http://acidoascorbico.altervista.org/pr ... acerto.htm
NON FARTI FREGARE AL SUPERMERCATO: COME RICONOSCERE LA PASTA ITALIANA AL 100%.
Scusa se mi permetto, ma ho certezza che portarti a conoscenza di come sia facile mantenerti la salute, avendo la giusta informazione, ritengo quindi che dartene informazione sia per me la priorità
Abbiamo certezza che gli "AROMI" o "AROMI NATURALI" dei cibi degli scaffali, in quanto PRODOTTI CHIMICI ed in maggior parte ricavati dal petrolio, possono solo causare i temuti tumori.
Più sotto ne trovi l'articolo completo che in parte riporta:
"Tutto questo elenco di ingredienti dietro la piccola scritta “Aromi”
Fra questi ingredienti troviamo un estere (anisil-formato) dell'acido formico, nonché esteri
(metil-antranilato, metil-benzoato, metil-cinnamato) dell'alcole metilico: nel corpo gli esteri in genere vengono "smontati" (non al 100%), ossia nel caso specifico si liberano appunto, a seconda della sostanza, alcole metilico ed acido formico che sono entrambi assai velenosi!
Senza gli aromi il cibo industriale risulterebbe pessimo e quindi invendibile.
Gli aromi sono un inganno colossale che ogni giorno ci portiamo a casa sulle nostre tavole. Esistono migliaia di aromi e nessuno sa che tipo di interazioni possono verificarsi all'interno del corpo umano:non esistono studi in tal senso, questo per due motivi:
1. Sarebbero davvero molto lunghi e costosi.
2. Le multinazionali alimentari non ne vogliono sapere di uno studio di questo tipo, un'eventuale bocciatura senza appello degli aromi farebbe crollare l'intera industria.
Buona parte del cibo che ti porti a casa ogni giorno contiene un inganno e mina la tua salute in modo che nemmeno immagini."
Ma non solo questi, poichè nella pasta che ingoi ogni giorno, altri pericoli sono in agguato:
un PRODOTTO CHIMICO di nome GLIFOSATO e le MICROTOSSINE causate dall'umidità della conservazione del grano, finirà sulla tua tavola, che ingoierai insieme agli "AROMI" o "AROMI NATURALI", cibi degli scaffali, causando danni enormi alla tua salute con malattie vecchie e nuove ed alla fine il tumore..
Ora, se vuoi evitare almeno il GLIFOSATE e le MICRITOSSINE della pasta, ti riporto il consiglio dell'autore dell'articolo del fondo pagina che seguo con dedizione perchè ci tengo alla mia salute:
"Regola uno: non fidarsi di bandierine tricolori, coccarde, nastri e simboli che evochino l'italianità.
Non c'è alcuna regola che impedisca l'uso, anche in presenza di materia prima straniera.
Regola due: made in Italy, si può tradurre liberamente come <<confezionato in Italia>> e non garantisce nulla sulla provenienza degli ingredienti.
Regola tre: se non c'è scritto nulla vuol dire che NON si tratta di pasta italiana al 100%.
Checchè si dica l'industria, l'origine nazionale è un valore aggiunto e chi può dichiararla lo fà senza esitazione. Consapevole che sono disposti a pagare di più ed è più facile fidelizzarli.
Stabilire le regole generali che aiutano a distinguere i veri maccheroni italiani da quelli <<fatti in Italia>>, ecco quel che si trova sul mercato. Vale a dire sugli scaffali della grande distribuzione.
Negli ultimi anni l'offerta dei prodotti nazionali si è ampliata. Se fino alla metà del decennio scorso si poteva contare sulle date di una mano i marchi che dichiaravano l'origine ora sono parecchie decine.
Se si eccentuano i produttori artigianali che hanno la produzione incapace di varcare i confini della provincia, i marchi di pasta 100% Italia, sono in tutto una cinquantina, con infinite carianti.
E quasi uno su due è un prodotto biologico, con tanto di certificazione. Fra i brand più diffusi quasi ovunque nello Stivale, segnalo la pasta di Gragnano Igp Fiorfiore coop. Poi sicuramente la Voiello, ottenuta a partire soltanto da grano Aureo e frutto di un accordo di filiera fra Barialla, proprietaria del pastificio di Torre Annunziata, e gli agricoltori."
