sapone di marsiglia in scaglie

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Andrea75
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sapone di marsiglia in scaglie

Messaggio da Andrea75 » ven apr 18, 2008 7:51 pm

Ciao,
dove posso trovare sapone di marsiglia in scaglie, 100% biodegradabile naturale, con solo bollini verdi.
Ne ho visto uno al supermercato di una nota marca ma non trovo l'INCI e credo che non sia 100%naturale biodegradabile.
Che consigli mi potete dare?
Grazie
Andrea

sole75
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Re: sapone di marsiglia in scaglie

Messaggio da sole75 » sab apr 19, 2008 1:22 pm

Ciao Andrea,
qualcuno qui compra il panetto di sapone di marsiglia naturale, possibilmente artigianale e lo grattugia con la grattugia, a mo' di carote, hai presente?
L'ideale poi sarebbe farselo da soli il sapone partendo dall'olio d'oliva (o altri oli vegetali) + soda caustica. Ma prima di metterti all'opera, devi studiarti bene tutta la procedura perché la soda caustica è pericolosa, dunque vanno usate alcune precauzioni. Però hai la certezza di ottenere un sapone 100% naturale
ciao
sole

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Andrea75
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Re: sapone di marsiglia in scaglie

Messaggio da Andrea75 » sab apr 19, 2008 1:35 pm

Grazie sole75,
mi piacerebbe fare il sapone, ma dove posso trovare la soda caustica?
Ho trovato l'inci di questo sapone alcuni termini non riesco a trovarli nel Biodizionario? Mi puoi dire qualcosa?
sapone bucato:
C14-C22 Fatty Acids, Sodium Salts ??
Aqua
Sodium Chloride
Sodium Olivate/Cocoate
Parfum
Citronellol
Geraniol
Limonene
Tetrasodium Etidronate
Colorant

Grazie
Andrea

sole75
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Re: sapone di marsiglia in scaglie

Messaggio da sole75 » sab apr 19, 2008 4:43 pm

La soda caustica puoi trovarla dal ferramenta. A volte perfino al supermercato (da non confondere con la semplice soda, tipo soda solvay che è carbonato di sodio*).
Per l'INCI, non sono io l'esperta. Aspettiamo che passi di qui qualcuno che ne sa qualcosa di più
ciao ciao
sole
* come corretto da Fabrizio :wink:
Ultima modifica di sole75 il sab apr 19, 2008 7:17 pm, modificato 1 volta in totale.

Fabrizio Zago
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Re: sapone di marsiglia in scaglie

Messaggio da Fabrizio Zago » sab apr 19, 2008 5:00 pm

Ciao Andrea,
vediamo:

C14-C22 Fatty Acids, Sodium Salts ?? = Sono saponi sodici, assolutamente normalissimi saponi.
Aqua = Acqua
Sodium Chloride = Sodio cloruro (sale da cucina che rimane dentro il sapone durante i lavaggi a cui viene sottoposto il sapone durante la lavorazione)
Sodium Olivate/Cocoate = sapone da oliva e da cocco
Parfum = profumo (scritto così significa che è sintetico)
Citronellol = allergene del profumo
Geraniol = idem
Limonene = idem
Tetrasodium Etidronate = sequestrante
Colorant = colorante.

Questa comunque non è una composizione INCI. Il produttore che la dichiara in questo modo non rispetta la Legge !

Nota per sole75 la soda Solvay NON è carbonato di calcio ma carbonato di sodio !

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Andrea75
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Re: sapone di marsiglia in scaglie

Messaggio da Andrea75 » sab apr 19, 2008 6:39 pm

Grazie per avermi risposto,
Volevo chiedere in particolare al Sig. Fabrizio, come come mai i siti pubblici degli INCI sono
introvabili se non inesistenti? Forse si vuole nascondere qualcosa?
Com'è possibile che nel prodotto scrivano che è ecologico ma invece sotto sotto non lo è?
Qual'è l'autorità che ha il compito di controllare queste mancanze?
Bisogna diffidare da chi non pubblica l'INCI?
Grazie
Andrea

sole75
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Re: sapone di marsiglia in scaglie

Messaggio da sole75 » sab apr 19, 2008 7:06 pm

Fabrizio Zago ha scritto:Nota per sole75 la soda Solvay NON è carbonato di calcio ma carbonato di sodio !
Sì lo so...mi son sbagliata a scrivere :oops: :oops: :oops:

Fabrizio Zago
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Re: sapone di marsiglia in scaglie

Messaggio da Fabrizio Zago » dom apr 20, 2008 11:55 am

Ciao Andrea75,
poni una serie di domande, tutte interessanti e quindi cominicamo a rispondere alla prima:
"come come mai i siti pubblici degli INCI sono introvabili se non inesistenti? Forse si vuole nascondere qualcosa?"
Non posso risponderti a tono nel senso che dovrei dirti che sì, che c'è sotto qualche cosa e via dicendo, mi limito invece a riportarti l'articolo ed il comma della legge quadro che regolamenta la produzione e vendita di prodotti cosmetici:

Art. 8
1. I prodotti cosmetici, ivi compresi i campioni gratuiti distribuiti al di fuori dei
normali punti di vendita, possono essere immessi sul mercato soltanto se il
contenitore a diretto contatto con il prodotto, di seguito indicato come
condizionamento primario, e l'imballaggio secondario recano, oltre alle eventuali
denominazioni di fantasia, le seguenti indicazioni in caratteri indelebili ed in modo
facilmente leggibile e visibile:

h) l'elenco degli ingredienti nell'ordine decrescente di peso al momento
dell'incorporazione. Tale elenco viene preceduto dal termine "ingredienti"
o"ingredients". In caso di impossibilita' pratica, queste indicazioni figurano su un
foglio di istruzioni o su una fascetta o un cartellino allegati la cui presenza deve
essere richiamata sull'imballaggio secondario, se presente, ovvero sul
condizionamento primario mediante una indicazione abbreviata o mediante il
simbolo raffigurato nell'allegato VI;

La finalità di questo articolo e relativo comma è evidentissimo e cioè di permettere al consumatore di valutare la lista degli ingredienti PRIMA dell'acquisto e non dopo che il prodotto è già stato acquistato. Ad esempio è evidente che la presenza di un allergene a cui io sono sensibile mi porterà a non acquistare quel prodotto. Quindi la pubblicazione degli INCI, soprattutto se la proposta di vendita avviene via internet, è assolutamente obbligatoria.

Altre questioni:
Com'è possibile che nel prodotto scrivano che è ecologico ma invece sotto sotto non lo è? Perché manca una definizione precisa e legale del termine ecologico e quindi tutti scrivono quello che gli pare. Secondo me l'unica soluzione è il biodizioanario che non è certamente perfetto ma almeno fornisce una indicazione.
Qual'è l'autorità che ha il compito di controllare queste mancanze? Sono i NAS ma sono talmente oberati di lavoro che se non si fa un esposto è difficile che possano intervenire. Pensa a tutto il mondo alimentare che devono controllare e capirai immediatamente che non è possibile che possano occuparsi di tutto o almeno non possono se non sollecitati.
Bisogna diffidare da chi non pubblica l'INCI? Sì! Assolutamente Sì!

mayda
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Re: sapone di marsiglia in scaglie

Messaggio da mayda » mar mag 20, 2008 7:36 pm

puoi spiegarmi perchè gli ingredienti citati sopra non costituiscono un inci?
mancano delle sostanze per creare un vero sapone?
da cosa si capisce?
grazie

Fabrizio Zago
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Re: sapone di marsiglia in scaglie

Messaggio da Fabrizio Zago » mer mag 21, 2008 5:39 pm

Cara mayda,
non capisco la domanda. Io ho solo detto che nei siti gli INCI ci devono essere. Magari se quoti le parti su cui vuoi una risposta ci capiamo meglio.

violetta.miss
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Re: sapone di marsiglia in scaglie

