Spaventoso!

Forum di supporto al nuovo Biodizionario.it
per approfondimenti sui giudizi espressi del BioDizionario sugli ingredienti Cosmetici e Alimentari

Moderatore: Erica Congiu

Marcello

Messaggio da Marcello » sab apr 30, 2005 7:53 pm

vittorio urbani ha scritto:Marcello, ho scritto per principio, per principio, porca miseria!!! Per principio sento che tutti gli esseri viventi siano uguali proprio perché viventi, e lasciamo perdere diritti alla vita o privilegi o quant'altro che abbiamo inventato noi soltanto per un miglior modo di vivere in SOCIETà... tutti uguali non in bene né in male, niente privilegi, ma semplicemente uguali. Questo il mio concetto. Io credo che tu ti arrabbieresti se mi mettessi senza apparente motivo a maltrattare, bruciare alberi vero? E perchè? E' presunzione la mia se rispondo per te dicendo che un albero sia un essere vivente che ha il 'diritto' di vivere la sua vita? Ed allora perché per preservare la tua fai strage di migliaia di vite vegetali? Perché ritieni che la tua vita sia più importante? Mh, non sarà che ti poni tu al di sopra di altri esseri viventi? Ti ricordo che tutti NOI siamo un ammasso di cellule che dapprima erano autosufficienti di per se stesse, poi si sono diversificate, specializzate a dare tessuti, organi... la coscienza. Già, la coscienza...

vivere sentimenti, emozioni, sensazioni...
ma non ne ho bisogno, io VIVO del mio colore, della mia fotosintesi clorofilliana,
e guarda come si può essere felici con così apparentemente poco, UOMO...
...e non ho bisogno neanche della coscienza, chè io mi limito a dare vita dalla nuda roccia...

Uomo, se tu fossi coerente con i tuoi diritti e i tuoi privilegi ti lasceresti morire di inedia. Altrimenti non ti fare troppe pare esistenziali, solo abbi rispetto ma mangia!
Va bè, se hai parlato per principio sono d'accordo con te, tutte le vite hanno lo stesso valore.

Ora però passiamo alla pratica.

Vittorio, abbi pazienza, non ti arrabbiare, ma sei assolutamente incoerente. Ti sei inventato un sistema, solo apparentemente fricchettone e da figlio dei fiori, ma in realtà da vera e propria dittatura nei confronti degli altri esseri viventi.

Tutti sono al tuo servizio.

Sostieni che tutti gli esseri viventi sono uguali, d’accordo, ma quando vai a pranzo fai una distinzione: salvi gli uomini, e non salvi gli altri animali e i vegetali.
E non riesci a spiegarci il perché. E’ questo il problema. Non riesci a spiegarci il perché, Vittorio!

Se fosse vero quello che dici, dovresti nutrirti anche dei tuoi simili. Cosa ci differenzia dalla mucca e dalle margherite? Oppure dovresti fare una scelta drastica, e nutrirti solo di frutta. E invece non lo fai. Non mangi uomini e non ti nutri di sola frutta.

Tu non hai innalzato le margherite alla stregua dei maiali: hai abbassato questi ultimi alla stregua delle margherite. Li hai pareggiati verso il basso.

Allora sei tu che ti reputi superiore a tutti, e reputi la tua vita superiore a tutte le altre. Solo perché sei più forte, decidi dell’esistenza degli altri animali e dei vegetali. Però, "per principio", li consideri uguale. Bella soddisfazione!

E’ ovvio che se tu ti metti a bruciare alberi senza motivo io mi arrabbio: ma non perché gli fai male o perché mini il suo diritto all'esistenza: perché è un attentato all’ambiente, uno scempio ecologico, una cosa inutile e senza senso.
Se invece tu dai fuoco a un gatto… Non lo fare mai davanti ai miei occhi, Vittorio, dammi retta.

:-)

M.

Ospite

Messaggio da Ospite » sab apr 30, 2005 8:31 pm

Salute a tutti,

ecco sibyl, per me hai centrato il problema, o meglio la soluzione! Divenire vegetariani perchè è il male MINORE! Ma non sentiamoci superiori, almeno dal punto di vista etico, astrattamente parlando. Si deve nutrirsi di altra vita per sostenere la nostra, quindi non si può erigere il valore VITA al vertice della nostra scala di valori, ma bensì dapprima il valore SOPRAVVIVERE eppoi tutto il resto e lasciamo perdere la nostra epoca supertecnologica che ci porta a poter far scelte. Un pò come il sessant'otto e i figli dei fiori, sì certamente marcello, una sorta di rivoluzione col... cul0 in caldo, per così dire, e perdonami l'ardire della retorica.

Marcello, non ho risposto alla tua domanda, credevo che fosse nelle mie parole: non c'è risposta, soltanto un disagio nella mia coscienza a nutrirmi di altri esseri viventi, ma questa è la vita. Almeno portiamo rispetto.