ATTENZIONE! ATTENZIONE!
e pensare che tutto questo è un attentato alla SALUTE UMANA, E SI PUO' EVITARE!
Che si provveda ad eliminare questi problemi o meno, sono certo che nessuno farà mai nulla poichè troppi interessi sono in ballo, alimentandoci come sotto descritto con i prodotti caseari e tanta verdura automaticamente il problema si risolverà da solo, senza l'intervento di nessuno.
https://youtu.be/QWM_PgnoAtA
Però vi sono ditte italiane elencate nell'articolo, che usano SOLO GRANO DURO ITALIANO per produrre la loro pasta. Però questo non garantisce che non contengano PRODOTTI CHIMICI cancerogeni di cui su questa pagina:
"Ormai lo dicono le analisi, quelle vere che non mettono le stellette, come fa Altroconsumo, ma attribuiscono dei numeri reali ai contaminanti più pericolosi presenti quotidianamente sulle nostre tavole. In tutte le marche sono presenti Don, Glifosate e Cadmio entro i limiti di legge per gli adulti. Almeno due marche di spaghetti superano i limiti di Don per la tutela della salute dei bambini. Confermata attività di miscelazione tra grani esteri e nazionali. Solo il piombo è risultato assente dalle analisi. Dubbi sul marchio di Puglia: garantisce per davvero il 100% dell’ origine del grano?
Se le marche più blasonate e diffuse nel Paese contengono tracce di questi contaminanti, sia pur entro i limiti di legge, vuol dire che ogni italiano ne assume piccole dosi giornaliere attraverso pasta e altri derivati del grano. E non c’è affatto da stare tranquilli specie se si considera l’effetto combinato che queste sostanze potrebbero provocare insieme, anche a bassi dosaggi. Cosa prevede il principio di precauzione? Ci sono prove che l'effetto sinergico di più contaminanti a basse dosi non faccia danni alla salute?
Dal Test GranoSalus, almeno due marche, Divella e La Molisana, superano i limiti che la legge impone per i bambini sul DON. Ma la coopresenza di Don, Glifosate e Cadmio negli spaghetti Barilla, Voiello, De Cecco, Divella, Garofalo, La Molisana, Coop e Granoro 100% Puglia, rivela un’attività di miscelazione tra grani esteri e grani nazionali vietata dai regolamenti comunitari.
I grani duri del Sud non dovrebbero presentare queste sostanze pericolose! Il condizionale è d’obbligo, perché se un marchio come Granoro 100% Puglia presenta tracce di questi contaminanti, beh, c’è qualcosa che non funziona nel disciplinare della Regione Puglia che ha concesso in licenza d’uso il marchio alla ditta Granoro e negli stessi controlli della Regione.
La prassi di miscelare grani contaminati con grani privi di contaminazione al fine di ottenere partite mediamente contaminate (sia pur entro i limiti di legge) è vietata dall’ Europa."
http://acidoascorbico.altervista.org/pr ... ghetti.htm
Un fotografo argentino emergente ha deciso di realizzare un reportage di quelli davvero tosti. Come Davide contro Golia, i suoi nemici sono il glifosato e la Monsanto.
Il glifosato, uno degli erbicidi più usati al mondo in campo agricolo, ha effetti devastanti e drammatici sulla salute delle persone che sono costrette a vivere in suo contatto. Questa volta a sostenerlo non è un’organizzazione ambientalista o, meglio ancora, qualche agenzia che fa capo all’Organizzazione mondiale della sanità. Lo dimostra, con immagini e testimonianze, un reportage realizzato da Pablo Ernesto Piovano, un fotografo argentino che nel 2014 ha deciso di documentare la condizione della popolazione del suo paese che lavora o vive nei pressi dei campi coltivati a soia ogm dove si usano dosi massicce di diserbanti.
Il costo umano dei pesticidi
Il reportage si chiama El costo humano de los agrotóxicos, il costo umano dei pesticidi, ed è stato esposto all’edizione 2015 del Festival della fotografia etica di Lodi. Le foto di Piovano sono una denuncia senza appello alla Monsanto, la multinazionale che si è inventata l’accoppiata ogm-Roundup, ovvero la coltivazione di soia geneticamente modificata abbinata all’utilizzo del diserbante Roundup (al quale la soia è resistente) che contiene glifosate.
http://acidoascorbico.altervista.org/pr ... azioni.htm
L'articolo che riporto sotto contiene una informazione importantissima per la nostra SALUTE:
E' IN ARRIVO NEL PORTO DI BARI DEL VELENO CANCEROGENO.
