Se non si è chimici, come tutelarsi?

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Sonia.
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Se non si è chimici, come tutelarsi?

Messaggio da Sonia. » ven giu 24, 2005 5:00 pm

Buon giorno a tutti i componenti a questo imponente e prezioso forum, mi chiamo Sonia, ho 34 anni, sposata, due figli di 5 e quasi 4 anni e vivo a Genova.
Forse non era necessario, ma volevo immettere un minimo di presentazione, non trovando un tread apposito.

Il quesito è quello del titolo del mio post, come fare a tutelarsi se non si è dei chimici o non si hanno conoscenze in questo senso?
Ho un giardino, cerco in ogni modo di 'evitare' ma anche boicottare l'industria chimica, qualsiasi prodotto immetta sul mercato in queste modalità.
Ho acquistato un testo sul consumo critico ove vengono citate le Imprese che maggiormente s'impegnano a rispetare l'ambiente e noi stessi e quelle che non lo fanno (anche se, il testo non mi è apparso proprio obiettivo).

Stò stampando il biodizionario offerto in questo sito, in modo tale da leggerlo nel momento in cui ho un prodotto fra le mani, ma oltre a questo?

Nella mia città è difficile muoversi in questa direzione, ma l'acquisto internettiano non mi soddisfa granchè. Mia nonna a suo tempo mi insegnò ad annusare e toccare la merce prima di acuistarla, a parte altri piccoli trucchetti.

Sperando di non avervi annoiati, vi porgo il mio saluto e i miei complimenti per tutti voi.

gianluca
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come tutelarsi ? - bella domanda

Messaggio da gianluca » ven giu 24, 2005 6:10 pm

cara Sonia,
per fortuna per tutelarsi abbiamo diversi strumenti a disposizione : libri, Internet, intuito personale. Tra i libri , credo che tu ti riferisca alla Guida del Consumo Critico, che viene edita dalla casa editrice EMI, e che viene in genere aggiornata ogni due anni.
Su Internet ad es. hai trovato questo Forum, che fa al caso tuo. Secondo me, per tutelarsi, dai cosmetici intendo, perchè ci sono, ahimè, truffe anche nel campo alimentare, l'unica soluzione è, come hai detto bene tu, il boicottaggio, il non-acquisto dei prodotti non trasparenti e che sono ambigui, ci prendono in giro. Ti dirò : se si vuole veramente tutelarsi, occorre un cambiamento nello stile di vita, cosa in genere non facile ma sempre possibile : l'ingrediente che attiva questo cambiamento è la forza di volontà, serve solo quella. Io ho attuato diverse scelte che mi hanno portato a consumare di meno, a mangiare meglio e quindi ad avere una migliore qualità della vita. Non servono argomentazioni che inducano sensi di colpa o paura; si è visto che non funzionano, anzi, sortiscono l'effetto contrario.
Ricordati che tutto parte da noi e che non siamo soli, questo Forum lo dimostra. Lungo il cammino incontriamo delle resistenze, delle inerzie, che sono più dentro di noi che realmente fuori ; solo affrontandole con coraggio, sorriso e autoironia possiamo veramente credere di poter cambiare le cose.E se crediamo di potercela fare, allora ci mettiamo in moto,e ce la facciamo.

vittorio urbani

Messaggio da vittorio urbani » ven giu 24, 2005 10:07 pm

Salute,

oltre a quello che ti dice Gianluca, io mi permetto di consigliarti di non aver fretta, di passare gradualmente ad esempio con l'acquisto di cosmetici bio-eco senza inutili oltranzismi ideologici. Fà veramente ciò che credi, senza farti mettere in testa da altri niente di definitivo per ciò che riguarda te stessa.

Ciao.

PS ho detto qualcosa di sensato?! Bèh, io l'ho sforzato il mio unico neurone...

valeria
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Messaggio da valeria » ven giu 24, 2005 10:15 pm

Mi accodo! Ci vogliono passione e studio (nel senso di una cosa che CHIUNQUE può fare, se non è affetto da pigrizia esistenziale!), per cui partire in quarta a voler applicare regole da consumo etico duro e puro rischia più che altro di far perdere di vista l'obiettivo fondamentale, cioè capire e crearsi delle proprie idee e un proprio stile di vita.

