Se dico NO questo prodotto è tossico non lo voglio...
Incredulità, derisione e quant'altro
Se dici "Leggi l'INCI e fai una ricerca delle sostanze..."
"Maddai se fossero davvero tossiche come dici tu, non potrebbero commercializzarle"
"Un po' di veleno non ha mai ucciso nessuno"
..........
Ed altre frasette di questo tenore
Che rispondere inquesti casi?
Ultimamente, tra una cosa e l'altra mi sento un marziano.
Non è che mi credo detentrice di chissà quale verità rivelata, ma la gente proprio non vuole ascoltare neanche. Non dico essere per forza d'accordo, ma almeno il beneficio del dubbio...
No?
Bho....
Chiara
incredulità e derisione
Moderatore: Erica Congiu
Penso che l'espressione tossico sia abusata ,se un prodotto e tossico è perchè per definizione :
tossico =veleno, sostanza che per le sue proprietà chimico-fisiche è capace di alterare più o meno gravemente la struttura anatomica o l'attività funzionale degli elementi cellulari viventi di un organismo animale, col quale viene a contatto.
mi sembra che dall'analisi solo dell'INCI sia perlomeno ardua la collocazione di un prodotto cosmetico nella definizione di "TOSSICO".
Purtroppo non si da importanza più alle parole ma diventano gergo comune , infatti Tossicodipendente è diventato negativo ,non tanto perchè assume sostanza ad azione tossica ma per il suo comportamento nei riguardi della società , e cosi per il cosmetico è tossico se contiene un silicone o un derivato del petrolio ...ma non è tossico (anche se per assurdo) contenesse sostanze naturali tossiche .
Proviamo a definire meglio e forse anche gli amici non ti vedrebbero come un "marziano".
tossico =veleno, sostanza che per le sue proprietà chimico-fisiche è capace di alterare più o meno gravemente la struttura anatomica o l'attività funzionale degli elementi cellulari viventi di un organismo animale, col quale viene a contatto.
mi sembra che dall'analisi solo dell'INCI sia perlomeno ardua la collocazione di un prodotto cosmetico nella definizione di "TOSSICO".
Purtroppo non si da importanza più alle parole ma diventano gergo comune , infatti Tossicodipendente è diventato negativo ,non tanto perchè assume sostanza ad azione tossica ma per il suo comportamento nei riguardi della società , e cosi per il cosmetico è tossico se contiene un silicone o un derivato del petrolio ...ma non è tossico (anche se per assurdo) contenesse sostanze naturali tossiche .
Proviamo a definire meglio e forse anche gli amici non ti vedrebbero come un "marziano".
Carissima Chiara purtroppo il "catastrofismo" fa scappare a gambe levate, non fosse altro per semplice autodifesa.
Nel caso della cosmesi c'è però il trucchetto per essere più ascoltati:
- se si tratta di persona che acquista alta profumeria o solo in farmacia fai notare che paga plastica, petrolio e siliconi a peso d'oro, e l'efficacia? chissà...., forse che olio d'oliva, burrò di karitè, gel d'aloe e cosmetici semplici e naturali sono più efficaci? insinua il dubbio!
- se si tratta di persona che acquista al super quello che capita al prezzo più basso è un po' più dura, però si può sempre far notare che chi più spende in qualità meno spende.
- se si tratta di persona già sensibile alle tematiche eco-bio basta fargli conoscere Promiseland!
Ciao e non scoraggiarti.
Nel caso della cosmesi c'è però il trucchetto per essere più ascoltati:
- se si tratta di persona che acquista alta profumeria o solo in farmacia fai notare che paga plastica, petrolio e siliconi a peso d'oro, e l'efficacia? chissà...., forse che olio d'oliva, burrò di karitè, gel d'aloe e cosmetici semplici e naturali sono più efficaci? insinua il dubbio!
- se si tratta di persona che acquista al super quello che capita al prezzo più basso è un po' più dura, però si può sempre far notare che chi più spende in qualità meno spende.
