Vegetarismo contro veganismo. Cui prodest?

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Davide'80
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Vegetarismo contro veganismo. Cui prodest?

Messaggio da Davide'80 » ven giu 18, 2010 2:52 pm

http://www.orsidellaluna.org/2010/06/ve ... i-prodest/

Vegetarismo contro veganismo. Cui prodest?

Cari amici,

abbiamo inserito qui un’interessante discussione relativa ai fondamenti di un’etica che voglia dirsi consapevolmente attenta alla dignità di tutti gli animali, traendo spunto da alcune critiche che abbiamo ricevuto in risposta ad una nostra iniziativa vegetariana ma non vegana. Per questo pubblichiamo con piacere il caustico commento di un nostro sostenitore. Speriamo possa nascere un bel confronto.

A voi la parola!

Ecco l’intervento di Andrea:

Buonasera,

ho ricevuto notizia della cena in oggetto. Premetto che ho stima per la vostra associazione e per il vostro lavoro, e premetto anche che comunque non potrò essere presente alla cena. Ciò detto, credo però opportuno evidenziare che un’associazione animalista, quando organizza cene, debba prevedere l’opzione di un menu vegan, o meglio ancora organizzare una cena vegan tout court, dato che diversamente si rischia di veicolare messaggi contraddittori e poco coerenti.

In effetti leggo che la cena prevede che vengano serviti formaggi, ma questo sembra equivalere a dire che ritenete ingiusto togliere la bile agli orsi perché la stessa venga utilizzata per utilità puramente umane, e ritenete invece giusto che il latte venga tolto alle mucche (e i vitelli mandati al macello…) per le stesse utilità.

Se invece quello che condannate sono solo le condizioni atroci di detenzione degli orsi, che indubbiamente sono peggiori di quelle delle mucche, allora non dovreste avere obiezioni al prelievo della bile dagli orsi purché gli stessi vengano tenuti in condizioni di accettabile benessere, o perlomeno paragonabile a quello delle mucche, e non credo proprio che la pensiate così.

Come comprenderete, non è semplice sottrarsi a questo tipo di considerazioni se si ragiona dal punto di vista dei diritti degli animali. Mi permetto quindi di suggerire per le prossime occasioni l’adozione di un menu vegan, che certamente può essere accettato per una sera da chi vegan non è, e che può anche essere un punto di partenza per discutere e ampliare la propria visione della questione animale.

Cordiali saluti.

Andrea Argenton

La nostra opinione:

Gentilissimo Andrea,

ti ringraziamo per la cortese risposta al nostro invito e per i suggerimenti che ci sentiamo di condividere, con qualche importante precisazione. La cena della quale parliamo è stata organizzata da un nostro gruppo di supporto e si tratta, come avrai notato, di un banchetto vegetariano. Non vegano, tuttavia. In questo senso la scelta d’inserire i formaggi nel menu della cena non dovrebbe generare alcuna ambiguità o incoerenza. Ciò che però sono sicuro ti ha un po’ deluso è senz’altro l’apparente compromesso al quale, con questa scelta, abbiamo debolmente ceduto.

In realtà, pur promuovendo direttamente la scelta di un comportamento consapevole, eticamente fondato sul rispetto per la vita di ogni essere senziente, abbiamo anche imparato a dialogare e confrontarci con realtà culturali, sociali e politiche radicalmente diverse dalla nostra. L’esperienza maturata nei paesi asiatici, ci ha indotto più volte a riflettere, e dubitare, sull’opportunità di presentare i problemi che riguardano la tutela degli animali come questioni che impegnano l’individuo in una scelta esclusivamente morale.

