Creme solari inquinanti: il caso Palau

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laura serpilli

Creme solari inquinanti: il caso Palau

Messaggio da laura serpilli » dom nov 04, 2018 6:13 pm

Ciao Erica!

Sto reperendo materiale per un nuovo articolo dell’Osservatorio e vorrei il tuo parere su questa notizia:

“Dal 2020 l’isola di Palau (stato autonomo a est delle Filippine nel Pacifico) introdurrà il divieto di usare quelle creme solari che – disciolte in acqua quando i turisti fanno il bagno – danneggiano la barriera corallina, grande attrazione turistica del luogo. Sarà probabilmente il primo divieto contro le creme solari ad entrare in vigore nel mondo.”

Quest’estate avevamo pubblicato un approfondimento su osservatorio dedicato al tema crema solari che ripropongo qui anche per gli altri lettori:

https://www.osservatorioveganok.com/cre ... o-pianeta/

È importantissimo proteggersi dal sole ma qual è il compromesso che possiamo trovare in relazione all’impatto ambientale?

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Nicolina La Ciura
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Re: Creme solari inquinanti: il caso Palau

Messaggio da Nicolina La Ciura » lun nov 05, 2018 11:49 am

Mi chiedo se non sia sempre il caso di evitare l’esposizione solare in orari di punta e non prenderlo per più di una ventina di minuti negli orari “tranquilli” e sempre e comunque sotto un ombrellone!

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Re: Creme solari inquinanti: il caso Palau

Messaggio da Erica Congiu » lun nov 05, 2018 5:41 pm

Avevo già letto di questa decisione mentre raccoglievo il materiale per la scrittura della guida. Mi sembra una decisione molto importante che crea un precedente fondamentale per le future decisioni che prenderanno le aziende che si occupano di produrre solari. Alcuni filtri chimici, in particolare l'Oxybenzone danneggiano il DNA del corallo e altre speci acquatiche, ma non sono così innocue nemmeno per la nostra salute. Dl canto nostro possiamo intervenire attivamente utilizzando solari con materie prime biodegradabili e filtri fisici. Purtroppo nemmeno i filtri fisici sono "un toccasana" per l'ambiente, purtroppo ogni cosa "estranea" che introduciamo nell'ambiente marino può avere delle ripercussioni, ma è sicuramente il "male minore", per la nostra salute e per l'ambiente. Sono sicura che questa decisione darà il via a una maggior presa di coscienza da parte delle aziende, rendendo l'eco-bio non più una scelta di nicchia ma una realtà su larga scala.

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