- se si tratta di persona già sensibile alle tematiche eco-bio basta fargli conoscere Promiseland!
Ciao e non scoraggiarti.
Chiarina pare anche a me che la scelta del termine sia quantomeno...poco appropriata. :-)
Anche perché sai, a proposito del consumo etico ho sempre pensato che: del proprio corpo ognuno fa quello che vuole, ma di distruggere il pianeta non abbiamo alcun diritto. Per me la cosa più importante è il lato ecologico...se uno fa le cose per salutismo prima o poi smette, vedi molti vegetariani "di passaggio". La nutrizione di parte vegetariana ha sì messo in giro tante belle cosine allarmistiche sui disastri del mangiar carne, ma poi? L'ipocondriaco, se domani gli fai leggere un articolo che dice il contrario, crederà all'ultima cosa che ha letto. :o)
Anche perché sai, a proposito del consumo etico ho sempre pensato che: del proprio corpo ognuno fa quello che vuole, ma di distruggere il pianeta non abbiamo alcun diritto. Per me la cosa più importante è il lato ecologico...se uno fa le cose per salutismo prima o poi smette, vedi molti vegetariani "di passaggio". La nutrizione di parte vegetariana ha sì messo in giro tante belle cosine allarmistiche sui disastri del mangiar carne, ma poi? L'ipocondriaco, se domani gli fai leggere un articolo che dice il contrario, crederà all'ultima cosa che ha letto. :o)
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Ma i prodotti derivati dal petrolio, quelli col semaforo rosso per intenderci, non sono tossici?
Anche fregandosene dell'ecobio, alcune di quelle sostanze come i PEG i PPG o i DEA, MEA ec... non sono tossici?
E' ovvio che anche se me lo spalmo non cado morta all'istante, me li sono spalmati per anni... è l'effetto cumulativo quello che io penso sia tossico.
Chiara
Anche fregandosene dell'ecobio, alcune di quelle sostanze come i PEG i PPG o i DEA, MEA ec... non sono tossici?
E' ovvio che anche se me lo spalmo non cado morta all'istante, me li sono spalmati per anni... è l'effetto cumulativo quello che io penso sia tossico.
Chiara
Io non ho ancora avuto il coraggio di dire quello che penso, forse sono pavida o forse penso di avere davanti solo gente che non mi capirebbe (e quindi penso implicitamente che sono imbecilli?), non lo so...
L'ultima volta domenica: vado ad una bella festa paesana in montagna, so già che si trova il prodotto tipico, avevo idea di prendermi il miele d'acacia biologico. Nei vari giretti noto un bel furgone totalmente ricoperto da un'immagine di campi di lavanda... una visione paradisiaca, la Lola volava a mezzo metro da terra già indovinandone l'odore.... "lavanda di Venzone" c'era scritto, roba della zona, giusto bene che sto finendo l'olio essenziale, ne comprerò uno così posso essere sicura che sia puro.
Trovo la bancarella, vedo sacchettini profumabiancheria, pastiglie profumate... e una boccettina con dosatore. Finalmente! Leggo le scritte... c'è scritto che si può usare per ambienti. Ho già capito che è un semplice parfum. Mi si avvicina la venditrice, le spiego che cerco l'olio essenziale (cavolo, avranno pieno di campi di lavanda a Venzone, ne avranno prodotto!) Bene la tipa forse non sa neanche cosa io intenda, poi mi fa trionfante: "forse lei cerca questo!".
Detto fatto, alla velocità della luce arraffa una boccetta con dosatore tipo fluido ialus e senza che io riesca ad oppormi mi versa un po' di liquido oleoso color pesca sulla mano... prendo in mano la boccetta:
dimethicone
dimethiconol
parfum.
Non ho avuto il coraggio di dirle niente, avevo le mani tutte siliconate (dopo due minuti era sparito tutto, mi auguro fortemente che sia evaporato e che non si sia assorbito!!!) e ho semplicemente affermato che non era quello che cercavo.