Lola
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Messaggio da Lola » sab giu 25, 2005 6:47 am

Un primo passo per capire da sola può essere questo articoletto , una specie di bignami del cosmetico bio:

http://www.saicosatispalmi.org/index.ph ... 6&Itemid=2

E non ti spaventare, le sostanze cattive poi in realtà sono sempre quelle ed è facile riconoscerle.

Lola

gianluca
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proposta di riflessione

Messaggio da gianluca » sab giu 25, 2005 1:45 pm

Vorrei aprire una proposta di riflessione proprio sul pericolo del fanatismo e dell'ideologia, in quanto le ritengo il peggior modo di voler cambiare le cose.
Premettendo innanzitutto che i cambiamenti possono essere continui o discontinui, graduali o immediati (questo dipende dal livello di coscienza di ciascuno di noi) voglio lanciare una proposta di riformulazione Chomskiana di ciò che significa IDEOLOGIA . Oggi, a sentire questo termine, vengono subito in mente le potenti ideologie del secolo scorso, prima fra tutte quella della superiorità della razza ariana che ha portato all'avvento del nazismo e a tutte le sue nefaste coneguenze ; anche il comunismo, che era partito da buone intenzioni, alla fine è degenerato in ideologia ; ma anche il consumismo è un ideologia ; allora, quello che salta agli occhi è che potremmo definire IDEOLOGIA un insieme di credenze e convinzioni che hanno carattere impositivo, non rispettoso della libertà altrui, e che non si mettono in discussione; quindi i caratteri di imposizione e acriticità.
Io propongo un approccio eclettico, postmoderno che intende riformulare linguisticamente e concettualmente la vecchia IDEOLOGIA, trasformandola in VALORI CONDIVISI. In questo modo eliminiamo il termine, che ha assunto una connotazione negativa, e al contempo però prendiamo dall'ideologia il suo carattere positivo, cioè l'incisività del messaggio di cui si fa latore.
Mi accodo in questo modo al primo messaggio di Papa Benedetto XVI, che con grande spirito di coraggio ha denunciato la "dittatura del relativismo" , cioè, proprio perchè ora noi abbiamo più libertà, rispetto a prima, siamo anche più responsabili dell'uso che ne facciamo e nonostante l'individuo possa costruirsi da solo uno stile di vita,e avere un approccio individualistico nei confronti della società, restano comunque delle regole minime di convivenza civile che sono imprescrittibili, inderogabili, e sulle quali non c'è possibilità di referendum,, tanto per fare un esempio girare nudi per la strada. E' un messaggio non facile da cogliere : la diversità sia ben accetta ma che ad essa si accompagni una maggiore vigilanza e un modo diverso di intendere le regole di convivenza sociale. E' ben diverso rispettare la libertà di religione, che è una libertà di pensiero, in confronto alla libertà di inquinare, poichè inquinare (ad es. sversando diluente in un fiume) è un atto che lede il diritto collettivo alla salute.
Qui sta la differenza tra i valori condivisi e l'ideologia : mentre l'ideologia si carica emotivamente di odio verso il diverso, e vuole imporre il suo modo di comportarsi agli altri, non motivando ma semplicemente imponendo , in virtù della sua forza, i valori condivisi vengono difesi tramite la non-violenza, i disincentivi, il sorriso e l'amore, forse che sono ben più potenti di quelle che muovono le ideologie.
Sì, i valori condivisi devono essere difesi : da cosa, mi direte voi?
Dall'anarchia, dall'apatia e dall'indifferenza, che sono a mio parere i mali del XXI secolo.L'anarchia è la condizione, che produce l'effetto dell'apatia, che conduce al risultato dell'indifferenza. Queste tre sono tendenze insidiose, a cui si deve sbarrare la strada. L'ultima, l'indifferenza, è la più facile da comprendere : è come se, io sto accanto ad un fiume, scopro un uomo che di nascosto sversa del diluente cancerogeno nel fiume, e penso : non posso impedire a quest'uomo di sversare il diluente; se lo facessi non rispetterei la sua libertà . E' ovvio che questo ragionamento è una pazzia. La cosa più saggia da fare è o chiamare le forze dell'ordine o impedire noi stessi, esercitando in questo caso una "violenza fisica" (un pugno nell'occhio, siamo relativisti, non dogmatici, in certi casi la non-violenza è inefficace e può anzi essere d'aiuto a coloro che, consapevoli di fare del male, possono spassarsela a irridere chi cerca di pregare per loro, in questo caso va difeso il diritto collettivo a godere di un ambiente sano e integro, nonchè il diritto alla salute).