Messaggio da violetta.miss » gio mag 22, 2008 3:28 pm

Ciao a tutti.
è la prima volta che scrivo e volevo aggiungere qualcosa al discorso di Fabrizio sulle domande di Andrea75, volevo dare un informazione in più: tutto ciò che viene costruito con le nostre mani utilizzando gli stessi ingrdienti e materiali naturali che usiamo per alimentarci senza usare sostanze industrial è ecologicco, perchè sono già presenti da millenni nella terra e usati per millenni dall'uomo fino all'arrivo dell'industria, quindi sono biodegradabili al 100%; se noi usiamo per la cura del nostro corpo e per lavare i nostri indumenti gli ingrdienti che usiamo anche per mangiare, tutto ciò è ecologico. Tornando al sapone di marsiglia e alla soda caustica, le nostre nonne usavano la lisciva, cioè si faceva bollire la cenere del fuoco, quello che ne deriva, guarda caso è sod caustica ma naturale. Nell'eticchetta dei prodotti di solito, se vengono riportati i nomi dei composti secondo la convenzione internazionale cioè in latino significa che è naturale. E' molto difficile trovare un prodotto totalmente naturale e quindi ecologico, perchè non è garantita la durata nel tempo dato che è biodegradabile; le ditte producono per vendere prodotti che devono stare a lungo nel bancone; inoltre molte essenze naturali sono pregiate e farebbero alzare eccessivamente il costo di produzione e quindi il prezzo; perciò le sintetizzano artificialmente come ad esempio la mirra, la cannella e l'incenso, così pure il mentolo. La beffa è che profumi e unguenti spaciati per naturali e pregiati sono invece artificiali e noi ( noi in generale, io no e immagino anche voi), paghiamo il triplo e solo la marca. La legge dice che non esiste una differenza tra naturale e di sintesi e perchè tutto è chimica, quindi secondo la legge non c'è diferenziazione tra sostanza naturale e di sintesi, entrambe possono essere ecologiche e anche eventualmente dannose. QUuesto non è vero, le sostanze naturali sono tutte ecologiche perchè sono tutte biodegradabili, la loro durata di vita è limitata e non lasciano tracce, mentre quelle di sintesi non rispettano questa legge naturale, inoltre sono più tossiche per l'organismo in quanto non organiche e quindi non comptibili con il notro corpo che le riconosce come estranei e difficili da scomporre e metabolizzare. Fanno eccezione le sostanze derivate dal petrolio che, nonstante sia un prodotto della natura, si comporta come una sostanza inorganica di sintesi industriale e le sostanze radioattive che hanno una radioattività che dura nel tempo. Per quanto riguarda la dannositàdei prodotti naurali, alcune erbe possono avere delle sostanze che possono fare male, bisogna conoscerle e farne buon uso, ciò però non significa niente. Allergie e effetti collaterali ne danno anche le medicine. Termino qui e spero che sia stta di aiuto... un altra cosa a volte la legge non è chiara per permettere a queste industrie di guadagnare sulla nostra pelle, approfittando della poca informazione della gente, su chimica e dintorni. Buona serata

Laura12
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Re: sapone di marsiglia in scaglie

Messaggio da Laura12 » gio mag 22, 2008 4:32 pm

violetta.miss ha scritto:.. tutto ciò che viene costruito con le nostre mani utilizzando gli stessi ingrdienti e materiali naturali che usiamo per alimentarci senza usare sostanze industrial è ecologicco, perchè sono già presenti da millenni nella terra e usati per millenni dall'uomo fino all'arrivo dell'industria,
Ciao Violetta, io alla favola della società pre-industriale a impatto zero non ci ho mai creduto, con le dovute proprorzioni l'inquinamento c'era come c'era la distruzione ambientale, quelli che mancavano erano i misuratori di questi danni, in compenso avevamo scomodità, povertà, malattie, bassissime aspettative di vita.
Tanta simpatia per chi ha l'estro e il piacere di farsi le cose per conto proprio, ma che questo sia il modello virtuoso ed efficace che può sostituire quello attuale troppo basato sullo spreco e la scarsa coscienza ambientale, no, per me è una strada fuorviante che fa perdere di vista il raggiungimento di obiettivi concreti.
Demonizzare la produzione su larga scala è inutile, demonizzare la tecnologia è miope, piegare e indirizzare la tecnologia a risolvere la maggior parte dei guasti che il giusto benessere diffuso e che si deve diffondere in tutto il pianeta procura, questa per me è la strada da percorrere.
Insieme a consapevolezza e oculatezza nel consumo e nello stile di vita, ovviamente; il recupero della conoscenza di certa tradizione e manualità può senza dubbio aiutare nel percorso di consapevolezza, ma non gli affiderei tutta questa valenza salvifica e risolutiva.