Siamo persuasi che esista una tensione inespressa e mai risolta nel personale percorso etico individuale, particolarmente indicativa della complessa e drammatica alternativa che ogni scelta morale impone. In questa combattuta decisione fra dignità e responsabilità, sensibilità individuale e utilità collettiva, nei diversi piani del discorso sui valori (morale, etico, politico e giuridico), è importante riconoscere che non si può prescindere dalla struttura esistenziale che fa da sfondo alla scelta. Il concetto di limite, che implica e impone l’assunzione di atteggiamenti conseguentemente coerenti, a volte purtroppo impraticabili, dovrebbe invece rientrare nella sfera del privato, dove ogni persona che sceglie di non nutrirsi di animali e prodotti derivati dal loro sfruttamento, sia libera di scegliere il proprio percorso. Ciò che possiamo fare è suggerire una riflessione ponderata, critica e consapevole sulle conseguenze dei nostri comportamenti. Per questo, in fondo, crediamo che non esistano argomenti definitivi.

vegetariani-vegani-madridDiventare vegetariani e/o vegani è una scelta logica, solo per chi ritiene che gli animali non debbano in alcun modo essere sfruttati, strumentalizzati, violentati e uccisi. Smettere di mangiare i prodotti che hanno a che fare con il loro sfruttamento, è un’azione che rappresenta un gesto di forte opposizione a un sistema che nega loro diritti fondamentali quali la vita, la libertà, la capacità di sentire.

Un gesto forte, ma non sempre condiviso. In una prospettiva che consideriamo umanista, non c’è tuttavia spazio per visioni di serie A e visioni di serie B: non riteniamo che esista una ed una sola maniera di combattere questa battaglia. Pensiamo sia senz’altro desiderabile un mondo in cui ogni forma di abuso nei confronti degli animali sia respinta e contrastata da tutti gli uomini. Ma sappiamo pure che si tratta di un valore ideale, al quale tendere e guardare con speranza. Vorremmo che tutti corressero ma a volte dobbiamo accontentarci che siano almeno in grado di camminare, persino barcollare.

La coerenza non è mai, fortunatamente, un valore auspicabile per gli esseri umani; e non c’è da attendersi che rappresenti un argomento convincente in difesa delle nostre scelte: può sembrare una buona tattica a volte, ma finisce sempre per essere una pessima strategia quando in campo si confrontano visioni del mondo diverse e spesso inconciliabili. I piccoli passi non valgono meno delle grandi falcate quando ciò che importa è tagliare lo stesso traguardo. L’auspicio è che gli animali tornino a essere protagonisti assoluti di questo nuovo umanesimo e che al posto della richiesta gentilmente imposta di diventare vegani, si rafforzi l’esplicita e coraggiosa esigenza che lo sfruttamento abbia fine. Per fare questo, dialoghiamo con persone che non sono semplicemente l’oggetto di una scelta morale. E non diciamo al nostro compagno di squadra che in fondo gioca come i suoi avversari e che sarebbe meglio se ne stesse in panchina…

Un’ultima considerazione che riguarda l’analogia fra mucche e orsi. L’estrazione della bile, elemento tipico della farmacopea asiatica, non è solo una pratica infinitamente crudele: è anche totalmente inutile, pericolosa per la salute umana, più costosa per i consumatori. Non sono sicuro, ma è solo un sospetto, che le uova o il latte, per esempio, possano prestare il fianco a simili accuse. La bile d’orso o meglio il principio attivo che ne giustifica il suo impiego, è sintetizzabile in laboratorio e non devo pertanto scegliere se rinunciarvi o meno.

Mi viene inoltre da pensare che non rappresenti esattamente una leccornìa per la quale fare pianti isterici e svegliarsi nella notte in preda alle voglie più sfrenate. Trovo però difficile spiegare al mio vicino quant’è buono il gorgonzola vegetale senza prima svuotargli la credenza delle cose impure. Si tratta di un diverso livello di considerazione, c’è ma non si vede. Se poi il mio vicino si preoccupa anche di sapere cosa mangia, con piccole scelte che privilegiano un atteggiamento responsabile e critico nei confronti del problema, noi non gli diamo mica addosso pensando che no, che comunque è sempre complice di ogni strage perpetrata ai danni degli animali. Questo non serviam riesce forse ad evitare il celebre paradosso del sorite? Il miele no, la lana neppure, le pere sì come le scatolette per Fido. Siamo disposti a cancellare la variabilità biologica, perché comunque non è l’aria che ci sfama? Non sembra proprio una buona strategia evolutiva e nemmeno un mondo nel quale desidereremmo vivere.