Indipendentemente dai prezzi a noi interessa la SALUTE.
La pagina recita:
"Roma, 9 giu. (askanews) – Sono già un migliaio gli agricoltori con i trattori che hanno lasciato sin dalle prime luci dell’alba le campagne per partecipare al blitz al porto di Bari “divenuto purtroppo negli ultimi anni il vero ‘granaio d’Italia’, principale varco di accesso del grano straniero da “spacciare” come italiano, perché non è ancora obbligatorio indicarne l’origine nella pasta”. Lo afferma la Coldiretti.
A far scoppiare la #guerradelgrano è “l’arrivo provocatorio a Bari di una nave di 256 metri proveniente da Vancouver, carica di 50mila tonnellate di grano da scaricare in Italia proprio alla vigilia della raccolta della produzione nazionale. Un oltraggio insopportabile per i coltivatori italiani che – sottolinea la Coldiretti – non riescono a vendere al giusto prezzo il proprio grano sotto l’attacco proprio in questo momento delle speculazioni che hanno praticamente dimezzato le quotazioni su valori più bassi di 30 anni fa con la perdita di centinaia di migliaia di posti di lavoro e il rischio desertificazione per quasi 2 milioni di ettari, il 15% della superficie agricola nazionale.
“Ci vogliono cinque chili di grano per un caffe”, “No grano no pane”, “Stop alle speculazioni”, “Il giusto pane quotidiano”, “Basta inganni subito l’etichetta di origine del grano sulla pasta” sono alcuni slogan dei manifestanti che denunciano le importazioni massicce e incontrollate di “grano giramondo”."
http://acidoascorbico.altervista.org/pr ... fosate.htm
NOI POSSIAMO FARE QUALCOSA?
CERTO CHE POSSIAMO FARLO, dobbiamo evitare di consumare la pasta delle grandi aziende.
Personalmente acquisto SOLO pasta Voilello con la scritta sul fondo ella confezione:
"L'UNICA CON GRANO AUREO 100% ITALIANO."
Certo, il prezzo è maggiore della pasta Barilla, o delle altre multinazionali, ma infine, la mia SALUTE vale bene quel che spendo in più, vero?
Ma non solo la Voiello lavora grano duro esclusivamente italiano, ma altre ditte, e ne riporto alcune in fondopagina.
L'articolo spiega bene come viene prodotto questo grano duro che con il GLIFOSATO e le MICROTOSSINE finirà sulle nostre tavole, che verranno ingoiati insieme agli "AROMI" o "AROMI NATURALI":
La pagina recita:
"Svelato il segreto più gelosamente custodito dalle multinazionali alimentari
Tutte le aziende alimentari custodiscono gelosamente UN PICCOLO SPORCO SEGRETO e oggi voglio rivelartelo mettendo a nudo tutta la questione!
Molte persone parlano degli additivi chimici utilizzati come ingredienti, questo però non è il solo problema: le aziende alimentari inseriscono qualcos'altro negli alimenti, qualcosa che sfugge alle regolamentazioni qualcosa di DAVVERO MESCHINO.
Il problema principale di ogni azienda alimentare è vendere di più spendendo di meno.
Per far ciò le aziende nell'ultimo secolo si sono sempre più modernizzate, implementando sistemi di produzione ad alta resa e bassa spesa.
Questi sistemi di produzione sono stati applicati all'agricoltura, agli allevamenti e tutta la produzione successiva.
Procedimenti altamente tecnologici producono enormi quantità di cibo in pochissimo tempo.
Tutto ciò però ha contribuito a far crescere un problema: il cibo industriale NON E' SAPORITO, PERDE TUTTO IL SUO SAPORE NATURALE le diverse fasi di lavorazione: la lavorazione è diventata iper-tecnologica, ma LA VERDURA, LA FRUTTA, LA CARNE, IL LATTE. I LATTICINI e le materie prime non sono risultate adatte per essere sottoposte a questo tipo di stress meccanico e chimico, risultato il cibo che esce dalla filiera ad alta tecnologia non ha più sapore, è cattivo, e nessun uomo lo accoglierebbe come cibo in quello stato.