Eppoi, perchè livello verso il basso? Verso l'alto, il basso... ma rispetto a che cosa poi? Per me la vita è tutta meravigliosa e credevo trasparisse dai miei precedenti interventi. Tu che mi rispondi? Che estendi il privilegio ad una categoria di esseri viventi, ecco che cosa rispondi. Non che purtroppo si deve sopprimere vita e mi dolgo per questo, ma almeno riduciamolo al minimo, rispettiamo l'ambiente... io parlo di VITA e di rispetto verso di essa! E rispetto verso di noi che siamo vita e si deve sopravvivere.

Concludendo il ragionamento marcello: purtroppo c'è contraddizione tra princìpi e realtà, la vita ci porta soltanto a compromessi: o si considera la vita tutta uguale oppure ciascuno ha i suoi paletti, le sue definizioni e i suoi privilegi da estendere! Io preferisco sbattermi in faccia la realtà, posso anche non mangiare carne ma mi sento lo stesso a disagio con la mia coscienza.

Ciao e un bacio perchè è inteso che tutto qui sopra sia scritto nel massimo rispetto di voi!:-)

PS per dare fuoco ad un gatto... c'è di peggio, e ti assicuro che prendere le parti di quella povera bestiola può essere una faccenda molto pericolosa, dammi retta...

Sibyl
Messaggi: 704
Iscritto il: mar ott 05, 2004 8:57 am
Località: una catapecchia in un luogo impervio e nero
Contatta:

Messaggio da Sibyl » sab apr 30, 2005 8:52 pm

vittorio urbani ha scritto:ecco sibyl, per me hai centrato il problema, o meglio la soluzione! Divenire vegetariani perchè è il male MINORE!
Certo, essere vegetariani, o meglio vegan, è solo il male minore.
Si deve nutrirsi di altra vita per sostenere la nostra, quindi non si può erigere il valore VITA al vertice della nostra scala di valori, ma bensì dapprima il valore SOPRAVVIVERE eppoi tutto il resto e lasciamo perdere la nostra epoca supertecnologica che ci porta a poter far scelte.
E' vero, bisogna scegliere per la nostra sopravvivenza in primo luogo.

Quindi è appurato che comunque, in ogni caso, dobbiamo mangiare. Quindi un po' di morti ci saranno lo stesso.

Però c'è un però.

Se è vero che non possiamo scegliere di NON uccidere, possiamo però comunque scegliere di uccidere DI MENO. Oppure cercare di dare MENO SOFFERENZA POSSIBILE.

Ora, innanzitutto, la scelta vegan, numericamente parlando, uccide meno, sia piante che animali.

Animali non ne uccide quasi per nulla; le piante le uccide in una quantità concretamente minore, proprio perchè, esemplificando, un vegan che mangia un piatto di fagioli ha fatto fuori solo un piatto di fagioli, mentre un onnivoro che mangia una bistecca ha fatto fuori un animale e diversi quintali di vegetali che quell'animale, quando era in vita, ha mangiato.

Il vegan uccide meno piante e meno animali. Un impatto ambientale enormemente minore rispetto a quello di un onnivoro.


Secondariamente.

Possiamo comunque scegliere di arrecare meno sofferenza possibile.

Ora, un bovino ha sicuramente più percezione del dolore rispetto a una pianta di basilico. Perchè il bovino ha le terminazioni nervose per sentire questo dolore, perchè percepisce il pericolo e cerca di evitare la morte (infatti cercherebbe di scappare se noi lo torturassimo), mentre una pianta di basilico è in uno stadio di sviluppo biologico molto meno complesso e quindi anche la sua percezione del dolore è inesistente.

Stessa cosa, se io dovessi scegliere di mangiare una cozza o un bovino, sceglierei di mangiare la cozza, perchè sicuramente il bovino soffre molto ma molto di più, rispetto a una cozza, il cui sistema nervoso consiste in pochi gangli nervosi, mentre quello del bovino è molto complesso, ramificato e importante.

Scegliere di fare il meno male possibile. Questa è la scelta vegan.

E chiunque voglia scegliere di vivere quanto più possibile in modo discreto nei confronti della natura, dovrebbe farla.

Fiorenzo
Messaggi: 28
Iscritto il: dom feb 13, 2005 9:17 pm

Messaggio da Fiorenzo » sab apr 30, 2005 11:38 pm

[quote="Sibyl]Ora, innanzitutto, la scelta vegan, numericamente parlando, uccide meno, sia piante che animali.

