Avrei alcune domande sulla questione riciclaggio...
Io cerco di prendere sempre prodotti che usano materiali
riciclati o comunque riciclabili, cercando di preferire chi mette meno carta e plastica inutile al prodotto stesso, es. le confezioni di dentifricio,
che hanno pure la scatola, che arrivi a casa e puntualmente butti!
Mi chiedevo se ci sono materiali che nel processo di riciclaggio inquinano maggiormente rispetto ad altri equivalenti e che quindi sarebbe meglio usarne di meno comunque anche se si riciclano.
Ad es. per fare l'alluminio non so quante tonnellate di petrolio ci
vogliono, magari se si può, è meglio preferire comunque una cosa
diversa, ma che si ricicla comunque?
... non so se mi sono spiegata.
materiali riciclabili
Moderatore: Erica Congiu
Ciao,
Per quello che ne so io di veramente riciclabile c'è solo il vetro, purtroppo poco usato per il timore che mentre usi il prodotto ti cada e si rompa e per il costo.
Non sottovaluterei l'alluminio e i metalli in genere che sono sicuramente riciclati.
Dietro alle varie plastiche a mio avviso c'è ancora molto business e poca sostanza ... di fatti ogni tanto qualche centro di stoccaggio casualmente si infiamma .... chissà come mai.
Per quello che ne so io di veramente riciclabile c'è solo il vetro, purtroppo poco usato per il timore che mentre usi il prodotto ti cada e si rompa e per il costo.
Non sottovaluterei l'alluminio e i metalli in genere che sono sicuramente riciclati.
Dietro alle varie plastiche a mio avviso c'è ancora molto business e poca sostanza ... di fatti ogni tanto qualche centro di stoccaggio casualmente si infiamma .... chissà come mai.
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Cara SilviaV,
credo che la posizione più giusta sia la tua e cioè: "cercando di preferire chi mette meno carta e plastica inutile al prodotto stesso".
In effetti il vetro, come dice Clara, è perfettamente riciclabile ma per riciclarlo servono due chili di petrolio per uno di vetro.
L'alluminio costa, energeticamente parlando, 15 volte più del ferro.
Si potrebbe continuare con altri esempi ma credo che la cosa migliore è consumare anzi sprecare meno.
Se continua così ci penseranno i cinesi, gli indiani e tutti quelli che abbiamo lasciato fuori dai giochi per secoli e che adesso volgiono la loro parte, a farcelo capire come si può consumare meno.
Ciao
Fabrizio
credo che la posizione più giusta sia la tua e cioè: "cercando di preferire chi mette meno carta e plastica inutile al prodotto stesso".
In effetti il vetro, come dice Clara, è perfettamente riciclabile ma per riciclarlo servono due chili di petrolio per uno di vetro.
L'alluminio costa, energeticamente parlando, 15 volte più del ferro.
Si potrebbe continuare con altri esempi ma credo che la cosa migliore è consumare anzi sprecare meno.
Se continua così ci penseranno i cinesi, gli indiani e tutti quelli che abbiamo lasciato fuori dai giochi per secoli e che adesso volgiono la loro parte, a farcelo capire come si può consumare meno.
Ciao
Fabrizio
Ciao,
mi interesserebbe molto capire se il riciclaggio viene davvero fatto (io sono di Torino) o se, come sostengono in molti, tutto va a finire nello stesso calderone..
Inoltre come si fa a sapere se il prodotto che stiamo acquistando è fatto di materiali riclicati (ad es. sui qualderni fatti con carta reciclata c'è scritto)?
mi interesserebbe molto capire se il riciclaggio viene davvero fatto (io sono di Torino) o se, come sostengono in molti, tutto va a finire nello stesso calderone..
Inoltre come si fa a sapere se il prodotto che stiamo acquistando è fatto di materiali riclicati (ad es. sui qualderni fatti con carta reciclata c'è scritto)?