La cosa migliore che si potrebbe fare in ambito politico è appunto l'uso dei disincentivi. Vedete bene l'uso delle parole. Non si tratta di obbligare,cioè l'individuo è sempre libero di fare come vuole, ad esempio fumare,inquinare,far chiasso di notte, ma se vuole farlo deve farsi carico dei costi,è giusto che sia così. E' il principio "chi inquina paga" ;la vera ingiustizia sarebbe che tutti pagassero per un crimine che si sarebbe potuto fermare con un minimo di prevenzione, anche se questo avesse comportato la limitazione della "libertà" di una persona; è chiaro che i disincentivi sovranno essere di natura tale da far sì che sia l'individuo stesso a fermare la sua azione lesiva, in questo modo la libertà individuale è formalmente al sicuro.
Allora, la persona che ha incorporato dentro di sè i VALORI CONDIVISI sa in cuor suo che questi valori devono avere le caratteristiche della fermezza,della "decisività" e dell'incisività. Caratteristiche che devono essere temperate dalla non-violenza (ove possibile), dal sorriso e dall'amore. Vogliatemene scusare per la lunghezza del testo ma credo sia necessario, perchè nel relativismo culturale, un dono degli ultimi decenni, si stanno insidiando delle tendenze oscure e ambigue, che se non vengono identificate,monitorate e vigilate, porteranno questa cultura che è potenzialnmente positiva verso l'anarchia, l'apatia e l'indifferenza, e verso ciò da cui appunto fugge : l'adesione acritica e passiva.
Un vero relativista deve mettere in discussione non solo sè stesso e le sue convinzioni, ma il relativismo stesso, altrimenti si trasformerebbe appunto in un'altra IDEOLOGIA, ma al contrario : il relativismo non si discute. Un paradosso logico, ma è, ironia della sorte,una realtà che minaccia di diventare concreta se non siamo vigili su noi stessi.Credo sia questo che Benedetto XVI intendeva con "dittatura del relativismo", cioè lo si prende come scontato e non lo si mette in discussione.
La diversità sta nell'attaggiamento. Il fanatico che non vuole andare da McDonald perchè questa multinazionale brucia le foreste per farne barbecue dove cuocere i suoi panini burger, odia la multinazionale, e non rispetterà le scelte degli altri di andarci. Una persona più saggia, che non è mossa dall'ideologia, nutre per la multinazionale un sentimento diverso: vuole che la multinazionale cambi strategia di marketing, e sa che il suo potere sta nel non acquistare e nel fare pressing su di essa spedendo lettere, e-mail, o nel proporre alle persone di usare il loro potere congiunto per far prendere alla corporation una direzione diversa. Se non si muove, peggio per lei, ma sempre col sorriso sulle labbra,e non con odio arcigno.
Se poi questa persona viene invitata da McDonald da qualche conoscente, come si deve comportare ? Sempre usando la saggezza, il sorriso e la fermezza.Innanzitutto spiegare al conoscente il motivo per cui non si intende andare da McDonald, cioè motivare, e l'arte della motivazione va fatta con decisione e comprensione. Cosa molto difficile. Se la persona dice che non gliene frega niente di quello che fa McDonald,che lei non vuole rinunciare, si mantenga sempre un attaggiamento sereno (che non è da fanatici) e affermare con assertività (e non con autorità) che non si è disposti a scendere a compromessi su un VALORE che (io) ritengo importante. Ad es. dire "mi dispiace, ma declino cortesemente l'invito" e se la persona non vuole capire, beh, spero che cambi idea. Come potete notare, il risultato alla fine è lo stesso, ma è l'atteggiamento che è diverso, e che connota appunto il fanatismo e il dogmatismo.

