Caro Fabrizio, grazie per tutte le risposte che dai ai miei innumerevoli dubbi.... vorrei sapere una cosa che non ho ancora capito:
perchè per conservare uno shampoo o un bagno schiuma alcune aziende usano lo Phenoxyethanol (bollino rosso no?) e altre i conservanti alimentari tipo potassio sorbato e acido sorbico (sono questi?)? che differenza c'è? e quale è meglio? altre aziende tedesche usano l'alcool ai primi posti INCI (sto usando queste perchè non mi da irritazione).
mi piacerebbe capirne di più.....grazie tante Nicole
per Fabrizio - Phenoxyethanol e conservanti alimentari
Moderatore: Erica Congiu
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Cara Nicole,
in realtà la scelta dei conservanti non dipende solo dalla filosofia del formulatore. Spesso e volentieri la scelta è la risposta al grado di pulizia dello stabilimento di produzione. Sembra strano ma è così. Se il laboratorio è vecchio o molto vecchio la possibilità di avere dei ceppi batterici resistenti a questo o a quel conservante aumentano molti ssimo. Quindi magari si comincia con conservanti soft per poi essere costretti a passare a quelli hard.
detto questo occorre anche considerare l'insieme della formulazione. Ad esempio i conservanti alimentari (tipo potassio sorbato e acido sorbico) funzionano solo a pH inferiore a 5 e non tutte le formulazioni possono essere a quel valore di pH. Il fenosietanolo non è così limitato e può funzionare in un ambito di pH più largo.
Il bollino rosso de lfenossietanolo deriva da alcuni studi (Francesi in particolare) che ne disegnano una certa pericolosità. latri studi dicono il contrario e quindi nel dubbi ho messo un rosso ma sarebbe meglio se lo cambio in giallo.
L'etanolo invece funziona bene in tutti gli ambiti di pH e se non da fastidio non vedo motivi validi per non adottarlo.
Come vedi la situazione non è semplicissima. Rimane però una conclusione di fondo e cioè che i conservanti ci vogliono altrimenti corriamo il rischio di farci la doccia con i batteri.
Ciao
Fabrizio
in realtà la scelta dei conservanti non dipende solo dalla filosofia del formulatore. Spesso e volentieri la scelta è la risposta al grado di pulizia dello stabilimento di produzione. Sembra strano ma è così. Se il laboratorio è vecchio o molto vecchio la possibilità di avere dei ceppi batterici resistenti a questo o a quel conservante aumentano molti ssimo. Quindi magari si comincia con conservanti soft per poi essere costretti a passare a quelli hard.
detto questo occorre anche considerare l'insieme della formulazione. Ad esempio i conservanti alimentari (tipo potassio sorbato e acido sorbico) funzionano solo a pH inferiore a 5 e non tutte le formulazioni possono essere a quel valore di pH. Il fenosietanolo non è così limitato e può funzionare in un ambito di pH più largo.
Il bollino rosso de lfenossietanolo deriva da alcuni studi (Francesi in particolare) che ne disegnano una certa pericolosità. latri studi dicono il contrario e quindi nel dubbi ho messo un rosso ma sarebbe meglio se lo cambio in giallo.
L'etanolo invece funziona bene in tutti gli ambiti di pH e se non da fastidio non vedo motivi validi per non adottarlo.
Come vedi la situazione non è semplicissima. Rimane però una conclusione di fondo e cioè che i conservanti ci vogliono altrimenti corriamo il rischio di farci la doccia con i batteri.
Ciao
Fabrizio
ciao fabrizio
sempre sui conservanti, mi é rimasto un dubbio importante, che non ho avuto tempo di approfondire per mancanza di tempo, che é l'utilizzazione del freddo, a casa, come conservante.
la mia questione é: é tassativo che una crema fai da te congelata si separi in fase acquosa e lipidica quando viene scongelata?
ad esempio, il latte materno, quando messo in frigo o congelatore, si separa la fase lipidica da quella acquosa. appena si scalda, lo mescoli un po ed é bello omogeneo...
questo perché sarebbe bello fare delle "unidose" di crema congelata da scongelare ogni giorno. si potrebbe fare una quantitá grande che duri anche 1 mese o piu, in un sacchetto in congelatore...
forse dico stupidagini, non l'ho mai fatto, vittorio mi prendeva in giro quando ho tirato su questo soggetto, ma... mi rimane il dubbio...
é un conservante semplice, ecologico perché tanto il congelatore é li, é solo questione di utilizzarlo... mi piace l'idea...
sempre sui conservanti, mi é rimasto un dubbio importante, che non ho avuto tempo di approfondire per mancanza di tempo, che é l'utilizzazione del freddo, a casa, come conservante.
la mia questione é: é tassativo che una crema fai da te congelata si separi in fase acquosa e lipidica quando viene scongelata?
ad esempio, il latte materno, quando messo in frigo o congelatore, si separa la fase lipidica da quella acquosa. appena si scalda, lo mescoli un po ed é bello omogeneo...
questo perché sarebbe bello fare delle "unidose" di crema congelata da scongelare ogni giorno. si potrebbe fare una quantitá grande che duri anche 1 mese o piu, in un sacchetto in congelatore...
forse dico stupidagini, non l'ho mai fatto, vittorio mi prendeva in giro quando ho tirato su questo soggetto, ma... mi rimane il dubbio...
é un conservante semplice, ecologico perché tanto il congelatore é li, é solo questione di utilizzarlo... mi piace l'idea...
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Cara Creatus,
l'idea di conservare col freddo va benissimo ma purtroppo il cosmetologo non è altrettanto bravo di madre natura. E' vero che il latte materno si riemulsiona una volta riportato a temperatura ambiente ma non è così per le emulsioni cosmetiche che se si separano devono essere riportate alla temperatura di emulsione (oltre 70°C) perché si riprendano. Se si tratta di una "emulsione a freddo" invece non ci saranno problemi.
Ciao
Fabrizio
l'idea di conservare col freddo va benissimo ma purtroppo il cosmetologo non è altrettanto bravo di madre natura. E' vero che il latte materno si riemulsiona una volta riportato a temperatura ambiente ma non è così per le emulsioni cosmetiche che se si separano devono essere riportate alla temperatura di emulsione (oltre 70°C) perché si riprendano. Se si tratta di una "emulsione a freddo" invece non ci saranno problemi.
Ciao
Fabrizio