Ma un momento! Il cibo che troviamo al supermercato è gustoso, pieno di sapore, eppure proviene da procedimenti industriali: come è possibile tutto ciò?
La risposta è semplice:
CHIMICA!
Questo è il segreto delle aziende alimentari, tutto il sapore dei loro cibi proviene da quell'unica piccola parolina sul fondo della lista degli ingredienti:
“AROMI”.
Dietro a questa semplice e onnipresente scritta si può celare di tutto.
E non farti ingannare dal termine “Aromi naturali”: la differenza con il semplice termine
“Aromi” è davvero minima e di naturale c'è ben poco (potremmo dire niente!).
Gli aromi costituiscono un mercato fiorente gestito da poche compagnie di punta in tutto il
mondo.
Si parla addirittura di servizi segreti del cibo.
I servigi di queste aziende produttrici di inganni, (Aromi), sono rilasciati sotto stretto riserbo, non sia mai che l'opinione pubblica venga a conoscenza che lo yogurt alla fragola presente in tutti i supermercati contiene:
amil-acetato, amil-butirato, amil-valerato, anetolo, anisil-formato, benzil-acetato, benzile-isobutirato, acido butirrico, cinnamil-isobutirato, cinnamil-valerato, olio essenziale di cognac, díacetíle, dipropil-chetone, etil-acetato, etil-amilchetone, etil-butirato, etil-cinnamato, etil-eptanoato, etil-eptilato, etil-Iactato, etil-metilfenilglucidato, etil-nitrato, etil-propionato, etil-valerato, eliotropina, idrossifreniP2-butanone (soluzione al dieci percento in alcol), alfa-ionone, isobutil-antranilato, isobutil-butirato, olio essenziale di limone, maltolo, 4metilacetofenone, metil-antranilato, metil-benzoato, metil-cinnamato, carbonato di metil-eptina, metil-naftil_chetone, metilsalicìlato, olio essenziale di menta, olio essenziale dì neroli, nerolina, neril-isobutirato, burro di giaggiolo, alcol fenetilico, etere di rum, gamma-undecalactone, vanillina e solvente.
Tutto questo elenco di ingredienti dietro la piccola scritta “Aromi”
Fra questi ingredienti troviamo un estere (anisil-formato) dell'acido formico, nonché esteri
(metil-antranilato, metil-benzoato, metil-cinnamato) dell'alcole metilico: nel corpo gli esteri in genere vengono "smontati" (non al 100%), ossia nel caso specifico si liberano appunto, a seconda della sostanza, alcole metilico ed acido formico che sono entrambi assai velenosi!
Senza gli aromi il cibo industriale risulterebbe pessimo e quindi invendibile.
Gli aromi sono un inganno colossale che ogni giorno ci portiamo a casa sulle nostre tavole. Esistono migliaia di aromi e nessuno sa che tipo di interazioni possono verificarsi all'interno del corpo umano:non esistono studi in tal senso, questo per due motivi:
1. Sarebbero davvero molto lunghi e costosi.
2. Le multinazionali alimentari non ne vogliono sapere di uno studio di questo tipo, un'eventuale bocciatura senza appello degli aromi farebbe crollare l'intera industria.
Buona parte del cibo che ti porti a casa ogni giorno contiene un inganno e mina la tua salute in modo che nemmeno immagini."
http://digilander.libero.it/genfranca/I ... aromia.htm
causando insieme quei micidiali tumori contro i quali gli "ALIMENTI ESSENZIALI", come leggerai sotto, non possono fare nulla.
"Ecco a noi il grano canadese coperto di neve pronto per essere esportato in Sicilia!
La foto che vedete sopra è emblematica della follia del nostro tempo. Ecco il grano duro canadese che dovrebbe ‘maturare’ mentre nevica! Maturerà artificialmente, con il glifosato. E siccome è umido, svilupperà funghi e, quindi,micotossine. Questo impedirà al Canada di esportarlo? Ci vorrebbero i controlli su tutte le navi cariche di grano che nei prossimi mesi arriveranno nel nostro Paese. Ci saranno questi controlli? Saverio De Bonis: “L’unica cosa da fare è quella che stiamo facendo noi con GranoSalus: avviare i controlli su tutti i derivati del grano. I consumatori ci aiutino nel loro interesse”
Immaginate una distesa di grano in fase di maturazione – quindi con il classico colore giallo – ma ricoperto in buona parte di neve! In Sicilia e, in generale, nel Sud Italia questo non sarebbe possibile, perché a Giugno inoltrato da noi è già estate e il sole porta a maturazione spighe di grano prive di micotossine. Non è così in Canada dove il grano inizia a maturare in questi giorni e dove – come potete vedere dalla foto che alcuni amici ci hanno inviato – il grano che dovrebbe maturare è ricoperto dalla neve!
