Per candidarsi alla donazione basta un semplice prelievo del sangue...
Poi si finisce in una grande banca-dati e se per caso qualche bisognoso di donazione risulta compatibile con te (evento piuttosto raro se non è un tuo parente stretto) ti chiamano per fare la donazione.
La donazione, quella sì, è una cosa più invasiva che comporta il prelievo di un po' di midollo osseo (in anestesia) oppure di cellule del sangue (e questo prevede effettivamente la somministrazione di farmaci stimolatori della crescita cellulare).
Tieni presente che se succede che ti chiamano, probabilmente si tratta di salvare la vita ad un bimbo con leucemia che non ha familiari compatibili o disponibili... direi che in tal caso vale senz'altro la pena di sottoporsi al prelievo!
Ciao un abbraccio
(e complimenti per la tua sensibilità)
ma ci siamo capiti!) o prelievo da sangue periferico, quindi dal braccio, e fanno tutto un processo di centrifugazione e poi ti reiniettano quello che non serve, ma prima di tutto questo per un certo periodo bisogna fare una stimolazione nel sangue con un farmaco detto "fattore di crescita". La modalità la sceglie il trapiantista dunque ecco qua la domanda...ma questo "fattore di crescita" va proprio contro l'idea che mi ero fatta di naturalità del processo: quello che io ho lo do a chi non ce l'ha! E quindi, passo una vita ad evitare farmaci e compromissioni non naturali del mio organismo e poi per fare una cosa bella come la donazione di midollo mi devo prendere questa robaccia? 
Ne vale la pena? Cosa ne pensate? Aiuto...CRISI ESISTENZIALE