Lungo ed un pò OT: tinture fatte in casa

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Marco Valussi
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Lungo ed un pò OT: tinture fatte in casa

Messaggio da Marco Valussi » mer mar 23, 2005 8:21 am

Allego per il piacere di grandi e piccini una descrizione sul processo di produzione di estratti idroalcolici.
Usatelo come vi pare e se vi pare mettetelo sul blog.
ciao
marco

Alcoliti
Sotto questa denominazione generale si trovano molti preparati diversi che si ottengono per l'azione, a freddo, dell'alcol etilico di varia gradazione su materiale vegetale fresco o secco.

Tinture idroalcoliche (per macerazione o per percolazione da materiale secco)
Le tinture idroalcoliche classiche si definiscono come quei medicamenti che si ottengono dall'azione solvente dell'alcol su droghe vegetali ben essiccate, contuse o grossolanamente polverizzate. Si possono ottenere per macerazione o per percolazione (lisciviazione). In molti casi è necessario discostarsi da questa definizione stringente, come quando si debbano aggiungere percentuali di altre sostanze per aumentare la capacità estrattiva del solvente o la sua capacità di soluzione (ad esempio l'aggiunta di un acidificante per estrarre meglio alcuni alcaloidi o l'aggiunta di glicerina per mantenere in soluzione i tannini). In alcuni casi è possibile separare l'estrazione ad alcol dall'estrazione acquosa e riunire i prodotti per ottenere sempre una soluzione idroalcolica (Echinacea).
Esiste poi la possibilità di ottenere le cosiddette tinture doppie, utilizzando la tintura uscente dalla prima tinturazione come menstruum per una seconda tinturazione. A detta di alcuni autori è preferibile fare una prima tinturazione su fresco e seguire con una su secco.
Le regole generali per la tinturazione da secco vogliono un rapporto di 1 a 5 tra materiale vegetale e solvente, e un solvente idroalcolico che varia tra 50% e 85% di alcol. Esempio: 1 kg di menta piperita secca per 5 kg di menstruum
Per menstruum intendiamo un solvente liquido o una combinazione di solventi. L'acqua è un ottimo solvente polare ma non è un buon conservante, l'alcol è un buon solvente con azione diversa da quella dell'acqua (è un solvente meno polare) ed è anche un buon conservante. Altre sostanze che possono essere aggiunte al menstruum sono la glicerina, un tipo di alcole, buon estrattore ma non come l'alcol etilico ed utilizzato per evitare o ridurre la precipitazione dei tannini, e l'aceto, usato al giorno d'oggi più che altro per acidificare le tinture e permettere una migliore estrazione delle basi (alcaloidi)

Esempi di sostanze che sono solubili in acqua e non o poco in alcol:
carboidrati come l'amido, polisaccaridi e mucillagini.
Esempi di sostanze che sono solubili in alcol e non o poco in acqua:
oli essenziali, resine, gomme, lattice.

Linee guida generiche per il menstruum.
1. Polisaccaridi (mucillagini), amidi, tannini e alcune glicosidi (compresi alcuni flavonoidi e poche saponine)sono estratti meglio in acqua (infusi o decotti) o in tinturazioni a contenuto minimo in alcol (25%).
2. Gli alcaloidi, la maggior parte delle saponine, e alcune glicosidi si estraggono meglio con percentuali medie di alcol (45%-60%)
3. Gli oli essenziali si estraggono meglio con percentuali medio-alte di alcol (50%-70%)
4. Le resine e le oleoresine si estraggono meglio con alte percentuali di alcol (85%-95%)