Animali non ne uccide quasi per nulla; le piante le uccide in una quantità concretamente minore, proprio perchè, esemplificando, un vegan che mangia un piatto di fagioli ha fatto fuori solo un piatto di fagioli, mentre un onnivoro che mangia una bistecca ha fatto fuori un animale e diversi quintali di vegetali che quell'animale, quando era in vita, ha mangiato..[/quote]

:-o
Mi sento improvvisamente più grasso..
Scherzi a parte, non mi sembra un punto di vista molto appropriato.
Anche perchè mi è venuto un pensiero...
A questo punto, facciamo fuori l'animale; risparmieremo quintali di vegetali
;)

(scusate la battuta, ma non ho resistito)


[/quote]Il vegan uccide meno piante e meno animali. Un impatto ambientale enormemente minore rispetto a quello di un onnivoro..[/quote]

Uhmm....
bè, non mi sembra che nel corso della storia, l'impatto ambientale abbia risentito del fatto che esistano onnivori , carnivori, erbivori..
Le risorse...non è meglio organizzarle intelligentemente, che limitarle?
Il che non significa per forza diventare vegan.

Ora, un bovino ha sicuramente più percezione del dolore rispetto a una pianta di basilico. Perchè il bovino ha le terminazioni nervose per sentire questo dolore, perchè percepisce il pericolo e cerca di evitare la morte (infatti cercherebbe di scappare se noi lo torturassimo), mentre una pianta di basilico è in uno stadio di sviluppo biologico molto meno complesso e quindi anche la sua percezione del dolore è inesistente.

Stessa cosa, se io dovessi scegliere di mangiare una cozza o un bovino, sceglierei di mangiare la cozza, perchè sicuramente il bovino soffre molto ma molto di più, rispetto a una cozza, il cui sistema nervoso consiste in pochi gangli nervosi, mentre quello del bovino è molto complesso, ramificato e importante.
Affascinante questa cosa del dolore e delle terminazioni nervose :)
Anche se non capisco perchè si dovrebbe mettere alla prova il sistema nervoso del bovino mangiandolo vivo.
Io credo che ci siano strade percorribili che possano risparmiare la sofferenza agli animali.
(e spero che non mangi le cozze crude spruzzandogli sopra il limone, assassina!! ;))))) )


Scegliere di fare il meno male possibile. Questa è la scelta vegan.

E chiunque voglia scegliere di vivere quanto più possibile in modo discreto nei confronti della natura, dovrebbe farla.
Ti dirò, non sono così d'accordo che 'dovremmo' (grazie per il consiglio) comportarci in questo modo per essere discreti nei confronti della natura.
E mi rimane la sgradevole sensazione addosso che alla fine si riduca il tutto a 'se non si lamenta, può essere mangiato'.

Personalmente, ti dirò, la mia etica mi impedisce di mangiare tutto ciò che conosco, incontro, mi presentano, o chiamo per nome :-)
Quindi per certi versi tri capisco :)

C'è però una parte di me che dice che gestire bene le risorse naturali non consiste nel non mangiare ciò che ha terminazioni nervose, ma non depredare l'ambiente senza rispetto e coscienza.
La morte, se viene data, deve essere veloce.
Se di una specie qualunque (ho detto specie, non animale) c'è stato un depredamento, o vi è troppa abbondanza, occorre fare in modo di aiutarla a ristabilire un equilibrio.

Insomma, anche l'uomo potrebbe usare un pò l'intelligenza non solo per cambiare ciò che vede per sua comodità, ma anche per aiutare gli equilibri di natura che servono alla nostra vita da sempre, no?
Non credo che cambiare la nostra tendenza alimentare sia veramente la scelta migliore che possiamo fare per rispettare l'ambiente, e aiutarlo.

Altrimenti abbiamo mangiato carne per tanti anni per far che?
Per sviluppare i neuroni e decidere che potevamo farne a meno?
;))

Uè, solo il mio piccolo e personale parere ne?

Con simpatia
;))


Fiore

Sibyl
Messaggi: 704
Iscritto il: mar ott 05, 2004 8:57 am
Località: una catapecchia in un luogo impervio e nero
Contatta:

Messaggio da Sibyl » dom mag 01, 2005 12:57 am

Fiorenzo ha scritto:Mi sento improvvisamente più grasso..
Scherzi a parte, non mi sembra un punto di vista molto appropriato.
Anche perchè mi è venuto un pensiero...
A questo punto, facciamo fuori l'animale; risparmieremo quintali di vegetali
Beh, basterebbe semplicemente non farli nascere. Ricordati che il numero di animali "da reddito", è deciso dall'uomo, non sono animali selvatici che si autoregolano in natura. Tempi di gestazione, fecondazione artificiale, modificazioni genetiche, numeri dei "capi", tutto deciso a priori.

So che era una battuta la tua, ma ci hai azzeccato, comunque!
bè, non mi sembra che nel corso della storia, l'impatto ambientale abbia risentito del fatto che esistano onnivori , carnivori, erbivori..
Le risorse...non è meglio organizzarle intelligentemente, che limitarle?
Il che non significa per forza diventare vegan.
Certo, tuttavia oggi siamo in troppi... per assicurare carne a tutti e in queste quantità, in maniera biologica e rispettosa, non c'è sufficiente spazio sulla terra. Necessario quindi ricorrere all'allevamento di tipo industriale, con tutto quello che ne consegue in termini di benessere animale e distruzione dell'ambiente sottoforma di: inquinamento, spreco di acqua e di energia, diboscamento e via dicendo.