Fabrizio Zago
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Re: sapone di marsiglia in scaglie

Messaggio da Fabrizio Zago » ven mag 23, 2008 2:18 pm

Cara violetta.miss,
difficilmente ho letto un concentrato di inesattezze come quelle che ho potuto leggere nel tuo intervento e quindi mi permetto di sottolinearne almeno quelle più clamorose:

"tutto ciò che viene costruito con le nostre mani utilizzando gli stessi ingrdienti e materiali naturali che usiamo per alimentarci senza usare sostanze industrial è ecologicco, perchè sono già presenti da millenni nella terra e usati per millenni dall'uomo fino all'arrivo dell'industria, quindi sono biodegradabili al 100%;"
Questo nopn è assolutamente vero ! Ci sono moltissime sostanze naturalissime che sono praticamente non biodegradabili. L'esempio classico che faccio ogni volta è rappresentato dai tannini del legno che sono certamente naturali, anzi vegetali ma anche non biodegradabili. Inoltre il concetto della biodegradabilità al 100% è scientificamente errato. Il test che viene fatto fornisce un dato di "tendenza" di biodegradabilità ma non un valore assoluto, quindi dire che una sostanza è biodegradabile al 100% è un falso scientifico.

"Nell'eticchetta dei prodotti di solito, se vengono riportati i nomi dei composti secondo la convenzione internazionale cioè in latino significa che è naturale."
Attenzione che anche il curaro è scritto in latino (per la precisione secondo la classificazione di Linneo) ma non è un buon componente per i cosmetici.

"E' molto difficile trovare un prodotto totalmente naturale e quindi ecologico, perchè non è garantita la durata nel tempo dato che è biodegradabile;"
Forse non ti è chiaro il concetto di biodegradabilità. Tu stai confondendo questo termine con la conservazione del prodotto cioè con la capacità che il preparato ha di resistere agli attacchi batterici mentre la biodegradabilità misura esattamente il contrario cioè la facilità di una sostanza a venire attaccata dai batteri. Un prodotto perfettamente naturale come il vino può durare centiania d'anni ma non per questo non è perfettamente biodegradabile.

"Fanno eccezione le sostanze derivate dal petrolio che, nonstante sia un prodotto della natura, si comporta come una sostanza inorganica di sintesi industriale e le sostanze radioattive che hanno una radioattività che dura nel tempo."
Spiacente ma i derivati del petrolio sono perfettamente organici, le sostanze inorganiche sono rappresentate dai sali, ossidi eccetera ma i derivati per petrolio sono costituiti da ossigeno, carbonio ed idrogeno come tutti i composti organici.

Lo scopo di questo forum è di fare una informazione scientificamente inattaccabile, le tue osservazioni sono il suo contrario quindi capirai perfettamente perché sono dovuto intervenire.

violetta.miss
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Re: sapone di marsiglia in scaglie