Ciao Fabri,
Condivido la tua posizione meno consumo-meno inquino ma sulla scelta dei materiali io parlavo solo della possibilità che non finissero in discarica o in inceneritore come diceva SilviaV.
Avendo conosciuto una persona del settore il discorso era questo:
Vetro -sicuramente- riciclato xchè conviene ai produttori utilizzare materiale già pronto (in altri paesi la raccolta è fatta differenziata anche x colore) a meno di produzioni che richiedano elevata purezza del prodotto finito. non si consumano materie prime (petrolio a parte) e non si intasano le discariche.
Metalli - sicuramente- riciclati (alta resa economica della raccolta) , pensa che Dalmine lavora praticamente solo con il riciclato. Stessa considarazione del vetro (meno materie prime consumate)
Carta: molto finisce in cenere o in discarica xchè i lotti di partenza (raccolta porta a porta) sono sporchi ma molto si può riciclare, bassa remunerazione della raccolta (incentivi a parte), problemi di residui (inchiostri) etc..
Plastica: si stanno facendo passi in avanti, riciclabile in parte, ma spesso finisce negli inceneritori\discariche. Anche qui il problema sono i lotti di partenza. Posso avere scarti plastici industriali già belli e puliti solo da sminuzzare e tutti dello stesso polimero o un mix casalingo sporco e tutto da differenziare..., posso rifarci il flacone o devo usarla x un tubo industriale o devo buttare il tutto (cambia il guadagno ovvio). Anche qui, incentivi a parte la remunerazione non è alta.
Come capire se il materiale è differenziato:
Vetro: oramai quasi tutto (vasetti, bottiglie...) da differenziata. La persona che conoscevo lo riconosceva ad occhio ....
Alluminio e metalli: non c'è scritto nulla
Carta: ... beh è scritto e poi è quella grigina
Plastica: non mi ricordo più :-))))))))))) So che è il numeretto che sta dentro il triangolino del riciclo tipo PE 3 ma nn ricordo più il significato...
Condivido la tua posizione meno consumo-meno inquino ma sulla scelta dei materiali io parlavo solo della possibilità che non finissero in discarica o in inceneritore come diceva SilviaV.
Avendo conosciuto una persona del settore il discorso era questo:
Vetro -sicuramente- riciclato xchè conviene ai produttori utilizzare materiale già pronto (in altri paesi la raccolta è fatta differenziata anche x colore) a meno di produzioni che richiedano elevata purezza del prodotto finito. non si consumano materie prime (petrolio a parte) e non si intasano le discariche.
Metalli - sicuramente- riciclati (alta resa economica della raccolta) , pensa che Dalmine lavora praticamente solo con il riciclato. Stessa considarazione del vetro (meno materie prime consumate)
Carta: molto finisce in cenere o in discarica xchè i lotti di partenza (raccolta porta a porta) sono sporchi ma molto si può riciclare, bassa remunerazione della raccolta (incentivi a parte), problemi di residui (inchiostri) etc..
Plastica: si stanno facendo passi in avanti, riciclabile in parte, ma spesso finisce negli inceneritori\discariche. Anche qui il problema sono i lotti di partenza. Posso avere scarti plastici industriali già belli e puliti solo da sminuzzare e tutti dello stesso polimero o un mix casalingo sporco e tutto da differenziare..., posso rifarci il flacone o devo usarla x un tubo industriale o devo buttare il tutto (cambia il guadagno ovvio). Anche qui, incentivi a parte la remunerazione non è alta.
Come capire se il materiale è differenziato:
Vetro: oramai quasi tutto (vasetti, bottiglie...) da differenziata. La persona che conoscevo lo riconosceva ad occhio ....
Alluminio e metalli: non c'è scritto nulla
Carta: ... beh è scritto e poi è quella grigina
Plastica: non mi ricordo più :-))))))))))) So che è il numeretto che sta dentro il triangolino del riciclo tipo PE 3 ma nn ricordo più il significato...
