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Buon giorno Fabrizio
innanzi tutto grazie per tutto il buon lavoro che fate per la comunità!
Ho letto con interesse tutte le conversazioni intorno al metodo di saponificazione-purificazione degli oli rancidi o utilizzati in cucina. L'ho messo in pratica anch'io e sebbene con qualche difficoltà, il risultato è stato molto buono, cioè ho ottenuto un sapone davvero molto pulente (lo sto provando per lavare i panni in lavatrice), che non porta con se alcun ricordo del maleodorante olio iniziale. Inoltre i capi lavati risultano essere morbidi come se avessi messo dell'ammorbidente.
Fra qualche giorno pubblicherò le foto dell'intero processo ma desideravo anche sapere se posso divulgare questa esperienza su fb, citando la fonte, quindi lei.
Grazie!

Se togli il "LEI" allora puoi pubblicare quello che vuoi, se insisti con i salamelecchi, allora no!
Buon lavoro
Ciao
Fabrizio

ci ho riprovato, con una cottura di un paio d'ore però...e niente..sempre lo stesso risultato (sapone solido, ma non bruciato). L'ho messo sul fuoco più leggero che ho...forse il problema è il coperchio?
sono l'unica ad avere problemi???

Io mi arrendo, dobbiamo sperare in qualche navigatore che abbia avuto i tuoi stessi problemi e li abbia risolti.
Ciao
Fabrizio

Grazie Fabrizio della risposta!
Veramente mi stupisco anch'io! volevo rifare un terzo tentativo...stavolta abbondando di acqua....tipo 300 gr di olio ed un liro di acqua.... ma temo

Ciao Fabrizio.

Sono al terzo lavaggio del Marsiglia e volevo chiederti se ha senso, per essere certo di aver eliminato tutta la soda in eccesso misurare il ph dell'acqua residua .

Ad occhio, in assenza di un particolare eccesso di soda, dovrebbe avere un ph 9/11 ma magari dico una stupidata.

Ma certo che ha senso. Vai così che vai bene.
Ciao
Fabrizio

ciao Fabrizio, tempo fa ridussi il sapone stagionato in polvere. é possibile riportarlo alla condizione di sapone solido? Ho provato a scioglierlo tal quale a fiamma bassissima ma si è bruciacchiato e addensato in panetti nn lavorabili. Hai dei suggerimenti?

Grazie
Annalisa

Devi provare con un mortaio, solo così lo puoi rendere malleabile nuovamente. Certo anche intiepidirlo aiuta, magari non usando una fiamma ma un microonde.
Ciao
Fabrizio

Caro Fabrizio
intanto buon natale!
Nei giorni scorsi mi sono cimentata a fare il sapone con oli vecchi e da frittura con il metodo delle tre cotture, credo di aver eseguito alla lettera i tuoi consigli e comunque ho avuto delle sorprese: finito di versare tutta l'acqua nell'olio (in fasi successive e sempre bollente) il sapone ha iniziato a crescere tanto e a farsi massa densa, gelatinosa al punto che quasi non si poteva più rimestare.
Ho dovuto versare metà del contenuto in un'altra pentola.
Non volendo perdere alcunché, ho cominciato a versare altra acqua calda e la massa ha iniziato a rompersi in grossi pezzi e anche così non andava bene, capivo che avrei impiegato moltissimo tempo prima di poter ottenere una massa omogenea e per di più, ora per due pentoloni!
Quindi decido di usare il minipimer, frullo tutto velocemente ma in una pentola diluisco il sapone con meno acqua e ottengo un gel molto denso, color ambra, uguale al sapone molle in vendita; mentre nell'altro pentolone ricavo uno splendido liquido denso, omogeneo, colore ambrato chiaro.
Entrambi fanno un buon odore di sapone.
Credo che con la frullata ho saltato la fase sapone duro, rompendo certamente qualcosa: legami?
Sono riuscita a gran fatica a tenere 5 ore di cottura ma qui mi son fermata.
Diciamo che dall'errore ho ottenuto un buon prodotto che ovviamente sto destinando al solo lavaggio di biancheria, con eccellenti risultati di pulizia e morbidezza, con minime quantità.
Fabrizio se trovi che può essere interessante, scrivo anche la ricetta.
Grazie e buone feste!
Un abbraccio
Linda

Ma certo che la devi scrivere la ricetta, In realtà la fase gelatinosa è tipica di una buona saponificazione. Da lì si deve passare altrimenti vuol dire che il sapone non è venuto bene.
Complimenti, ma vedrai che con l'esperienza migliorerai il modus operandi.
Ciao
Fabrizio

.....di palo in frasca, una curiosità: è vero che è inutile aggiungere al sapone artigianale cose tipo lavanda, calendula, latte d'asina etc. tanto il tempo di contatto con la pelle (ed il successivo risciacquo) è talmente rapido da vanificarne l'effetto? grazie!

Perfettamente inutile, certo!
Ciao
Fabrizio

Ciao a tutti mi chiamo Davide.
Nel mare di forums sull' autoproduzione di saponi, fra 'baggianate' che si sprecano e ricette disgustose ho trovato finalmente ciò che cercavo.

Posto a voi alcuni consigli che io adopero sperand
o siano ben accetti (e validi).

1)la prima saponificazione la faccio a freddo giorni prima con leggero eccesso soda senza badare a temperature ,colo nello stampo e aspetto solidificazione e eventuale gel.

2)taglio in pezzi e procedo subito ai lavaggi ma nel primo aggiungo anche soda (a occhio) per eventuali grassi ancora da sap.

3)raffreddo a bagnomaria per aumentare scambio termico (meno tempo fra un lavaggio e l'altro

Di lavaggi ne faccio parecchi ma non ho capito perchè fare ultimo lavaggio con poco cloruro di sodio

Non condivido praticamente nulla della tua tecnica di produzione ma questo è affar tuo. Ti rispondo invece sulla necessità di fare l'ultimo lavaggio con poco sale. Se lavi con soluzioni ricche di sodio cloruro è ovvio che parte di questo sale andrà a finire dentro il sapone. A quel punto il sale tende a migrare verso l'esterno (durante la stagionatura) creando delle zone con composizione molto diversa, igroscopiche e biancastre.
Ciao
Fabrizio