Segnatevi nella mente questa fotografia, perché è emblematica della follia del mondo in cui viviamo. Un mondo nel quale la globalizzazione dell’economia ha portato in Canada una coltura – il grano duro – che nulla ha a che spartire con il clima di quel Paese. Ma di mezzo ci sono i soldi, tanti soldi. Un fiume di denaro che il Canada tra qualche mese potrebbe incassare esportando in Italia questo grano duro pieno di umidità, di micotossine e di glifosato.
Con il freddo che c’è per ora in Canada il grano non può maturare naturalmente: opteranno per una maturazione artificiale con l’erbicida glifosato (o glifosate). Un metodo ingegnoso, che consentirà di ottenere un grano duro ricco di glutine, ma anche di sostanze che non sono esattamente un toccasana per la nostra salute: il già citato glifosato e le già citate micotossine.
Oggi, grazie a notizie attinte da una serie di fonti internazionali, siamo in grado di anticiparvi che cosa succederà nei prossimi mesi in Italia sul fronte del grano duro. Perché il grano duro che vedete nella foto sopra – grano ricoperto di ghiaccio – è destinato in massima parte all’Italia.
Eh già, perché l’Italia è il primo Paese importatore di grano duro canadese."
http://acidoascorbico.altervista.org/pr ... seneve.htm
Te lo spiego MOLTO VOLENTIERI. Per farlo ti chiedo se sei NATA NUDA. Scusami non voglio andare nel sesso, ma farti capire bene la verità inconfutabile. Ora anch'io sono nato nudo, come ogni persona al mondo. Ma chissà perchè ci siamo ritrovati le VERGOGNE!!!! Incredibile ma vero.
Ci dicono che lo fanno per non dare scandalo ai bambini ecc. FALSO, poichè sappiamo benissimo che i bambini sanno più di noi. Quindi capiamo che tutte le scuse sono buone, ma la verità purtroppo è un'altra e ben precisa. Da queste VERGOGNE chi le ha impostato ne trae PROFITTO E POTERE.
Non sono quì per cercare dei colpevoli, non è mia intenzione, ma farti capire cosa si nasconde dietro. Per farlo ti faccio un'altra domanda: SAI COSA CONTIENE IL LIQUIDO SEMINALE MASCHILE DI TUTTI I MASCHI ANIMALI AL MONDO detto SPERMA?
NO!?!?!?!?!? ma sei normale, lo sai? Lo era anche per me, finchè ho scoperto che la maggior parte di questo è ACIDO ASCORBICO, insieme la MAGNESIO; al POTASSIO, al FERRO, al CALCIO, alla vitamina A, al gruppo delle vitamine B, alla vitamina D.
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In sintesi, COSA SONO GLI "ALIMENTI ESSENZIALI"?
Sono detti "ALIMENTI ESSENZIALI" quei sali minerali e vitamine che formano il liquido seminale maschile di TUTTI i maschi animali al mondo, detto SPERMA, e che sono anche quelli che formano il GERME di TUTTI i semi vegetali al mondo.
Sono gli stessi "ALIMENTI ESSENZIALI" che il medico ne richiede la ricerca ai laboratori di analisi i quali segnalano le eventuali CARENZE o ECCESSI se i valori riscontrati sono fuori da dei valori di riferimento stabiliti.
Sono gli stessi "ALIMENTI ESSENZIALI" che il corpo dell'individuo usa, quindi consuma, per coniugare la parola AUTOGUARIGIONE onde mantenersi in SALUTE.
Sono quindi gli stessi "ALIMENTI ESSENZIALI" che l'individuo dovrebbe ingoiare giornalmente contenuti nei CIBI di cui si ciba per rimpiazzare quello che il corpo ha usato a tale scopo diventandone CARENTE.
