Metamedicina

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Forrest
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Metamedicina

Messaggio da Forrest » lun ott 11, 2004 10:06 pm

Ho letto il libro di Claudia Rainville "Metamedicina, ogni sintomo è un messaggio" per il quale, in estrema sintesi, ogni malattia ha origine solo da uno squilibrio a livello del proprio io.
Volevo sapere il vostro parere, ed in particolare quello del Dott. Stegagno. Grazie.

Mauro Stegagno
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Messaggio da Mauro Stegagno » mar ott 12, 2004 11:33 am

Beh, dire che proprio "ogni" malattia sialegata ad un messaggio forse può essere difficile sostenerlo. Se ci si rompe una gamba scivolando su una buccia di banana...beh, capisco che s potrebbe sempre dire che "il fato" l'ha messa lì per una sua logica...ma forse è troppo. Ma che molte malattie "internistiche" siano messaggi o che comunque abbiano un significato molto più profondo di quello che "normalmente" viene loro attribuito, ritengo che sia molto probabile. In realtà una visione della nostra vita con altri "occhi" ci può aiutare a capire molto. Il Dott. Hamer e i suoi scritti ci possono essere di grnade contributo. Sono approcci da "iniziati" di non semplice ed unanime interpretazione. Se stiamo sul piano filosofico puro allora possiamo sostenere tutto e il suo contrario. Volendolo applicare alla realtà quotidiana (bella sfida!) le cose diventato più complicate ma bellissime!. Gli spunti per rifletere e crescere si moltiplicano a dismisura.
Per rispondere in una riga: Sì ritengo di abbracciare una tale teoria almeno per una gran parte.
Un saluto Mauro stegagno

Forrest
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Messaggio da Forrest » gio ott 14, 2004 5:10 pm

Grazie della risposta, ma mi rimangono parecchie perplessità, specialmente sulle idee del Dott. Hamer (che comunque conosco solo superficialmente).
Mi spiego: un conto è affermare che una determinata malattia è conseguenza di un malessere a livello psicologico (ad esempio il troppo stress), mentre è più difficile pensare che sia il nostro corpo ad ammalarsi "volutamente" per mandarci un messaggio, fino anche a conseguenze estreme.
Ma perche' questa "comunicazione" è cosi' ermetica? Voglio dire: se mancano liquidi ci viene sete, e proviamo lo stimolo di bere, invece la malattia non fa altro che aggravare una situazione di disagio....sembrerebbe piu' una specie di selezione naturale.

Mauro Stegagno
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Messaggio da Mauro Stegagno » gio ott 14, 2004 6:37 pm

Capisco la sua perplessità. Non è facile rispondere in poche righe...Il fatto è che il nostro corpo prima di "ammalarsi" nel senso più stretto del termine, ci ha già mandato tantissimi altri "messaggi" che non abbiamo compreso per il semplice fatto che abbiamo perso la capacità di capire il suo linguaggio. Prima (a volte anche mesi o anni "prima) il corpo ci dice, a modo suo, "ho sete" ma ce lo dice con il suo linguaggio. Se non lo conosciamo, lo trascuriamo e a lungo andare succede , o meglio, può succedere il problema. ""conosci te stesso" diceva un "tale". E' questo il modo vero per affrontare al meglio le vita. Le consiglio, se le interessa, di approfondire l'argomento perchè lei è sulla buona strada. Almeno si stà ponendo il quesito di "come sia possibile..." Pensi che molti rifiutano il tutto solo perchè non capiscono! I testi di Hamer possono essere una parte di lettura, ma anche la "banale" (ma che tanto banale non lo è) "Profezia di Celestino", se letta con spirito aperto e curioso può essere di grande aiuto. Se letta da "scettico irriducibile"...allora meglio bun bel romanzo "normale"...
Un saluto e grazie per l'interessamento!
Mauro Stegagno

vptmilan
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a Forrest

Messaggio da vptmilan » mar ott 19, 2004 5:11 pm

vedi, in Nuova Medicina la differenza è fra conflitto psicologico e conflitto biologico, che è tutta un'altra storia. Per capire il concetto di conflitto biologico devi accettare il fatto che in natura esistono soltanto tre regni (minerale, vegetale e animale), non esite il regno umano. Nonostante ci si ritenga superiori agli animali, una parte del nostro cervello reagisce in modo animale e tutte le strategie che mette in atto sono volte alla salvaguardia della vita, sono l'espressione del più profondo istinto di conservazione. Se il cane inghiotte un osso che non riesce a digerire, il cervello ordina la creazione di maggior tessuto gastrico per migliorare le capacità digestive. Il cane non si fa alcun problema e lascia che le cose, "la malattia", abbiano il loro corso. Se succede ad un umano, va dal medico e riceve una diagnosi di tumore, che già vuol dire "tu muori" con tutte le conseguenze del caso che tutti conosciamo. Nel cane però, quando l'osso sarà stato digerito, il tumore regredirà da solo, perchè non serve più. Così avviene anche nell'uomo, soprattutto avviene anche quando il boccone è virtuale, è qualcosa che "non posso digerire", un torto per esempio. Dobbiamo soltanto assecondare le fasi della malattia e credere che il nostro cervello non ci vuole ammazzare.
Puoi leggere "E se Hamer avesse ragione" di Mambretti, edizioni Amrita. E' molto discorsivo, ma per incominciare può andare bene.
Auguri! Se deciderai di percorrere questa strada, sarai strabiliato a vedere quante conferme avrai dalla nuova medicina, non soltanto per il cancro, ma per tutte le malattie.
Ciao
VPT

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