Siccome siamo in un sistema del genere, l'unico modo è incominciare a limitare al minimo il consumo di alimenti animali. E' risparmio, orientarsi verso il cosnumo di prodotti che richiedono meno spreco energetico, cioè gli alimenti vegetali. Tra l'altro questi ultimi sono realmente necessari per la nostra sopravvivenza, la carne non lo è affatto. Quindi perchè allevare animali utilizzando ingenti risorse energetiche e moltissime proteine e calorie vegetali, quando quelle che ci danno loro, a macellazione avvenuta, è molto ma molto inferiore? Le calorie di combustibile fossile spese per produrre 1 caloria di proteine dalla soia sono pari a 2; per grano, servono 3 calorie, per il latte 36, per il mazo 78. (Fonte: "Eenergu and land constraints in food protein production", Science, Nov 21, 1975).
Affascinante questa cosa del dolore e delle terminazioni nervose :)
Anche se non capisco perchè si dovrebbe mettere alla prova il sistema nervoso del bovino mangiandolo vivo.
Io credo che ci siano strade percorribili che possano risparmiare la sofferenza agli animali.
Innanzitutto non si può parlare di risparmio di sofferenza, ma solo di "diminuzione". Non si può risparmiare la sofferenza perchè il ciclo produttivo di tipo industriale, prevede separazioni precoci tra madri e figli, impossibilità di movimento, impossibilità di intrattenere relazioni sociali coi propri simili e altre cose che fanno parte dei bisogni etologici degli animali.

Tu potresti dirmi: beh, l'alternativa potrebbe essere quella di ritornare a un allevamento di tipo biologico che, quantomeno, offre più svago agli animali.

Ma è una ilusione.
Siamo talmente tanti, a volerli, e in queste quantità, che per assicurare i prodotti animali a tutti quelli che lo chiedono, è necessario ridurre gli spazi (non c'è abastanza terra), ottimizzare i tempi (tempo che viene tolto agli animali per vivere semplicemente in modo gratificante). Questa è semplice teoria economica.

Per un consumo di carne rispettoso, oggi, è necessario ridurre questo consumo a livelli molto molto bassi.

Solo riducendo un consumo al minimo, sarebbe possibile allevare biologicamente gli animali a livello globale. Ma non mi sbilancerei, comunque.

Ti dirò, non sono così d'accordo che 'dovremmo' (grazie per il consiglio) comportarci in questo modo per essere discreti nei confronti della natura.
E mi rimane la sgradevole sensazione addosso che alla fine si riduca il tutto a 'se non si lamenta, può essere mangiato'.
No, non ci siamo.
Non ho detto che chi non si lamenta, può essere mangiato.
I pesci, ad esempio, hanno un sistema nervoso molto, molto complesso.
Eppure non si lamenta affatto.
Ma quel sistema nervoso che ha, gli fa provare un dolore simile a quello che proveresti tu se cogliendo una mela da un albero, un gancio ti trafigesse la mano e ti trascinasse in un ambiente dove non sei in grado di respirare e dove saresti destinato a una morte per soffocamento.

In natura esistono dei livelli di coscienza, di percezione del dolore, di sensibilità, molto differenti.

Posto questo, e posto che comunque noi dobbiamo pur mangiare, è etico prendere in considerazione questa sofferenza, e cercare il più possibile di evitarla, fin dove è possibile.

Orientarsi verso una alimentazione che diminuisce il dolore, significa mangiare i vegetali, che hanno uno sviluppo biologico molto meno complesso di quello animale, sistema nervoso inesistente, desiderio di evitare il dolore inesistente (proprio perchè non lo percepisce), inesistente capacità di stabilire relazioni sociali di affetto coi propri simili.

C'è però una parte di me che dice che gestire bene le risorse naturali non consiste nel non mangiare ciò che ha terminazioni nervose, ma non depredare l'ambiente senza rispetto e coscienza.
La morte, se viene data, deve essere veloce.
Se di una specie qualunque (ho detto specie, non animale) c'è stato un depredamento, o vi è troppa abbondanza, occorre fare in modo di aiutarla a ristabilire un equilibrio.
Diciamo che la dieta vegan può essere un modo molto efficace per non depredare l'ambiente. Perchè non usarlo?

Per quanto riguarda la sofferenza degli animali, dunque.

Togliere la vita a un animale, anche usando massicce dosi di sedativi per impedire il dolore, non è comunque etico.

Perchè fare nascere un animale che comunque è destinato a non potere vivere in serenità, è destinato a sottostare a dei ritmi di sfruttamento, e comunque, anche permettendoglielo, in un allevamento ideale, stroncare precocemente questa serenità?