Tra parentesi l'orrore petrolifero non sapeva neanche di lavanda...
Ma vi pare possibile che continuino a vendere siliconi e paraffine spacciandoli per naturali, non dico le grandi industrie, ma perfino i produttori piccoli????? Veramente a questo mondo bisogna pensare con la propria testa, non ci si può fidare più di nessuno!!!
Lola
L'ultima volta domenica: vado ad una bella festa paesana in montagna, so già che si trova il prodotto tipico, avevo idea di prendermi il miele d'acacia biologico. Nei vari giretti noto un bel furgone totalmente ricoperto da un'immagine di campi di lavanda... una visione paradisiaca, la Lola volava a mezzo metro da terra già indovinandone l'odore.... "lavanda di Venzone" c'era scritto, roba della zona, giusto bene che sto finendo l'olio essenziale, ne comprerò uno così posso essere sicura che sia puro.
Trovo la bancarella, vedo sacchettini profumabiancheria, pastiglie profumate... e una boccettina con dosatore. Finalmente! Leggo le scritte... c'è scritto che si può usare per ambienti. Ho già capito che è un semplice parfum. Mi si avvicina la venditrice, le spiego che cerco l'olio essenziale (cavolo, avranno pieno di campi di lavanda a Venzone, ne avranno prodotto!) Bene la tipa forse non sa neanche cosa io intenda, poi mi fa trionfante: "forse lei cerca questo!".
Detto fatto, alla velocità della luce arraffa una boccetta con dosatore tipo fluido ialus e senza che io riesca ad oppormi mi versa un po' di liquido oleoso color pesca sulla mano... prendo in mano la boccetta:
dimethicone
dimethiconol
parfum.
Non ho avuto il coraggio di dirle niente, avevo le mani tutte siliconate (dopo due minuti era sparito tutto, mi auguro fortemente che sia evaporato e che non si sia assorbito!!!) e ho semplicemente affermato che non era quello che cercavo.
Tra parentesi l'orrore petrolifero non sapeva neanche di lavanda...
Ma vi pare possibile che continuino a vendere siliconi e paraffine spacciandoli per naturali, non dico le grandi industrie, ma perfino i produttori piccoli????? Veramente a questo mondo bisogna pensare con la propria testa, non ci si può fidare più di nessuno!!!
Lola
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Oggi in erboristeria mi sono rifiutata che mi propinasse la crema per il sole per bimbi dell'Erbolario.Lola ha scritto:Non ho avuto il coraggio di dirle niente...
Lola
Le ho detto che non volevo i derivati del petrolio nei prodotti per la cura della persona e soprattutto nel caso dei bambini.
Lei mi ha dato ragione, effettivamente i cosmetici dell'erbolario contengono anche loro in parte componenti derivate dal petrolio...
purtroppo non aveva la crema per il sole della weleda.
Poco male, l'ho ordinata su internet.
In compenso dopo, nnostante tutto ilparlare che abbiam fatto sui prodotti senza petrolio, poi mi ha rifilato quello shampo di cui vi parlavo nell'altro post, che comunque qualche semaforo rosso ce l'ha!
I casi son due:
- o non ha proprio letto gli INCI
- oppure li ha letti, ma mi voleva comunque propinare uno dei suoi prodotti...
E io son stata poco accorta a non leggere bene l'INCI, del resto senza il biodiz non riesco a sgamarle sempre le schifezze...
Chiara
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trasparenza in etichetta
Cara Chiara, per fortuna esiste l'etichetta , e lasciati dire: hai fatto benissimo a riifiutare. Io so che oli essenziali di eccellente qualità li puoi trovare anche in Erboristeria, della Aboca, della Innerlife o della Florapisa.