Sonia.
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Messaggio da Sonia. » dom giu 26, 2005 2:44 pm

Ovviamente non mi sono dilungata nella presentazione per non annoiare, ma non sono 'nuova' a questo tpo di approccio naturalistico, ecco il motivo della domanda iniziale, perchè rincorrere il genuino con metodi tramandati dai nonni, oggi non è facile, proprio grazie a tutta la chimica che ci circonda.

Lungi da me il fanatismo, con due bambini piccoi non sarebbe nè facile, nè responsabile, solo ci provo ad 'esserci' sapendo o cercando più informazioni possibile, per allentare la catena del businness sulla pelle del Pianeta.

Il piccolo contributo, da far crescere nei tempi possibili di una vita frenetica, dove mi sembra ce il furto più grande sia proprio quello del tempo.
Il picoclo contributo di ciò che si sà e si è imparato, da tramandare affinchè il piccolo contributo magari rimane piccolo, ma costante, incisivo e virulento.

Grazie per le informazioni.

gianluca
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il furto del tempo

Messaggio da gianluca » dom giu 26, 2005 9:10 pm

James Gleick ha scritto a questo proposito un bel libro, che si intitola "Sempre più veloce", riferendosi al fatto che nella società moderna il tempo non è mai abbastanza ; i trasporti e la rivoluzione informatica hanno cambiato e stravolto la percezione del tempo e dello spazio; oggi in due ore sei a Bucarest , puoi fare il giro del mondo in meno di 24 ore.
Oppure il lavoro. Siamo impegnati a lavorare 8 ore al giorno 5 giorni su 6, dal Lunedì al Venerdì, e nessuno può sottrarsi a questo impegno, altrimenti non campi. Poi c'è il Sabato, giorno ascro per gli italiani; i super mercati e i centri commerciali, ma anche le catane di negozi e perfino i disconut si preparano alla grande kermesse del Sabato, che dalla mattina al pomeriggio vedono raddoppiare o triplicare l'incasso . Quando se non il Sabato la gente va a comprare da mangiare , o anche cose tipo elettronica, libri etc....?
E la Domenica è consacrata al riposo.
Poichè la cosa viene vissuta passivamente, il Sabato viene visto quasi come un obbligo sociale, andare a spendere qualcosa all'iper e passare ore interminabili alle file per pagare. E' ovvio che tutto questo non è obbligatorio. Possiamo cambiare, se lo vogliamo, questo modo , a mio parere, inefficiente, di spendere denaro e tempo. Perlomeno possiamo non farci incantare dalle seducenti promesse del marketing, che ci induce sempre a credere di avere bisogni infiniti, quando invece non è così. C'è un bellissimo libro di F. Gesualdi "Sobrietà", che ci invita a ripensare in maniera critica ai consumi quotidiani, che facciamo senza pensare. Il tempo sembra sempre sfuggerci tra le dita.

Quando non consumare diventa un atto rivoluzionario, in quel momento è stato dato al consumatore un grande potere, quello di sovvertire il sistema, perchè nulla al mondo può impedire ad una persona di non acquistare per un giorno, il più significativo, il Sabato, formalmente dedicato allo shopping; quando lo fanno poche persone, sono state accese tante piccole candele, che sono potenzialmente in grado di diffondere luce sulle altre candele spente, innescando una reazione a catena. Quando sono in tanti a farlo, quando verrà quel giorno in cui migliaia e migliaia di persone diranno NO! al perverso gioco di distruzione del pianeta, quello sarà il giorno della vera rivoluzione, l'unica che salverà il mondo dall'assalto dell'uomo su se stesso.