Non c'è una giustificazione legata alla necessità di sopravvivenza, per cui togliere la vita a quell'animale significherebbe la perdita della vita tua.

E' solo motivata da un bisogno voluttuario di carne, pichè, come si sa (e di fonti ce ne sono parecchie), non è un alimento necessario all'alimentazione umana, anzi, molto poco salutare. E sommato al fatto che la sua produzione, oggi come oggi e in relazione al numero della popolazione mondiale, depreda l'ambiente, mentre la dieta vegan risparmia molte più risorse (acqua, energia) perchè consumarla?
Insomma, anche l'uomo potrebbe usare un pò l'intelligenza non solo per cambiare ciò che vede per sua comodità, ma anche per aiutare gli equilibri di natura che servono alla nostra vita da sempre, no?
Non credo che cambiare la nostra tendenza alimentare sia veramente la scelta migliore che possiamo fare per rispettare l'ambiente, e aiutarlo.
Diciamo che la scelta vegan non è l'unico modo per salvare l'ambiente, no.
E' uno dei tanti modi, è uno stile di vita molto ecologico.
Se proprio comunque non si vuole mangiare vegan, è comunque un imperativo morale, per i motivi già detti, che gli ambientalisti limitino al minimo il consumo di prodotti di origine animale.

Per un vegan in genere subentrano poi delle motivazioni di tipo etico, come abbiamo detto, che ne inducono l'abbandono totale.
Altrimenti abbiamo mangiato carne per tanti anni per far che?
Per sviluppare i neuroni e decidere che potevamo farne a meno?
A parte gli scherzi, credo sia proprio così.
Credo che continuare a fare una cosa, solo perchè si è sempre fatto così, non è molto logico. Tanti cambiamenti ci sono stati nella storia dell' uomo, alcuni in meglio, altri in peggio. Il cambiamento di dieta, oggi che sappiamo di non avere bisogno di carne, oggi che sappiamo molto di più sugli animali e sulla loro sensiblità, oggi che stiamo tra l'altro distruggendo la foresta amazzonica proprio a causa degli allevamenti, potrebbe essere realmente preso in considerazione. Un tempo non era possibile.

Ciao : )

Ospite

Messaggio da Ospite » lun mag 02, 2005 6:02 pm

Salute,

Sibyl, che tirata, ma perchè mai secondo te non siamo tutti vegani? Te lo sei chiesto? Perchè siamo una manica di mariuoli gabbamondo, che lo gabbano nel senso che se ne fregano dell'ambiente in cui vivono? E i cosmetici bioeco, e i bambini che muoiono di sete a migliaia ogni giorno, eppoi i barboni per le strade e tante famiglie anche solo in Italia che scendono nella fascia di povertà, le macchine che inquinano, i jeans... attenti che bisogna acquistarli soltanto di quella marca in quel negozio che vende solo prodotti che hanno un bassissimo impatto ambientale, eppoi la competizione dei cinesi... un tempo si diceva: mamma mia arrivano li Turchi! Eppoi mettici le proprie esperienze di vita, il proprio status sociale, e... sì, gli appagamenti dei sensi, sia pure solo il piacere di un pezzo di carne sanguinolenta in bocca...

E si potrebbe tirarla molto lunga! Ehi, ognuno farà qualcosa nel suo piccolo, chi una cosa chi un'altra, ma come si fa a star dietro a tutto?? Son tutte priorità, la barca fa acqua da tutte le parti... senza bisogno d'essere cattivi per forza a cibarsi di carne.

Ad ogni modo io la penso come te, ma di fronte a queste considerazioni che cosa dici? Quale soluzione prospetti? Io continuo a pensare che un paio di pesci e un paio di etti di carne a testa alla settimana siano un giusto compromesso.

Ah, ma quali sarebbero le considerazioni etiche di un vegano? Scusatemi tutti, voglio capire.

Ciao.

Marcello

Messaggio da Marcello » lun mag 02, 2005 7:07 pm

vittorio urbani ha scritto:Salute,

Sibyl, che tirata, ma perchè mai secondo te non siamo tutti vegani? Te lo sei chiesto? Perchè siamo una manica di mariuoli gabbamondo, che lo gabbano nel senso che se ne fregano dell'ambiente in cui vivono? E i cosmetici bioeco, e i bambini che muoiono di sete a migliaia ogni giorno, eppoi i barboni per le strade e tante famiglie anche solo in Italia che scendono nella fascia di povertà, le macchine che inquinano, i jeans... attenti che bisogna acquistarli soltanto di quella marca in quel negozio che vende solo prodotti che hanno un bassissimo impatto ambientale, eppoi la competizione dei cinesi... un tempo si diceva: mamma mia arrivano li Turchi! Eppoi mettici le proprie esperienze di vita, il proprio status sociale, e... sì, gli appagamenti dei sensi, sia pure solo il piacere di un pezzo di carne sanguinolenta in bocca...

