con un peso specifico vicino a quello del piombo!!
Non so, non ho mai capito cosa sbagliavo se la lievitazione, se il luogo troppo freddo, se la quantità di pasta acida rispetto alla farina, se il procedimento stesso....insomma una serie infinita di insuccessi!
Però se qualcuno qui ha qualche dritta da darmi volentieri riproverei a usare la pasta acida!
Grazie in anticipo!
saluti a tutti
Perla

gerardo
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Messaggio da gerardo » lun apr 30, 2007 4:57 pm

Forse il problema è nella cottura perchè mi ricordo che una grossa pagnotta non sono mai riuscito a cuocerla bene nel forno domestico. Allora ho provato, dopo il secondo impasto, a mettere su una teglia per pizza, oleata, dei panini alti circa 3,5 cm. Dopo la seconda lievitazione in teglia (2-3 ore a temperatura ambiente) i panini erano lievitati e si potevano mettere, senza scosse, per evitare che si sgonfiassero, in forno. Con le farine integrali, comunque, anche se ben lavorate, non mi risulta si ottengano pani alveolati e la cottura della mollica riesce facile solo con piccole pezzature.

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Gianluca Ricciato
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pasta acida

Messaggio da Gianluca Ricciato » mar mag 01, 2007 10:46 pm

Grazie a tutti/e delle risposte sulla pasta acida. Anche io finora ne ho sentite molte, e non mi sono ancora fatto un'idea precisa, perciò non ho ancora fatto ancora il grande passo del passaggio dal lievito alla pasta acida (non ci ho nemmeno tentato ancora)
...ma magari adesso mi verrà un po' di coraggio...
ciao

Perla
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Messaggio da Perla » gio mag 03, 2007 9:47 am

Grazie Gerardo
proverò a fare dei piccoli panini. Quanto li cuoci?
Un'altra domanda: la pasta acida la sciogli totalmente nell'acqua prima di procedere all'impasto?

Grazie!!!!
Perla

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Messaggio da gerardo » gio mag 03, 2007 5:10 pm

Quanto li cuocevo, visto che ho smesso causa crudismo. Non ricordo, ma visto che i forni non sono uguali avrebbe avuto poca importanza. Piuttosto, mettevo all'interno una tazza d'acqua per non far seccare la superficie del pane e cercavo di aprire poco il forno per evitare cali di temperatura. Il colore che assume la crosta un'idea la dà ma le prime volte bisogna chiaramente procedere per tentativi. Per valutare la riuscita della pasta madre bisogna andare a naso, nel senso che questa ha un odore molto specifico ( non è gradevole e nello stesso tempo non sa di rancido né muffa). Sciolta nell'acqua tiepida si amalgama certo meglio con la farina.

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Gianluca Ricciato
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Il pane in forno a Firenze!

Messaggio da Gianluca Ricciato » lun mag 07, 2007 9:40 pm

Vi giro un'email che mi è appena arrivata, si tratta di un allegro incontro tra panificatori...purtroppo non ci potrò essere perchè in quei giorni sono in giro con la casa ecologica. Mi sembra una bella cosa
a voi
g

--->>>

Il pane in forno a Firenze!
[email protected]

Cari tutti,
come vi avevo accennato tempo fa da un po' mi gira per la testa di organizzare un incontro in cui chi fa il pane in casa possa fare un po' di chiacchiere e confrontarsi con altri che hanno la stessa passione.
L'idea è piaciuta molto anche ad alcuni dei partecipanti al GAOS di Incisa e abbiamo deciso per il fine settimana 26-27 maggio, quello dopo terra futura.
Ho fatto parecchi giri anche on line e non ho trovato liste, blog o associazioni dedicate al pane a lievitazione naturale. Fa parte di un insieme di cose che caratterizzano certi stili di vita ma non ho trovato niente di "dedicato". Se voi ne siete a conoscenza vi pregherei di segnalarmele.


Comunque lo scopo e' di condividere qualche ora di approfondimento sul tema e di lavorazione del pane e vedere cosa succede. Non si tratta di un corso di panificazione naturale, si tratta di un incontro fra chi gia' lo sa fare e lo fa, senza docenti e discenti, alla pari.


Di seguito il programma di massima. Vi pregherei, se pensate di partecipare, di farmelo sapere entro il 18 maggio in modo che possa inviarvi le indicazioni per raggiungere il posto.