Spero che il Grande Cambiamento avverrà per mano nostra e non per mano della natura, come sembra che stia per accadere fra breve, se non ci diamo una svegliata. La siccità di quest'anno la vedo drammatica; forse quest'anno, sia letteralmente che metaforicamente, ci butterà in faccia una doccia di acqua gelata, acqua che sta per mancare. Prima o poi saremo costretti a cambiare; se vogliamo adottaren questa strada allora prepariamoci a soffrire, perchè il cambiamento avverrà con dolore; sembra che l'umanità non voglia imparare, peggio per lei, peggio per tutti.
Oggi si fa un gran parlare di diritti, di rispetto, ma vedo che c'è molta confusione. Parto dall'assunto che tutto ciò (cioè qualunque atto e comportamento) che lede qualsiasi forma di diritto, naturale (alla vita,all'accesso gratuito all'acqua,al cibo, all'energia, ai servizi igienici di base, all'istruzione di base, ad una vita dignitosa, ad un'assistenza sociale minima e ad una minima e garantita qualità della vita), sociale e civile (come il diritto della collettività a godere di un ambiente integro nelle sue piene funzionalità e non compromesso nella sua risposta ai bisogni dell'umanità) non può costituire una libertà e non ha nessuna pretesa di definirsi tale .
Su questo principio, che fa parte dei VALORI CONDIVISI, che è inderogabile, e che si estende alle generazioni future, dobbiamo riformulare etica, società e cultura.
Solo così possiamo salvarci dall'imminente crisi ecologica, di cui la crisi idrica non è che il preludio.
In questo momento particolare, in cui la società globale ha abbracciato la cultura del relativismo e del rispetto reciproco, occorre maggiormente fare attenzione a determinate tendenze che rischiano di incrinare il delicato rapporto tra Bene e Male. Non sto facendo un'apologia del cristianesimo, sto dicendo che occorre avere POTENZA DI VISIONE . Bianco e nero esistono, non sono forse così polarizzati come credevamo in passato, ma al giorno d'oggi stiamo arrivando a credere, cioè ci vogliamo illudere, che questi "colori" si fondano in un'indistinta notte grigia dove tutti i gatti sono grigi, cioè fuor di metafora, non avere NESSUNA POTENZA DI VISIONE . Invece bianco e nero esistono e occorre saperli distinguere.
Serve non intelligenza ma saggezza. E la saggezza sta anche nel saper prendere decisioni difficili quando il tempo è scarso e la Necessità incombe. Se non lo faremo allotra saremo costretti a pagare un prezzo altissimo, sia in termini economici sia in termini di qualità della vita deteriorata. Non potremo illuderci a lungo; prima o poi la realtà ci farà vedere se le nostre scelte saranno state quelle giuste. In caso contrario dovremo pagare, pagare e pagare, fin quando non avremo imparato, attraverso la sofferenza e il dolore.
(commento personale)

Sonia.
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Messaggio da Sonia. » lun giu 27, 2005 12:16 pm

Sono molto daccordo con te Gianluca per tutto quelo che hai scritto e, ironia della sorte, vivendo alle costole della mia città, con mio marito abbiamo deciso di rinuncaire quasicompletamente all'auto e di utilizzarla solo in caso di viaggi consistenti o se vien giù la bufera.

Abbiamo deciso di non pagare più il passaggio per aver l'auto vicino a casa, e così di conseguenza dovendola parcheggiare a un km e mezzo di distanza, abbiamo abolito i supermarket, soprattutto gli Iper.

Paradossalmente, lo dico perchè ero una personsa che considerava il dettagliante ampiamente più caro, da sei mesi, bilancio alla mano, stiamo spendendo circa due terzi el solito.

L'apparente scomodità ci ha costretti a comprare quel che necessita senza andar dietro a colori strabilianti, odori e proposte 3x2, che spesso appesantiscono largamente la lista della spesa e promuovono esattamente bisogni che in realtà nonsi hanno se non addirittura oggetti inadeguati al proprio ambiente e all'uso che se ne fà.

Sono andta 'oltre' in questi anni, anche con i bambini, bombardati dai media ed anche da un educazione sociale, che boh, mi sembra quantomeno eccessiva.
Mi riferisco a giochi e giocattoli e alla tv.
All'inizio credevo anch'io che questi figli non potessero fare a meno del giocattolo e per certi versi è vero, ma seppur può sembrare scontato, ho potuto verificare quanto invece abiano bisogno della relazione con il mondo, eventualmente anche tamite il giocattolo.

La televisione? Per scelta non abbiamo antenna, i canali a diposizione sono quelli di Stato e lo strumento rimane spento per la maggior parte del tempo, ma è anche vero che siamo fortunati e disponiamo di giardino ed eventualmente del bosco alle spalle della casa.
Anche così', la pressione su di loro, in merito ad esempio a ben noti mostriciattoli piuttosto che ad altri eroi o pseudo eroi di cartoon, è notevole, ma è sufficiente un sabato a sbirciare sotto le foglie di una felce a dare loro il controbilanciamento tra gioco vissuto e gioco subito.

Si può fare qualcosa nel proprio piccolo e per quanto in nostro potere, lo facciamo, ma non essendo chimici e 'presi' come tutti voi, da mille impegni è alquanto difficile sfuggire come vorremmo alle lunghe spire del consumismo cieco, per questo, sono qui.

Jasmine79
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Messaggio da Jasmine79 » mer giu 29, 2005 1:56 pm

Sonia mi intrometto per farti i COMPLIMENTI!!!
;-)))) grande.. i tuoi bimbi sono sicuramente fortunati, e se ne accorgeranno ben presto!
In bocca al lupo x tutto!
Jasmine

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