Messaggio da violetta.miss » ven mag 23, 2008 3:52 pm

a tutti,
Ho letto le ostre risposte alla mia lettera, non si finisce di imparare e oggi ho imparato alcune ose che non sapevo , come si dice dalle mie parti, non si nasce imparati, quindi accetto le vostre annotazioni, sopratutto riguardo ai tannini ealla biodegradabilità. comunque non intendo demonizzare l'erCiao a odierna, hai ragione laura ci sono stati molti fatti negativi anche nel passato, però la mia era solo una mia opinione in merito al concetto e definizione di ecologioco, non intendevo di certo dire che tutto ciò che viene dal passato bisogna ripeterlo oggi; dò per scontato che anche per voi ecologia significa interazione tra gli esseri viventi e ambiente, dobbiamo fare in modo il più possibile che queta interazione sia positiva e a basso impatto, oggi si dice "Misura la tua Impronta ecologica". Riguardo a quello invece che mi dice Fabrizio lo faccio mio, perchè ha ragione ma per me erano solo degli esempi, semplicemente volevo solo dire che così prevede la legge in materia di eticchettatura,
dove i nomi secondo Linneo dicono che è naturale al contrario costruito all'uomo, non era la mia opinione personale perchè hai ragione te quando dici che ci sono delle sostanze che di certo non si possono usare nei cosmetici come il curaro, infatti io faccio l'esempio dell' uso dell'erbe, ch per quanto siano naturali bisogna conoscerle e usarle nel modo giusto come il caso dell'esempio tuo del curaro, se leggi bene la mia lettera. Pe quanto riguarda la biodegradabilità volevo intendere, che in via generale tutto in natura si degrada grazie all'azione batterica e dei funghi, ritornando nella terra sotto forma di nutrienti e la vita ricomincia, mentre l'uomo cerca di creare prodotti e materiali che si oppongono a questo ciclo naturale per ovvie ragioni commerciali. Certamente esistono sostanze naturali che hanno vita lunga come il vino e come dici tu fabrizio comunque intaccabile, il mio era un discorso generico non una differenza tra varie sostanze, altrimenti il discorso si farebbe troppo lungo. Nella mia lettera c'è scritto che il petrolio è organico come tu mi ricordi; infatti se leggi bene io scrivo che i derivati del petrolio sono organici ma che nel nostro corpo si comportano come se fossero inorganici, mi spiego meglio: i derivati del petrolio sono sostanze naturali ed organiche ma il nostro corpo li respinge in quanto non simili a noi e non compatibili al nostro organismo, come fanno le sostanze ed inorgniche sintetizzate dall'uomo, la paraffina anche se è derivata dal petrolio e quindi sostanza organica, non è compatibile ed eudermica con la nostra pelle come invece lo sono gli oli naturali, l'olio d'oliva, girasole e il burro di karitè, per fare solo un esempio. Ce ne sarebbe poi da dire sostanza per sostanza ma io facevo degli esempi per dire solamente cosa io so sull'eticchettatura secondo le norme e perchè è spesso difficile trovare sostanze complemente naturale ed ecologiche cioè a basso impatto nelle confezioni di cosmetici o anche in quelle alimentari.
Il nostro corpo attinge le vitamine e i sali monerali dagli alimenti e idratazione dall acqua, tutte queste cose vengono assorbite tramite l'intestino ma gli stessi possoo essere usati anche per la nostra pelle e capelli, perchè sono le uniche vere fonti che veramente idratano e nutrono sia dall'interno che dal'esterno. Le soluzioni perciò sono due farsi in casa i cosmetici e acquistare prodotti naturali, come burro di caritè puro per idratare e proteggere il corpo, di mandorle dolci, usare lo yogurt, il limone, il miele e così via. E' difficilissimo trovare un prodotto esclusivamente naturale e privo di impatto, eccetto il burro di caritè, l'olio di mandorle dolci e così via che si trovano in commercio. Hanno sempre consevanti, coloranti e profumi artificiali, talvolta anche quelli certificati bio. Il sapone di masiglia, così pure qualsiasi crema per essere certi al 100% che è naturale senza sys e altri composti bisogna farselo in casa, oppure acquistare il meno peggio che c'è e accontentarsi o ancora se si è fortunati trovare qualche signora magari che produce olio di oliva, che ha anche la passione di fare il sapone in casa e lo vende. Questo vale per tutte le cose anche per il cibo. Le certificazioni valgono fino a un certo punto, sono un aiuto ma non la totale garanzia, purtroppo questa è la realtà. Dovremmo tornare ai nostri nonni che i facevano tutto o quasi a casa almeno i mei genitori facevano così, coltivavano e allevavano e si costruivano tutto loro e quello che non avevano lo barattavano, con altre prodotti comunque naturali, non esisteva l'usa e getta, era una economia di sussitenza, da questo punti di vista al meno dalle mie parti erano sicuramente naturali l'ambiente era ancora ncontaminato, non esisteva il trattore (da me ancora negli anni 80 c'era gente che usava l'aratro con il cavallo,pe rarare) e l'asino e il cavallo non esistevano i pesticidi e si mangiava quel che c'era se capita un vermicello non era la fine del mondo, ma nel campo c'erano ancora i fiordalisi, le erbe di campo, le cosidette infestanti e ancora cantavano le ranocchie oggi sterminate dai pesticidi nelle risaie; io fino a poco tempo fa le sentivo cantare e l'anno scorso ho visto ancora le lucciole, ma ormai è un miracolo vederle oggi. Certamente come dici tu laura non era rose e fiori la vita e si moriva di malattie ora guaribili, solo che quello è l'unico modo pe essere certi di quello che ci si mette addosso e di quello che si mangia e si respira, oggi sono più i sogni che ci vendono.La domanda piuttosto è: si può produrre con la naturalezza di un tempo ma anche con le tecniche di oggi che ci hanno reso la vita meno faticosa e più semplice? Credo che questa sia la sfida, cercare un modo di produrre non faticoso come in passato ma con la garanzia di un prodotto sano e naturale, purtroppo l'uomo è spinto dal profitto, speriamo però di farcela.

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