Ciao,
Dovresti chiedere al servizio ecologia e ambiente del tuo comune, sicuramente hanno un manualetto a disposizione.
Ci sono varie società che gesticono la differenziata e parlando con persone che risiedono in comuni anche poco distanti dal mio vedo che le cose cambiano. Probabilmente le ditte hanno impianti e tecnologie diverse tra di loro.
Dovresti chiedere al servizio ecologia e ambiente del tuo comune, sicuramente hanno un manualetto a disposizione.
Ci sono varie società che gesticono la differenziata e parlando con persone che risiedono in comuni anche poco distanti dal mio vedo che le cose cambiano. Probabilmente le ditte hanno impianti e tecnologie diverse tra di loro.
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Cara Clara,
adesso ho capito bene e concordo con le tue osservazioni.
Per quanto riguarda il paragrafo "Plastica: si stanno facendo passi in avanti, riciclabile in parte, ma spesso finisce negli inceneritori\discariche. Anche qui il problema sono i lotti di partenza. Posso avere scarti plastici industriali già belli e puliti solo da sminuzzare e tutti dello stesso polimero o un mix casalingo sporco e tutto da differenziare..., posso rifarci il flacone o devo usarla x un tubo industriale o devo buttare il tutto (cambia il guadagno ovvio). Anche qui, incentivi a parte la remunerazione non è alta."
E' tutto vero però vorrei sottolineare anche che se la plastica viene bruciata fornisce energia e quindi non è poi un errore imperdonabile, al contario è un buon modo di riutilizzare il petrolio da cui la plastica deriva. In molti stati questa è una prassi corrente. In compenso alcuni fabbricanti non riescono a trovare plastica riciclata.
Insomma più si va avanti più il riciclo funziona in un modo o nell'altro si spreca meno.
Infine la questione del simbolo con le tre freccette che si rincorrono: non indica il riciclo ma semplicemente la tipologia di plastica di cui è composto il flacone. Ti riporto qui sotto una leggenda che ti aiuterà a capire quale plastica hai in mano.
01 = Polietilentereftalato (PET)
02 = Polietilene ad alta densità (HDPE)
03 = Cloruro di polivine (PVC)
04 = Polietilene a bassa densità (LDPE)
05 = Polipropilene (PP)
06 = Polistirolo (PS)
Ciao
Fabrizio
adesso ho capito bene e concordo con le tue osservazioni.
Per quanto riguarda il paragrafo "Plastica: si stanno facendo passi in avanti, riciclabile in parte, ma spesso finisce negli inceneritori\discariche. Anche qui il problema sono i lotti di partenza. Posso avere scarti plastici industriali già belli e puliti solo da sminuzzare e tutti dello stesso polimero o un mix casalingo sporco e tutto da differenziare..., posso rifarci il flacone o devo usarla x un tubo industriale o devo buttare il tutto (cambia il guadagno ovvio). Anche qui, incentivi a parte la remunerazione non è alta."
E' tutto vero però vorrei sottolineare anche che se la plastica viene bruciata fornisce energia e quindi non è poi un errore imperdonabile, al contario è un buon modo di riutilizzare il petrolio da cui la plastica deriva. In molti stati questa è una prassi corrente. In compenso alcuni fabbricanti non riescono a trovare plastica riciclata.
Insomma più si va avanti più il riciclo funziona in un modo o nell'altro si spreca meno.
Infine la questione del simbolo con le tre freccette che si rincorrono: non indica il riciclo ma semplicemente la tipologia di plastica di cui è composto il flacone. Ti riporto qui sotto una leggenda che ti aiuterà a capire quale plastica hai in mano.
01 = Polietilentereftalato (PET)
02 = Polietilene ad alta densità (HDPE)
03 = Cloruro di polivine (PVC)
04 = Polietilene a bassa densità (LDPE)
05 = Polipropilene (PP)
06 = Polistirolo (PS)
Ciao
Fabrizio