Qual è il trattamento eco-bio per evitare che le ciliegie formino il verme? Quando va fatto? I contadini della mia zona effettuano trattamenti molto tossici per produrre ciliegie prive di verme, sia sul fiore che direttamente sul frutto.
E' veramente un peccato buttar via tanta frutta o renderla velenosa con sostanze chimiche, anche se, qualche irriducibile mangia il frutto con il suo ospite
grazie
ciliegio
Re: ciliegio
Ciao, è la prima volta che sento sta storia del verme sui ciliegi....
I miei non ne hanno e sono bio. Infatti ho sempre saputo (sia leggendo su libri sia ascoltando vecchi contadini) che le ciliegie sono una razza selvatica che si autoregola e autogestisce, non ha bisogno di nulla eccetto l'acqua (si accontenta di quella piovana invernale-primaverile).... E infatti a me non danno alcun problema!
Ma sei sicura che tutti i ciliegi della tua zona abbiano sto problema?
I miei non ne hanno e sono bio. Infatti ho sempre saputo (sia leggendo su libri sia ascoltando vecchi contadini) che le ciliegie sono una razza selvatica che si autoregola e autogestisce, non ha bisogno di nulla eccetto l'acqua (si accontenta di quella piovana invernale-primaverile).... E infatti a me non danno alcun problema!
Ma sei sicura che tutti i ciliegi della tua zona abbiano sto problema?
- tormalinarosa
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Re: ciliegio
Ciao, io vivo in puglia, in una zona di super produzione di ciliegie, vedi: http://viaggi.repubblica.it/dettaglio/U ... tra/140081
e ti assicuro che tranne la varietà Forlì, tutte le ciliegie dalla Montagnola, alla Napoletana, alla Ferrovia(che è il vanto della produzione della mia zona), formano il verme. Purtroppo l'acquirente finale non è molto bene informato sui trattamenti al limite della legalità (limite discutibile) vengono effettuate sui frutti, coloro che le producono, invece sanno bene dei trattamenti che il frutto subisce.
Mi rivolgo a quanti sapranno fornirmi chiarimenti riguardo ai trattamenti eco per ovviare al problema.
e ti assicuro che tranne la varietà Forlì, tutte le ciliegie dalla Montagnola, alla Napoletana, alla Ferrovia(che è il vanto della produzione della mia zona), formano il verme. Purtroppo l'acquirente finale non è molto bene informato sui trattamenti al limite della legalità (limite discutibile) vengono effettuate sui frutti, coloro che le producono, invece sanno bene dei trattamenti che il frutto subisce.
Mi rivolgo a quanti sapranno fornirmi chiarimenti riguardo ai trattamenti eco per ovviare al problema.
Re: ciliegio
Anche se sono vegano, meglio il verme (sono quelli piccolissimi e bianchi? capirai...) che il veleno. Non so però quanto un frutto "abitato" si conserverebbe prima di arrivare sul mercato.
Re: ciliegio
Francamente non so che varietà siano le mie, fanno ciliegie piccolissime e dolcissime. Alcune erano già nel terreno da molto tempo.
- tormalinarosa
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Re: ciliegio
Ciao Erbaviola, bentornata!
gradirei un tuo consiglio a riguardo, vorrei cominciare a prepararmi per la prossima annata
gradirei un tuo consiglio a riguardo, vorrei cominciare a prepararmi per la prossima annata
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Re: ciliegio
grazie! Io ho le amarene e anche da queste parti i vermetti sono un problema, come in tutti i posti un po' umidi. Niente di trascendentale comunque, un problema che si argina con metodi non cruenti e poco onerosi in termini economici. Ti conviene comunque farlo perché il 'vermetto' che in realtà è una larva di mosca, si può diffondere anche a pesche e albicocche.
Infatti non si tratta di vermi ma di larve di mosca, di solito quella conosciuta come "Mosca delle Ciliegie" (Rhagoletis Cerasi) o in qualche caso la più comune "Mosca della frutta" (Ceratitis Capitata), un dittero noioso come tutti i suoi simili ditteri ma comunque necessario all'equilibrio della natura Da noi per esempio sono necessari per gli abbondanti pasti di rane, raganelle e rospi
In pratica questa simpaticona passa l'inverno nel terreno allo stato di pupa, a giugno nasce l'adulto-mosca che si accoppia e poi punge le ciliegie al momento del passaggio del frutto da verde a colorato (invaiatura). Depone sotto la buccia solo un uovo per frutto e arriva a deporne una sessantina al giorno, quindi una sola di queste mosche può distruggere il raccolto di un albero. Puoi comunque capire da sola che i trattamenti invernali pre-aggressione servono (raramente) a distruggere le pupe nel terreno, mentre i trattamenti agli alberi non servono a nulla perché tanto il danno lo fanno solo al momento della maturazione, è inutile intossicare rami, fiori e frutticini per mesi prima. La bordolese in questo caso non serve. Per lo stesso motivo, le ciliegie selvatiche, più acide, sono meno o per nulla colpite dalla mosca. Quelle dolcissime, più tardive, tipo le vignola, sono le preferite da questo insetto.