Sono quindi gli stessi "ALIMENTI ESSENZIALI" che quando la femmina è incinta deve fornire al nascituro per poterlo far crescere dentro di lei.
Sono quindi gli stessi "ALIMENTI ESSENZIALI" che dopo la nascita la mammina fornisce al neonato mettendoli nel suo LATTE onde vederlo crescere forte e disposto.
A ma allora TUTTE le femmine animali questi "ALIMENTI ESSENZIALI" li mettono nel loro LATTE, quindi anche la leonessa, la balena e l'elefante.
Ci dicono che il LATTE delle mucche è CANCEROGENO poichè contiene antibiotici, a ma allora TUTTE le femmine umane che ingoiano antibiotici quando sono incinte o allattano UCCIDONO i loro figli!!!!
Questo vi risulta?
Mi risulta invece che sono gli stessi "ALIMENTI ESSENZIALI" che data la raffinazione dei CIBI NATURALI da parte delle industrie alimentari, i cibi che mettono sugli scaffali per il nostro sostentamento questi "ALIMENTI ESSENZIALI" non li contengono più causando in noi delle CARENZE GRAVI che causano anche il cancro.
Infatti e senza ombra di dubbio le malattie sono causate da queste CARENZE.
Ciò che maggiormente concorre a causare queste CARENZE sono le DROGHE ed i PRODOTTI CHIMICI, di qualsiasi natura essi siano in quanto il corpo li considera VELENO dato che NON sono scritti nel suo DNA.
http://acidoascorbico.altervista.org/pr ... nziali.htm
Lo racconta il noto micologo pugliese, Andrea Di Benedetto, che, da anni, si occupa dei problemi del grano duro e di micotossine. Questo ‘regalo’ lo dobbiamo all’Unione Europea che, dal 2006, in seguito alle pressioni delle lobby, consente l’arrivo, con le navi, di grani duri che in altre parti del Mondo vengono smaltiti come rifiuti tossici. Il problema vale per tutti i consumatori europei ma, in particolare, per gli italiani: soprattutto per gli abitanti del Sud Italia che, in media, tra pasta, pane, pizze, dolci ingeriscono ogni anno 130 chilogrammi di derivati del grano. Da qui l’aumento di malattie: Morbo di Crohn, Parkinson, Autismo e altre patologie autoimmuni. E anche la Gluten sensitivity, scambiata per Celiachia
Che pasta, pane, pizze, semola per cus cus, ‘merendine’ e dolci arrivano sulle nostre tavole? I Nuovi Vespri, già da qualche tempo, batte su questo argomento. Abbiamo parlato del glifosato contenuto nel grano duro che arriva dal Canada. E delle micotossine. E di come difenderci dai prodotti avvelenati – parliamo sempre di derivati del grano – che ci sono in giro: per esempio, dove acquistare la pasta e come fare a individuare un pane fatto con grano che contiene micotossine. Oggi offriamo ai nostri lettori un approfondimento: un’intervista con Andrea Di Benedetto, un micologo (la micologia è la branca delle scienza naturali che studia i funghi) che, da anni, si occupa dei problemi legati al grano duro che circola in Italia. Per fare il punto della situazione sui prodotti derivati dal grano duro inquinati e anche per fare ulteriore chiarezza su quella che Saverio De Bonis – uno dei protagonisti di GranoSalus – ha chiamato la prova delle fettina di pane”.
Il quadro che emerge dalla chiacchierata che abbiamo fatto con Di Benedetto è a dir poco inquietante.
“Partiamo da una semplice considerazione – ci dice il micologo Di Benedetto -: un grano che ha viaggiato molto deve costare di più. Invece, con riferimento al grano duro che arriva dal Canada, avviene l’esatto contrario: alcune partite di grano duro costano poco. Questo ci dovrebbe fare riflettere”.
Qualche riflessione l’abbiamo fatta anche noi sul glifosato contenuto nel grano duro che arriva dal Canada…
“E avete fatto benissimo. Ma ci sono altri problemi, non meno gravi, legati alla presenza di micotossine. E’ il caso del cosiddetto DON, acronimo di Deossinivalenolo. La presenza di questa micotossina nei mangimi prodotti e commercializzati in Canada, in una quantità oltre a mille ppb (sigla che sta per parti per miliardo ndr), crea seri problemi agli animali monogastrici, che non progrediscono nella crescita”.