E si potrebbe tirarla molto lunga! Ehi, ognuno farà qualcosa nel suo piccolo, chi una cosa chi un'altra, ma come si fa a star dietro a tutto?? Son tutte priorità, la barca fa acqua da tutte le parti... senza bisogno d'essere cattivi per forza a cibarsi di carne.

Ad ogni modo io la penso come te, ma di fronte a queste considerazioni che cosa dici? Quale soluzione prospetti? Io continuo a pensare che un paio di pesci e un paio di etti di carne a testa alla settimana siano un giusto compromesso.

Ah, ma quali sarebbero le considerazioni etiche di un vegano? Scusatemi tutti, voglio capire.

Ciao.
Vittorio, tu colpisci nel segno quando elenchi tutti gli altri problemi... è forse proprio lì l'equivoco di fondo che spesso quando si parla con un vegan viene fuori.

Si ha l'impressione che una persona che segue un'alimentazione vegan si senta come "appagato" da questa scelta e la ritenga come una soluzione di tutti i mali.

Ma non è così. Non c'è una ricetta per tutto, ma ci sono tante riflessioni che si possono fare sui nostri stili di vita.

Guarda proprio questo sito, promiseland. Guarda gli articoli in home page, guarda le varie sezioni del forum. Sono tantissimi i problemi, e altrettanti i tentativi di trovare una soluzione. Non c'è un comportamento etico per eccellenza, ma solo un tentativo di riflettere e ragionare sui nostri comportamenti, sulle nostre scelte.

C'è una comunanza di fondo che cerchiamo di mostrare agli altri, così come altri l'hanno mostrata a noi. (E continuano a mostrarcela giorno per giorno: io per una vita ho usato prodotti in casa velenosi per me e per l'ambiente. Ora grazie a persone che scrivono qui ho cambiato). Ecco allora la lotta per l'abolizione della pena di morte, le riflessioni sul commercio equo e solidale, l'agricoltura biologica, i cosmetici biodegradabili e naturali, la scelta ecologica di usare una bicicletta o delle energie alternative meno inquinanti possibili. L'idea di costruirsi una casa "dolce".

Tutte queste cose sono collegate, questo è il messaggio che cerchiamo di diffondere con questo sito. Senza colpevolizzare nessuno, senza innalzare steccati o litigare. Solo con il confronto.

E lo sai perché non siamo tutti vegani? Perché ancora non si è diffusa questo tipo di coscienza, così come qualche centinaio di anni fa era usuale torturare una persona, e oggi invece, almeno nei paesi più civili, questa pratica è considerata ingiusta. C'è qualcuno che ha cominciato a pensarci (mi viene in mente ad esempio l'abolizione della schiavitù) e poi diffondendosi una certa idea questa è diventata opinione comune.

Quando io sono nato, in certi stati degli Stati Uniti i neri non potevano frequentare l'università. Oggi possono. Ma quante discussioni, quante lotte, nel frattempo, per arrivare a questo.

Era considerata normale la segregazione razziale in sudafrica. Oggi è superata.

Si tratta di ragionare e di riflettere sulle cose.

Sia chiaro: io per tanti anni ho mangiato carne ed ero lo stesso una brava persona. Poi qualcuno mi ha fatto riflettere.

M.

Sibyl
Messaggi: 704
Iscritto il: mar ott 05, 2004 8:57 am
Località: una catapecchia in un luogo impervio e nero
Contatta:

Messaggio da Sibyl » lun mag 02, 2005 7:24 pm

Mi scuso se sono stata eccessivamente lunga e se lo sarà ancora, però sono state prese in considerazione troppi aspetti della scelta vegan che non possono essere liquidate nel giro di poche righe, perchè troppo complesse.

Molte cose nella storia dell' uomo sono state date per scontato, vanno avanti per millenni, ma questo non significa che, siccome vengano fatte da sempre e quasi da tutti, non si possano criticare e mettere in discussione.

Se pensassimo che molte cose devono essere portate avanti solo perchè è sempre stato così e generalmente la specie umana lo ha sempre fatto, non potremmo criticare nulla! Un esempio: la guerra, la schiavitù.

Bisogna invece avere il coraggio di analizzare le cose da un punto di vista oggettivo, senza farsi condizionare da quello che è "sempre stato" e da quello fa la maggioranza.

Essere vegan, per l'ambiente, non è una delle tante cose che si possano fare. E' una tra le cose più importanti, proprio perchè gli allevamenti stanno realmente distruggendo l'ambiente... e non avere più allevamenti non significa non mangiare, significa semplicemente mangiare in modo diverso, ma con un impatto concretamente inferiore in termini di risparmio energetico, minore inquinamento e via dicendo.
Se non si vuole essere vegan, per lo meno si dovrebbe ridurre la carne al minimo, è già qualcosa.

ti cito un link per approfondire, se vuoi : http://www.ebasta.org

Tra l'altro non richiede uno sforzo sovrumano, smettere di cibarsi di carne.