Nel caso di piante ricche in tannini e oli essenziali (o alcaloidi) ci sarà bisogno di utilizzare una percentuale (5-10%) di glicerina per impedire ai tannini di precipitare oli essenziali o alcaloidi.
Esempi: Cinnamomum spp. 1:5 (60% alcol, 5% glicerina)
Geranium viscosissimum 1:5 (50% alcol, 10% glicerina)
Prunus virginiana 1:5 (60% alcol, 10% glicerina)
Nella realtà le piante sono composte da un miscuglio complesso di sostanze e dobbiamo quindi rassegnarci al fatto che non esiste l'estratto perfetto. Ogni estratto sottolinea un profilo chimico piuttosto che un altro. La percentuale di alcol utilizzato dipenderà da uno studio sulla percentuale relativa dei composti presenti e sulla loro relativa importanza, ma anche dal tipo di azione della che si desidera sottolineare. Ad esempio possiamo preparare la tintura di Calendula in due modi: utilizzando alcol al 25-30% o alcol all'90%. Nel primo caso il profilo dell'estratto privilegerà l'effetto antiinfiammatorio sistemico dei flavonoidi, nel secondo caso privilegerà l'effetto antibatterico e antiinfiammatorio topico delle resine.
Un altro esempio ce lo fornisce il ginepro. Possiamo utilizzare le bacche in tre modi:
1) bacche fresche da masticare. Privilegeremo l'effetto amaro: il rimedio è quindi uno stimolante gastrico, molto forte tra parentesi.
2) infuso delle bacche. Privilegeremo gli oli essenziali (autodistillazione) e quindi l'effetto secretolitico, espettorante e antitossivo, e anche diuretico
3) tintura al 90% delle bacche. Privilegeremo le resine, e quindi l'effetto irritante sui reni e la diuresi (potenzialmente pericoloso per l'irritazione)

Metodo di preparazione

Le tinture da pianta secca si possono preparare in due modi: per macerazione e per percolazione o lisciviazione. La preparazione per macerazione è la più semplice, ma una parte della tintura rimane sempre assorbita dal materiale vegetale. La preparazione per percolazione è più complicata ma permette di recuperare tutta la tintura. E' utilizzabile solo con materiale vegetale secco.

Macerazione.

Il metodo è semplice. Il materiale vegetale essiccato contuso o grossolanamente polverizzato, viene quindi posto in recipienti di vetro o acciaio inox con chiusura ermetica, mescolato con metà del solvente indicato e lasciato a macerare per 7-10 giorni, scuotendo bene ogni giorno. Dopo il periodo indicato la marca viene spremuta e la tintura messa da parte; alla marca estratta viene aggiunto il rimanente 50% del solvente, e il tutto viene posto a macerare per 2-4 giorni. La marca viene nuovamente spremuta e il ricavato aggiunto al primo quantitativo. Il tutto viene filtrato e posto a riposo per 24 ore, quindi filtrato nuovamente su carta. La macerazione con turboestrattore è solitamente sconsigliata perché libererebbe eccessive quantità di materiale inerte che si lega ai composti facendoli precipitare.
Percolazione.
Il processo è del tutto identico a quello utilizzato per la preparazione degli estratti fluidi, a parte il fatto che non viene utilizzato frazionamento né calore (vide infra).
Digestione
Questo metodo è una macerazione a caldo, rapida (un giorno) ma sconsigliata perché sottopone il materiale a temperature tra i 35 e i 60° C.

Alcolaturi (Tinture idroalcoliche per macerazione o per espressione da materiale fresco)
Gli alcolaturi (o, più correttamente, alcolituri) non sono altro che alcoliti ottenuti facendo agire l'alcol sulle piante fresche (macerazione) o sul loro succo (espressione). Sono particolarmente indicati nel caso di piante alterative.
A differenza che per le piante secche, per le piante fresche il menstruum è sempre alcol puro e la titolazione è sempre di 1:2, una parte di pianta fresca e 2 di alcol puro, dato che l'estrazione avviene per osmosi. La tintura finale sarà di grado alcolico più basso del menstruum di partenza e di titolazione più diluita perché sarà stata diluita dall'acqua della pianta.
Esempio: 1 kg di menta piperita fresca e 2 kg di alcol a 95%