Davvero quell’1% di piante edibili, di cui noi umani avidamente ci nutriamo, potrebbe sfamare 7 miliardi di persone? E della jatropha cosa ce ne facciamo allora? E di tutte quelle piante che non possiamo usare? Al loro posto pianteremo del mais e della soia?

Temiamo che alla fine nemmeno questa sia una scelta sostenibile.

Smetterla di guardare il mondo con occhi umani non è solo presuntuoso, è anche stupido e immorale. E non aiuta gli animali…

Antonello Palla

http://www.orsidellaluna.org/2010/06/ve ... i-prodest/


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Il mio commento:
http://www.orsidellaluna.org/2010/06/ve ... omment-260
Ultima modifica di Davide'80 il dom giu 20, 2010 1:33 am, modificato 4 volte in totale.

Daria
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Re: Vegetarismo contro veganismo. Cui prodest?

Messaggio da Daria » ven giu 18, 2010 7:35 pm

Questa lettera di Andrea Argenton all'associazzione orsidellaluna, con relativa discussione, mi era stata segnalata in effetti... aspettavo proprio che qualcuno la postasse sul forum.
Grazie Davide, ottimo intervento ;-)

ChiLoSa
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Re: Vegetarismo contro veganismo. Cui prodest?

Messaggio da ChiLoSa » ven giu 18, 2010 10:04 pm

Nei commenti del blog in questione è stato segnalato il documentario "Earthlings" che non avevo mai visto fino ad oggi!
Io che certi tipi di filmati con i maltrattamenti sugli animali li ho sempre evitati...ho voluto vederlo tutto...fino alla fine...e ho pianto tutte le lacrime che avevo in corpo!
Sono nuova del Forum e fino ad oggi ero "pesciariana" ma aperta al vegetarianesimo e veganesimo...e ora che ho visto tutti quegli orrori...credo che toglierò dalla mia dieta sia il pesce, che il latte, che le uova.
Non riesco a capire come un essere umano possa avere tanta ferocia e cattiveria in corpo...è stato davvero difficile non dare di stomaco con tutte le scene che si sono viste.
In che mondo viviamo...
La consapevolezza di quello che succede non ce l'hanno tutti e non tutti lo vogliono sapere...è questo il problema!
Io fino ad oggi sono rimasta pressocchè ignara su tutto questo...e solo ora comincio a vedere le cose sotto un altro punto di vista.
I più forti contro i più deboli...è un atteggiamento da vigliacchi...e visto che succede che gli uomini forti se la prendono con gli esseri umani più deboli...figuriamoci con gli animali...una passeggiata! Perchè non gli si possono rivoltare contro come invece meriterebbero!
Che profondo disgusto che provo per certi esseri umani...se venisse loro riservato lo stesso trattamento...vorrei vedere poi quanti seguaci dell'orrore continuerebbero a fare quello che fanno!

Daria
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Re: Vegetarismo contro veganismo. Cui prodest?

Messaggio da Daria » ven giu 18, 2010 10:47 pm

ChiLoSa ha scritto: ora che ho visto tutti quegli orrori...credo che toglierò dalla mia dieta sia il pesce, che il latte, che le uova.
Ottima decisione ;-)
benvenuta tra di noi ChiLoSa..:-)

ChiLoSa
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Re: Vegetarismo contro veganismo. Cui prodest?

Messaggio da ChiLoSa » ven giu 18, 2010 10:51 pm

Daria ha scritto:
ChiLoSa ha scritto: ora che ho visto tutti quegli orrori...credo che toglierò dalla mia dieta sia il pesce, che il latte, che le uova.
Ottima decisione ;-)
benvenuta tra di noi ChiLoSa..:-)
Grazie Daria! :D

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