Per quanto riguarda il rapoorto con le persone sicuramente, se vuoi convincere le persone a passare a prodotti più sani, devi puntare sul positivo: di fronte ad una frase come "io ho migliorato la qualità della mia vita" difficilmente qualcuno avrebbe da criticare. Cerca di essere forte interiormente, non demordere, continua nella tua opera di divulgazione, se questo è quello che ti dice la tua coscienza. Se poi gli altri non vogliono ascoltare, peggio per loro, che si arrangino.
Ti consiglio di usare frasi ad effetto, che stuzzichino la persona, del tipo "ah, va bene,ok. Se vuole rinunciare a sapere quali sono i suoi diritti, come vuole", lasciando di stucco il conversante.
Oppure : "Mi scusi, io volevo informarla dei suoi diritti , ma se ha detto che non vuole ascoltare, per me va bene".
Comunque, cercare di essere diplomatici e comprensivi, non cercare subito di convincere ma essere attenti alla comunicazione, verbale e non verbale.
Per quanto riguarda il rapoorto con le persone sicuramente, se vuoi convincere le persone a passare a prodotti più sani, devi puntare sul positivo: di fronte ad una frase come "io ho migliorato la qualità della mia vita" difficilmente qualcuno avrebbe da criticare. Cerca di essere forte interiormente, non demordere, continua nella tua opera di divulgazione, se questo è quello che ti dice la tua coscienza. Se poi gli altri non vogliono ascoltare, peggio per loro, che si arrangino.
Ti consiglio di usare frasi ad effetto, che stuzzichino la persona, del tipo "ah, va bene,ok. Se vuole rinunciare a sapere quali sono i suoi diritti, come vuole", lasciando di stucco il conversante.
Oppure : "Mi scusi, io volevo informarla dei suoi diritti , ma se ha detto che non vuole ascoltare, per me va bene".
Comunque, cercare di essere diplomatici e comprensivi, non cercare subito di convincere ma essere attenti alla comunicazione, verbale e non verbale.
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Credo che l'intervento di Adriano sia importante.
E' vero che il termine "tossico" è stato abusato e malamente utilizzato. Qualcuno potrebbe dire che siccome noi, ad esempio, ci rifiutiamo di considerare la penetrazione in circolo dei cosmetici, anche se si trattasse di una sostanza tossica non potrebbe comunque farci male.
Sappiamo che non è così e con le parole occorre andarci piano, se andate a scorrere tutti i miei interventi non troverete mai la parola tossico (se non riferita agli organismi acquatici) ma preferisco parlare di "sostanze che non ci piacciono", di "schifezza petrolifera", di "derivato animale", insomma se non si possiede bene la materia tossicologica è buona norma non spararla a caso, si rischia solo di passare per marziani sul serio e di allontanare da noi le persone che invece sono potenzialmente "pronte" a delle scelte cosmeticamente sostenibili.
Ecco, abtuiamoci a questo concetto della "cosmesi sostenibile" facendo vedere cioè il lato positivo e non quello negativo (tossico) della nostra filosoifia, saremo molto più terreni e "veri".
Ciao a tutti
Fabrizio
E' vero che il termine "tossico" è stato abusato e malamente utilizzato. Qualcuno potrebbe dire che siccome noi, ad esempio, ci rifiutiamo di considerare la penetrazione in circolo dei cosmetici, anche se si trattasse di una sostanza tossica non potrebbe comunque farci male.
Sappiamo che non è così e con le parole occorre andarci piano, se andate a scorrere tutti i miei interventi non troverete mai la parola tossico (se non riferita agli organismi acquatici) ma preferisco parlare di "sostanze che non ci piacciono", di "schifezza petrolifera", di "derivato animale", insomma se non si possiede bene la materia tossicologica è buona norma non spararla a caso, si rischia solo di passare per marziani sul serio e di allontanare da noi le persone che invece sono potenzialmente "pronte" a delle scelte cosmeticamente sostenibili.
Ecco, abtuiamoci a questo concetto della "cosmesi sostenibile" facendo vedere cioè il lato positivo e non quello negativo (tossico) della nostra filosoifia, saremo molto più terreni e "veri".
Ciao a tutti
Fabrizio