Tinture madri (per macerazione o per espressione da materiale fresco)
L'unica differenza che intercorre tra T.M. e alcolaturi è che nel caso delle TM i rapporti ponderali e i tempi di estrazione sono definiti in maniera stringente dalle farmacopee tedesca e francese. E' quindi una differenza puramente burocratica, nel senso che un alcolaturo estratto seguendo le indicazioni della farmacopea tedesca è una TM, a prescindere dalla bontà o meno delle indicazioni della farmacopea (che a volte sono desuete e standardizzate senza tenere molto in conto le caratteristiche delle singole specie).
Ritorna qui il concetto fondamentale che è importante uscire dagli schemi della nomenclatura farmaceutica e burocratica e semplicemente applicare ad ogni singola specie il metodo estrattivo più consono all'estrazione del fitocomplesso o almeno di quella parte del complesso individuata come più importante.
Definizione di TM per espressione o estrazione. Farmacopea Omeopatica Tedesca
Le Tinture Madri vengono ottenute per definizione da piante fresche, cresciute nel loro habitat naturale e raccolte nel loro tempo balsamico come definito in Farmacopea. Il materiale vegetale viene spremuto a freddo in un torchio in acciaio inox o mediante centrifuga. l liquido raccolto viene decantato, filtrato su tela o carta. Al fluido ottenuto si aggiunge un peso pari in alcol al 90%, si lascia digerire per 24 ore, si decanta e filtra su tela o carta.
Definizione di TM per macerazione. Farmacopea Francese
Le Tinture Madri vengono ottenute per definizione da piante fresche, cresciute nel loro habitat naturale e raccolte nel loro tempo balsamico come definito in Farmacopea. Un campione del materiale viene prelevato, essiccato in stufa a 100-105° C fino a peso costante per determinare il peso della pianta disidratata. Quindi tutta la pianta fresca viene tritata e messa a macerare nel menstruum adatto in modo da avere un rapporto tra prodotto finito (TM) e pianta (presa come essiccata) di 10:1 (o 20:1 per la calendula). Dopo una macerazione di 21 giorni in recipienti di vetro o acciaio, si lascia decantare, si filtra, si spreme la marca vegetale ed eventualmente si aggiusta il titolo alcolico. Dopo un riposo di 48 ore in luogo fresco si filtra nuovamente.
Per calcolare quanta acqua aggiungere all'alcol per arrivare al solvente definito bisogna tenere conto dell'acqua già presente nel materiale vegetale. La Farmacopea Francese da una serie di formule elementari che permettono, a partire da pochi dati, di calcolare questa quantità.

Ms = Mf - H
H = Mf x h
Mtm = Ms x 10
Mf = peso pianta fresca; H = peso totale acqua contenuta nella pianta fresca
h = tenore in acqua; Mtm = peso della TM ottenibile

A = (M x b/a) + (H/3 x b/a)
E = M - (A + H) + H/3 x (1 - b/a)
A = peso di alcol etilico; E = peso di acqua; a = titolo ponderale dell'alcol di partenza; b = titolo ponderale della TM finale

clara
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Messaggio da clara » mer mar 23, 2005 8:47 am

Stampato !
Grazie hai chiarito tante cose!
Tra l'altro il tuo sito sta diventando davvero bello e lo trovo molto più chiaro della prima versione.
Ieri mi sono guardata la curcuma e sono rimasta allibita !!! Pensare che io non me la filavo proprio e se ne stava in cucina solo x il curry.
PS ... ho visto che sono elencate anche le margheritine ;-)

Marco Valussi
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Messaggio da Marco Valussi » mer mar 23, 2005 1:08 pm

clara ha scritto:Stampato !
Grazie hai chiarito tante cose!
Tra l'altro il tuo sito sta diventando davvero bello e lo trovo molto più chiaro della prima versione.
Ieri mi sono guardata la curcuma e sono rimasta allibita !!! Pensare che io non me la filavo proprio e se ne stava in cucina solo x il curry.
PS ... ho visto che sono elencate anche le margheritine ;-)
Eh si, anche le margheritine c'hanno la loro importanza nell'equilibrio dell'universo...
Grazie per i complimenti al sito, tra l'altro mi piacerebbe sapere cosa ne pensate della font utilizzata sul sito .it, mi piace di più ma ho paura che sia meno leggibile.
ciao
marco

Paolo070556
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Tintura

Messaggio da Paolo070556 » mer mar 23, 2005 5:57 pm

Caro Marco,complimenti per la relazione che ci permette finalmente di capire per fare meglio!
Ciao
Paolo T.

donaflor
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Iscritto il: mar ott 05, 2004 1:15 pm
Località: maremma

Messaggio da donaflor » mer mar 23, 2005 6:35 pm

mi associo ai complimenti, sia per la relazione che per il sito.
A me piace il carattere che hai scelto per il sito e mi sembra anche ben leggibile!
Buon lavoro

elena
Messaggi: 505
Iscritto il: mar ott 05, 2004 2:20 pm

Messaggio da elena » gio mar 24, 2005 9:11 am

Mi associo al corale elogio!Anche per me si legge bene il carattere utilizzato nel sito. Bravo Marco!
Elena

