positive list per Lola
Moderatore: Erica Congiu
Sono un mostro di sintesi ;-), se vuoi lo faccio io, fammi sapere.Lola ha scritto:Barbara, su saicosatispalmi bisognerebbe mettere una versione ridotta, ci lavorerò sopra.
Metterei comunque anche la versione integrale, però non negli articoli, ma proprio in una pagina fissa a sè stante cliccabile dal menù.
Ecco fatto:
Il riassunto:
http://www.saicosatispalmi.org/index.ph ... &Itemid=30
L'articolo di Lola (linkato nel menù fisso dell'homepage!)
http://www.saicosatispalmi.org/index.ph ... &Itemid=39
Il riassunto:
http://www.saicosatispalmi.org/index.ph ... &Itemid=30
L'articolo di Lola (linkato nel menù fisso dell'homepage!)
http://www.saicosatispalmi.org/index.ph ... &Itemid=39
Spezzo un'arancia ;o) per le ditte che hanno riportato la scritta "cruelty free". Bisogna rendersi conto che, in un periodo in cui lo facevano in molti, non fare dichiarazioni del genere significava automaticamente fare la parte del brutto sporco e cattivo che si ostina a fare endovena di ombretto ai conigli. E non mi pare che nessuno possa granché ergersi dal pulpito dell'indignazione, visto che la stragrande maggioranza dei consumatori "animalisti" si sono per tanto tempo accontentati di informazioni del tutto approssimative sul tema. Cosa che fra l'altro ha permesso di abbassare la guardia dal lato legislativo, e dell'effettivo progresso della questione vivisezione: bastava seguire le liste pubblicate, e si era a posto con la coscienza, no? Lola ne difenderà la buona fede, ma dal momento che le associazioni animaliste stesse hanno praticamente "inventato" per prime una Positive List che non esisteva tacciando di crudeltà chiunque non la seguisse, sbraitare ora contro le ditte che hanno dato retta mi pare quantomeno ipocrita.
Mi perdonino gli animi sensibili che troveranno cinica la mia affermazione, ma non vorrei si scatenasse una seconda caccia alle streghe al grido di "dagli alla ditta cattiva" esattamente come si faceva prima per opposti motivi.
Mi perdonino gli animi sensibili che troveranno cinica la mia affermazione, ma non vorrei si scatenasse una seconda caccia alle streghe al grido di "dagli alla ditta cattiva" esattamente come si faceva prima per opposti motivi.
Beh se permetti un'azienda che si fa inserire nell'elenco cruelty-free della lav (per dirne una) mentendo e sapendo di mentire tanto simpatica non è.valeria ha scritto:Mi perdonino gli animi sensibili che troveranno cinica la mia affermazione, ma non vorrei si scatenasse una seconda caccia alle streghe al grido di "dagli alla ditta cattiva" esattamente come si faceva prima per opposti motivi.
Ciò non toglie che il resto di quanto dici a proposito dell'accontentarsi di sommarie informazioni è vero.
Ragioniamo. Di fatto, era possibile esserlo o al limite non esserlo, cruelty free? Uno può in buona fede cercare di prendere le sostanze da ditte che "pensa" che non vendano anche cose che hanno avuto bisogno di essere testate di recente ecc...ma dopo?? Se una Positive List non esiste, loro stanno mentendo da quel punto di vista (e stanno mentendo, lasciami dire, sulla base di un'affermazione approssimativa data da associazioni animaliste stesse), ma non è che in realtà torturano animali.
Ripeto, ciò che NON vorrei è che ora si facesse quello che si è fatto finora. Continuare con le liste nere per lavarsi la coscienza e trascurare il lavoro di pressione sulla legislazione.
Ripeto, ciò che NON vorrei è che ora si facesse quello che si è fatto finora. Continuare con le liste nere per lavarsi la coscienza e trascurare il lavoro di pressione sulla legislazione.
vado veloce valeria, per cuio perdonami se non ho capito un tubo, nel caso spara a zero e me ne starò buono ad essere impallinato,
dunque, si parla di quattrini, di fette di mercato punto. Detto questo al diavolo le demonizzazioni a cuor leggero e chi le fà, ma purtroppo è così che funziona (non è una giustificazione, ma una presa d'atto), e una ditta che non mette il cruelty free cade in questa taccia e perde il mercato per cui essa stessa nasce (bio-eco e quasi sempre animalista).
Ciao.
dunque, si parla di quattrini, di fette di mercato punto. Detto questo al diavolo le demonizzazioni a cuor leggero e chi le fà, ma purtroppo è così che funziona (non è una giustificazione, ma una presa d'atto), e una ditta che non mette il cruelty free cade in questa taccia e perde il mercato per cui essa stessa nasce (bio-eco e quasi sempre animalista).
Ciao.
Concordo anch'io sul fatto che non ha senso adagiarsi sulle liste e bisognerebbe fare pressione perchè la faccenda del cruelty free venisse affrontata dal punto di vista legislativo o anche di marchio LAV ma in maniera approfondita.
Per ora comunque comprare ecobio non garantisce dai test sugli animali, è vero, ma almeno evita o limita molto i danni da inquinamento, che colpiscono anche gli animali: non è che un pesce che si trova l'habitat inquinato fa valigia e se ne va ai tropici, di solito muore soffocato dai siliconi, oppure non riesce più a trovare l'ambiente adatto x riprodursi e si estingue, quindi l'ecobio rimane il meglio (o il meno peggio), in ogni caso, a mio avviso.
Per ora comunque comprare ecobio non garantisce dai test sugli animali, è vero, ma almeno evita o limita molto i danni da inquinamento, che colpiscono anche gli animali: non è che un pesce che si trova l'habitat inquinato fa valigia e se ne va ai tropici, di solito muore soffocato dai siliconi, oppure non riesce più a trovare l'ambiente adatto x riprodursi e si estingue, quindi l'ecobio rimane il meglio (o il meno peggio), in ogni caso, a mio avviso.