Al supermercato ci devi comunque andare, basterebbe soltanto soffermarsi nel reparto frutta e legumi invece che andare nel reparto macelleria.

Non mangiare carne non richiede più tempo del non-mangiarla.

Tu dici, poi: "eh, ci sono anche i bambini che muoiono di fame"... beh, molti vegani lo diventano proprio per quello, proprio per lo spreco di risorse degli allevamenti, a discapito delle popolazioni del Sud del mondo. Guarda quel link che ti ho dato. E anche questo:

http://www.saicosamangi.info/allevament ... index.html

Per quanto riguarda le considerazioni etiche di un vegano, mi meraviglia che tu me lo chieda ancora: ne stiamo parlando da un bel pezzo.

Vedi, nonostante tu continui a insistere (senza crederci realmente, secondo me) dicendo che le piante soffrono, la Biologia non ha invece dubbi... i vegetali non hanno il sistema nervoso e non si possono attribuire sensazioni e sentimenti alle piante.

Cosa differente per quanto riguarda gli animali.

Gli animali soffrono in modo atroce. Tanto per fare un esempio, c'è una malattia dei maiali a cui gli allevatori stanno molto attenti.

Quando stanno in fila in attesa di essere macellati, spesso riescono a percepire che cosa li attende.

Lo stress fulminante che li coglie, rende la loro carne non commestibile. Gli allevatori, quindi fanno di tutto per evitare che ciò accada. Certamente non per il bene dei maiali, ma perchè altrimenti la loro carne sarebbe da buttare via.


Altro esempio: negli allevamenti delle vacche lattifere, i vitellini vengono separati dalla mamma entro poche ore dalla nascita.

La separazione avverrebbe comunque, perchè il latte è destinato all'alimentazione umana e non certo ai vitelli.

Ma il fatto che la separazione venga imposta entro pochissime ore dalla nascita, ha una sua spiegazione: il legame madre e figlio si accresce nel giro di quelle poche ore, e una separazione oltre quel periodo potrebbe aumentare notevolmente l'angoscia e lo stress di entrambi della reciproca mancanza. Con ripercussioni sulla qualità della "produzione".

Ma queste cose non sono necessarie, è l'uomo che le fa senza averne un reale bisogno.

Se fossimo tra i ghiacci con l'unica possiblità di nutrirci se non quella di uccidere pesci, allora non ci sarebbe nulla da criticare.

Ma oggi, adesso, in Italia nel 2005, non c'è nessuna motivazione etica e nessun bisogno biologico che possa giustificare un simile comportamento.

Fiorenzo
Messaggi: 28
Iscritto il: dom feb 13, 2005 9:17 pm

Messaggio da Fiorenzo » lun mag 02, 2005 10:17 pm

Sibyl ha scritto: Ma oggi, adesso, in Italia nel 2005, non c'è nessuna motivazione etica e nessun bisogno biologico che possa giustificare un simile comportamento.
Non sarei un buon vegano .
Posso però fare altro :)
Grazie comunque per i vostri punti di vista e le info :))


Fiore

Fiorenzo
Messaggi: 28
Iscritto il: dom feb 13, 2005 9:17 pm

Messaggio da Fiorenzo » lun mag 02, 2005 10:17 pm

Sibyl ha scritto: Ma oggi, adesso, in Italia nel 2005, non c'è nessuna motivazione etica e nessun bisogno biologico che possa giustificare un simile comportamento.
Non sarei un buon vegano .
Posso però fare altro :)
Grazie comunque per i vostri punti di vista e le info :))


Fiore

Fiorenzo
Messaggi: 28
Iscritto il: dom feb 13, 2005 9:17 pm

Messaggio da Fiorenzo » lun mag 02, 2005 10:19 pm

Sibyl ha scritto: Ma oggi, adesso, in Italia nel 2005, non c'è nessuna motivazione etica e nessun bisogno biologico che possa giustificare un simile comportamento.
Non sarei un buon vegano .
Posso però fare altro :)
Grazie comunque per i vostri punti di vista e le info :))


Fiore

NOEMI
Messaggi: 191
Iscritto il: lun feb 21, 2005 3:05 pm

Messaggio da NOEMI » mar mag 03, 2005 9:51 am

...quanta passione per difendere le piante e gli animali...quanta passione per far sentire l'albero di mele o il maialino uguale a me/noi.Ma noi non siamo diversi dalla scimmia perchè pensiamo e sentiamo emozioni?
Ma il famoso cerchio della vita?Il leone che mangia la gazzella, etc...Io sono cresciuta in una cultura alimentare strettamente carnivora, in una casa dove hanno sempre vissuto con noi degli animali che poi venivano mangiati.Ma non mi sono mai posto il problema etico...se era giusto...
Poi vedevo certi atteggiamenti degli animali che mi facevano inorridire (una volta il nostro maiale mamma si è mangiato i maialini appena partoriti, o quando io bambina ho preso in mano il coniglietto appena nato, condannandolo a morte, perchè la madre sentendo un odore strano lo ha rifiutato) e dicevo: ognuno la sua natura.
Io vorrei vedere più passione nel difendere i deboli UMANI, quando sono gli uomini a comportarsi come gli animali!
Voi non volete uccidere l'animale che è indifeso, ma quando giocate a pallone con il vostro amico con adosso le scarpe NIKE cucito da un bimbo di 5/6 anni , cosa sentite?
Perchè non mettere giù la base di un mondo etico tra gli essere umani?