Si ottengono ottimi risultati con la fertirrigazione a base di neem o di Azadiractina (estratta della pianta del Neem), assolutamente innocue anche per l'uomo. Basta spruzzare solo nella fase in cui le ciliegie passano da verdi a mature, tra l'altro ne giovano anche i frutti ricevendo più nutrienti. L'odore del neem è un repellente per i ditteri, quindi ha anche il vantaggio di allontanare questi insetti senza però ucciderli. Semplicemente si cercheranno qualche albero selvatico su cui deporre uova.
Se per sicurezza vuoi fare dei trattamenti preventivi, è stata provata anche l’inibizione della muta e l'abbassamento di fertilità nei ditteri in seguito a uso del neem... ma io evito, francamente non mi interessa che le mosche diventino sterili ma solo che se ne vadano lontano dai miei alberi
Ci sono altri metodi in agricoltura biologica come le esche proteiche. Va detto però che gli insetti che entrano nella trappola muoiono e non è detto che tutti ci entrino, ha una percentuale di successo dell'80%
Nei casi proprio drammatici si possono usare le piretrine ma insomma... io sono un po' contraria se non si tratta proprio di un'invasione massiccia; il tempo di carenza delle piretrine è una ventina di giorni e visto che le ciliegie di solito maturano in una quindicina, non so quanto sia sicuro mangiarle ...
Il resto dei metodi, tipo ferormoni, mass trapping ecc. sono impraticabili se si ha un paio di alberi...visti i costi è meglio lasciarli ai coltivatori su larga scala
Infatti non si tratta di vermi ma di larve di mosca, di solito quella conosciuta come "Mosca delle Ciliegie" (Rhagoletis Cerasi) o in qualche caso la più comune "Mosca della frutta" (Ceratitis Capitata), un dittero noioso come tutti i suoi simili ditteri ma comunque necessario all'equilibrio della natura Da noi per esempio sono necessari per gli abbondanti pasti di rane, raganelle e rospi
In pratica questa simpaticona passa l'inverno nel terreno allo stato di pupa, a giugno nasce l'adulto-mosca che si accoppia e poi punge le ciliegie al momento del passaggio del frutto da verde a colorato (invaiatura). Depone sotto la buccia solo un uovo per frutto e arriva a deporne una sessantina al giorno, quindi una sola di queste mosche può distruggere il raccolto di un albero. Puoi comunque capire da sola che i trattamenti invernali pre-aggressione servono (raramente) a distruggere le pupe nel terreno, mentre i trattamenti agli alberi non servono a nulla perché tanto il danno lo fanno solo al momento della maturazione, è inutile intossicare rami, fiori e frutticini per mesi prima. La bordolese in questo caso non serve. Per lo stesso motivo, le ciliegie selvatiche, più acide, sono meno o per nulla colpite dalla mosca. Quelle dolcissime, più tardive, tipo le vignola, sono le preferite da questo insetto.
Si ottengono ottimi risultati con la fertirrigazione a base di neem o di Azadiractina (estratta della pianta del Neem), assolutamente innocue anche per l'uomo. Basta spruzzare solo nella fase in cui le ciliegie passano da verdi a mature, tra l'altro ne giovano anche i frutti ricevendo più nutrienti. L'odore del neem è un repellente per i ditteri, quindi ha anche il vantaggio di allontanare questi insetti senza però ucciderli. Semplicemente si cercheranno qualche albero selvatico su cui deporre uova.
Se per sicurezza vuoi fare dei trattamenti preventivi, è stata provata anche l’inibizione della muta e l'abbassamento di fertilità nei ditteri in seguito a uso del neem... ma io evito, francamente non mi interessa che le mosche diventino sterili ma solo che se ne vadano lontano dai miei alberi
Ci sono altri metodi in agricoltura biologica come le esche proteiche. Va detto però che gli insetti che entrano nella trappola muoiono e non è detto che tutti ci entrino, ha una percentuale di successo dell'80%
Nei casi proprio drammatici si possono usare le piretrine ma insomma... io sono un po' contraria se non si tratta proprio di un'invasione massiccia; il tempo di carenza delle piretrine è una ventina di giorni e visto che le ciliegie di solito maturano in una quindicina, non so quanto sia sicuro mangiarle ...
Il resto dei metodi, tipo ferormoni, mass trapping ecc. sono impraticabili se si ha un paio di alberi...visti i costi è meglio lasciarli ai coltivatori su larga scala