1° Simposio nazionale dei panificatori a lievitazione naturale
Firenze 26-27 Maggio 2007


Nei due giorni di incontro vorremmo riuscire a:
- passare un po’ di tempo a parlare di una passione condivisa;
- fare il pane insieme;
- costruire una rete (anche solo informale) di rapporto e di scambio fa chi autoproduce il pane a lievitazione naturale.




Quota di partecipazione – 10 Euro (a coprire le spese per le colazioni, la farina, la legna per il forno)




Programma


SABATO 26


ore 9 - Accoglienza: ci piacerebbe cominciare a conoscerci facendo colazione con il pane autoprodotto a lievitazione naturale che ognuno avrà portato. Ci saranno caffè (d’orzo e non), tè, latte, burro, marmellata, miele e olio per cominciare bene e sostenerci durante i “lavori”.


ore 10 – Inizio discussione.


ore 12 – Inizio lavorazione del pane.


ore 13 – Pranzo condiviso.


ore 14 – Ripresa discussione.


ore 18 – Termine discussione


Cena: libera uscita.


Pernottamento: all’Ospitale delle Rifiorenze per chi non trova forme di ospitalità gratuite (http://www.firenzeospitale.it); una notte costa 15 Euro più 4 Euro di iscrizione all’associazione.


DOMENICA 27


ore 8 – Lavorazione pane.
ore 9 – Colazione condivisa.
ore 10 – Inizio discussione.
ore 13 – Pranzo
ore 14 – Cottura pane.
ore 16 – Suddivisione del pane e saluti


IMPORTANTE!


Tempi di lavorazione
Considerato che le opinioni sulla lavorazione del pane, i tempi, il numero di lievitazioni e di rimpasti variano molto, è importante che tutti tengano conto del fatto che il pane andrà cotto intorno alle 14 di domenica e che quindi si organizzi le lavorazioni (anche insieme ad altri che condividono lo stesso modo di operare) in modo da arrivare tutti all’orario giusto con il pane pronto ad essere infornato. Gli spazi per le lavorazioni (per non perdersi nemmeno un minuto di discussione) saranno: il sabato prima delle 9, dalle 12 alle 13, dalle 18 in avanti e la domenica mattina.


Pasti
I pasti sono condivisi: mangeremo ciò che ognuno avrà portato e quindi chiederemmo a tutti di portare una cosa dolce e una salata.


Ognuno dovrebbe portare con sé:
- piatti, posate e bicchieri per sé;
- pane per le colazioni;
- cibo pronto e da cucinare (brevemente) per i pranzi del sabato e della domenica;
- la propria pasta acida.




Temi in discussione


1) Fare da sé la pasta acida;
2) Farine
a. % minime e massime dei diversi accostamenti;
b. grano tenero (esperienze d’uso di varietà antiche);
c. grano duro
d. kamut;
e. farro;
f. altre farine meno o non glutinose (segale, orzo, avena, mais, riso)
g. uso chicchi;
h. semi (lino, girasole, noci, nocciole) accostamenti con le farine.
3) Acqua
a. quantità: valori minimi e massimi di rapporto fra farina e acqua;
b. temperatura.
4) Lievitazioni/impasti
a. n° di rimpasti e lievitazioni;
b. tempi di lievitazione dei diversi impasti;
c. rapporto fra peso di partenza e aggiunte di acqua e farina.
5) Lavorazione finale e predisposizione forme.
6) Lievitazione finale.
7) Cottura
a. forno a legna;
b. forno a gas;
c. forno elettrico;
d. forno della cucina economica;
e. forno solare;
f. pentola-forno.

blu_ice
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Iscritto il: gio mag 10, 2007 1:44 pm
Località: Lodi

pasta madre

Messaggio da blu_ice » lun mag 14, 2007 8:10 am

se non riesci a farla ma conosci qualcuno che ce l'ha puoi fartene regalare un pezzetto, poi è di semplice gestione.
Conferisce a pane e pizza un sapore speciale, ma se vuoi maggiore friabilità devi comunque aggiungere un po' di lievito di birra.
Naturalmente i tempi di lievitazione sono molto lunghi (per il pane io impiegavo anche tutta la notte) e il pane resta "piatto" nel senso che lievita in larghezza e non in altezza (i fornai aggiungono tante belle porcherie... miglioratori e quant'altro...). Io uso la farina manitoba e qualche volta anche quella di grano duro.
A Natale e Capodanno ho fatto delle pizzette snack... farcite con olive e sardine... hanno fatto un successone!

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