Marco Valussi
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Messaggio da Marco Valussi » gio mar 24, 2005 12:38 pm

elena ha scritto:Mi associo al corale elogio!Anche per me si legge bene il carattere utilizzato nel sito. Bravo Marco!
Elena
Grascie grascie, troppo buone :-)
Comunque mi ero dimenticato un pezzetto nel post precedente, cioè il processo di percolazione. E' più complesso della macerazione ma vale la pena menzionarlo perchè è comunque fattibile in casa, basta usare come cono percolatore una bottiglia di vetro (tipo Fiuggi) a cuii si taglia il sedere.

Ecco quindi una traduzione da un vecchio ma sempre valido manuale di preparazioni galenica dei primi del 900.


Percolazione.
Processo A. Il mestruo non contiene glicerina
"Inumidire una quantità di 1000 gr di droga con una quantità sufficiente di mestruo per renderla abbastanza umida e per mantenerla tale dopo varie ore di macerazione in un contenitore ben coperto. Quando la droga ha cessato di gonfiarsi, metterla nel percolatore, versare una quantità adeguata di mestruo e quando il percolato inizia a gocciolare dall'orifizio, chiuderlo, coprire il percolatore e lasciare a macerare per 24 ore. Quindi lasciate iniziare il processo di percolazione. Raccogliere i primi 875 cc di percolato separatamente e lasciateli da parte, quindi continuate la percolazione con lo stesso mestruo fino a che la droga non sia praticamente estinta. Evaporate questa seconda porzione, a temperatura abbastanza ridotta da evitare troppi danni a sostanze termolabili, fino al volume di 125 cc. Aggiungere alla prima porzione per raggiungere 1000 cc. Lasciare fermo per alcuni giorni o settimane e filtrare se necessario."
Processo B. Il mestruo I contiene glicerina
"Inumidire una quantità di 1000 gr di droga con una quantità sufficiente di mestruo I per renderla abbastanza umida e per mantenerla tale dopo varie ore di macerazione in un contenitore ben coperto. Quando la droga ha cessato di gonfiarsi, metterla nel percolatore, versare la rimanente quantità di mestruo I. Quando il mestruo e appena scomparso dalla superficie della droga, aggiungere una sufficiente quantità di mestruo II. Non appena il percolato inizia a gocciolare dall'orifizio, chiuderlo, coprire il percolatore e lasciare a macerare per 24 ore. Quindi lasciate iniziare il processo di percolazione. Raccogliere i primi 875 cc di percolato separatamente e lasciateli da parte, quindi continuate la percolazione con il mestruo II fino a che la droga non sia praticamente estinta. Evaporate questa seconda porzione, a temperatura abbastanza ridotta da evitare troppi danni a sostanze termolabili, fino al volume di 125 cc. Aggiungere alla prima porzione per raggiungere 1000 cc. Lasciare fermo per alcuni giorni o settimane e filtrare se necessario."
Processo C. Percolazione frazionale
"Prendere 100 gr della droga polverizzata adeguatamente e dividerla in tre porzioni di, rispettivamente, 500, 325 e 175 gr. Inumidire la prima porzione da 500 gr con il mestruo e percolate alla solita maniera. Mettete da parte i primi 175 cc di percolato e continuate fino a che non avrete ottenuto 1500 cc di percolato, separato in diversi contenitori così che i più concentrati siano separati dai più diluiti. Quindi inumidire la seconda porzione da 325 gr con i percolati più concentrati ottenuti dalla prima percolazione dopo il percolato da 175 cc, poi percolate alla solita maniera usando come mestruo i vari percolati ottenuti. Conservate a parte i primi 325 cc e continuate a percolare fino ad ottenere 650 cc, anch'essi divisi in varie porzioni. per ultimo, inumidire la terza porzione da 175 gr con il percolato più concentrato della seconda percolazione dopo i primi 325 cc, percolate e procedete come per la seconda porzione. Raccogliete 500 cc di percolato e mescolateli con le due porzioni (325 e 175 cc.) messe da parte prima, per arrivare a 1000 cc di estratto fluido. Nota, se questo metodo viene usato per droghe che abbisognano del processo B, usate una quantità sufficiente di mestruo I e omettete il mestruo II."

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