Marcello

Messaggio da Marcello » mar mag 03, 2005 10:48 am

NOEMI ha scritto:...quanta passione per difendere le piante e gli animali...quanta passione per far sentire l'albero di mele o il maialino uguale a me/noi.Ma noi non siamo diversi dalla scimmia perchè pensiamo e sentiamo emozioni?
La scimmia non pensa e non prova emozioni? Davvero credi questo?
NOEMI ha scritto:Ma il famoso cerchio della vita?Il leone che mangia la gazzella, etc...Io sono cresciuta in una cultura alimentare strettamente carnivora, in una casa dove hanno sempre vissuto con noi degli animali che poi venivano mangiati.Ma non mi sono mai posto il problema etico...se era giusto...
Nel cerchio della vita il leone mangia la gazzella, ma la mucca mangia l'erba. In questo secondo caso non rientra forse anche lei nel cerchio della vita?
NOEMI ha scritto:Poi vedevo certi atteggiamenti degli animali che mi facevano inorridire (una volta il nostro maiale mamma si è mangiato i maialini appena partoriti, o quando io bambina ho preso in mano il coniglietto appena nato, condannandolo a morte, perchè la madre sentendo un odore strano lo ha rifiutato) e dicevo: ognuno la sua natura.
Ammesso e non concesso che anche gli altri animali abbiano degli atteggiamenti riprovevoli, non dobbiamo per questo giustificare i nostri. Ognuno ha la sua natura, è vero, ma quale è la nostra secondo te?
NOEMI ha scritto:Io vorrei vedere più passione nel difendere i deboli UMANI, quando sono gli uomini a comportarsi come gli animali!
Voi non volete uccidere l'animale che è indifeso, ma quando giocate a pallone con il vostro amico con adosso le scarpe NIKE cucito da un bimbo di 5/6 anni , cosa sentite?
Perchè non mettere giù la base di un mondo etico tra gli essere umani?
E' quello che stiamo cercando di fare. Perché tu anziché scrivere più di cento messaggi solo nel forum dei prodotti biodegradabili, non vieni a parlarci della tua esperienza in questo senso anche negli altri forum, ad esempio quello sul commercio equo e solidale? E della pena di morte cosa ne pensi?
Come ho scritto precedentemente, fa tutto parte di una stessa visione della vita.

NB: non è assolutamente una critica, la cosa dei cento messaggi qui, vorrei fosse chiaro!

:-)

M.

NOEMI
Messaggi: 191
Iscritto il: lun feb 21, 2005 3:05 pm

Messaggio da NOEMI » mar mag 03, 2005 11:25 am

La mia coscienza si è svegliata di recente, da quando sono venuta a vivere in Italia, e ho cominciato a vedere determinate cose, perchè prima nella mia ingenuità pensavo che non esistessero neanche.
Poi è nata mia figlia e quindi sono diventata anche più responsabile verso qualcuno che si sta affacciando ora verso un mondo, dove ci sono persone che spendono migliaia di euro per dar mangiare e vestire cani e gatti, ma guardano tranquillamente morire un bambino in Africa (metaforicamente intendo)
Allora penso che io do carne a mia figlia, ma le insegnerò di chiudere il rubinetto dell'acqua quando lava i denti, le insegnerò il rispetto per gli anziani, le insegnerò che inquinare oggi significa la morte domani, che con un pò di fatica il mondo intorno a noi potrebbe essere più giusto.
Non sono perfetta ma ho molta buona volontà, e questo è l'inizio.
Che natura hanno gli essere umani? Se guardi un telegiornale/giornale ti spaventi...a volte siamo peggio delle bestie, ma la natura umana ha il suo lato oscuro, e penso che lo ha sempre avuto.
Se la gazzella mangia l'erba? che problema c'è??? poverino finchè può, che lo faccia!

akemichan
Messaggi: 264
Iscritto il: gio ott 14, 2004 5:34 pm

Messaggio da akemichan » mar mag 03, 2005 12:17 pm

Scusate ma voi non indossate mai vestiti, borse o scarpe di pelle? Se è così apprezzo la vostra coerenza, per quanto non condivida il vostro punto di vista.
Nel forum dedicato all'alimentazione vegana mi è capitato però di leggere che alcune persone fanno un'eccezione per quello che si mettono addosso, soprattutto le scarpe...

Rispondi