Che cosa sta cercando di dirci?
“Dico che l’Unione Europea, nel 2006, in seguito alle pressioni delle lobby, ha fissato il limite di questa micotossina a 1750 ppb”.
Si riferisce al grano duro destinato all’alimentazione umana?
http://acidoascorbico.altervista.org/pr ... nadese.htm
L'anno scorso sono state acquistate all'estero 2,3 milioni di tonnellate di frumento. E secondo i coltivatori nazionali questo va a scapito della sicurezza alimentare. Anche perché in Italia i limiti alle sostanze contaminanti sono più alti che nella maggior parte del mondo: "In Canada quella materia prima non si usa neanche per gli animali". Gli industriali rispondono che il grano straniero, che ha più glutine, migliora la qualità della pasta
di Luisiana Gaita | 28 febbraio 2016
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Più informazioni su: Coldiretti, Esportazioni, Pasta, Slow Food
La guerra del grano nel Paese della pasta. Contadini contro produttori per colpa del frumento duro importato dall’estero. Materia prima non italiana senza la quale la Penisola non potrebbe coprire il proprio fabbisogno, né esportare maccheroni e spaghetti in tutto il mondo. Ma l’importazione ha delle conseguenze in termini di controlli, qualità del grano, prezzi e paradossi. Quello più eclatante: “In Italia può essere consumato anche dai bambini ciò che in Canada non va bene neppure per gli animali”. È la denuncia di Coldiretti, che segnala la mancanza di trasparenza sull’etichetta. Ma gli industriali non ci stanno: “Producendo pasta fatta con solo grano italiano non potremmo esportarne il 58% ed è proprio il grano estero (con più glutine) a migliorare la pasta italiana”. L’ultimo atto di questa guerra è andato in scena al porto di Bari, dove gli agricoltori di Coldiretti Puglia e Basilicata hanno ostacolato il transito di tir stracolmi di grano duro. Chi ha ragione? Nella città del pane, Altamura, il responsabile di Slow Food Condotta delle Murge Michele Polignieri ha le idee chiare: “Una cosa è l’alta quantità di glutine – dice a ilfattoquotidiano.it – un’altra è l’assenza di sostanze tossiche”. I vuoti sono da ricercare anche nelle leggi comunitarie, non tarate sugli interessi del consumatore.
http://acidoascorbico.altervista.org/pr ... nadese.htm
Sono molto lieto di incontrarmi con tutti voi. Sono cresciuto in una fattoria a ovest di St. Louis County. Negli anni '50 abbiamo iniziato con l'allevamento vacche da carne. Se si ha familiarità con l'allevamento del bestiame, probabilmente sapete che l'unico modo per fare soldi in agricoltura -è quello di coltivare il proprio cibo, proprio il mais, la soia, il fieno. Al mulino per noi schiacciati mais, soia e fieno, l'aggiunta ci sono molte vitamine e minerali. Così abbiamo preparato il cibo per
le vacche.
Dopo 6 mesi, queste mucche potuto mettere sul mercato; abbiamo fatto la selezione, lasciando il miglior bestiame per se stessi.
Che cosa è interessante, in questo modo per le mucche, noi stessi immaginiamo, non ha preso alcun vitamine e minerali, e perché eravamo giovani e volevamo vivere 100 anni senza alcun fastidio e dolore.
Che mi ha fatto molto emozionato, e ho chiesto a mio padre: "Papà, dimmi perché tu e? Per noi non fare lo stesso come per le vacche" E poi mio padre mi ha dato una saggia idea, ha detto:
«Taci, l'uomo, si dovrebbe apprezzare ciò che si mangia ogni giorno cibi freschi dalla fattoria, Spero che tu capisca questo? ".
Certo, non ero un grosso bastone, non voleva perdere il loro pranzo o la cena.
Poi sono andato a scuola agraria e la laurea, divenni un esperto di zootecnia, sulle colture erbacee e la scienza del suolo. Dopo questo è andato avanti per 2 anni in Africa. Ci sono stato in grado di realizzare il suo sogno di ragazzo, ho lavorato con Mauro Parkins. E 'un grande uomo.
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Il mio lavoro non era solo di esporre gli animali morti per cause naturali, ma anche di trovare e di osservare gli individui ipersensibili alla contaminazione del ambiente, perché nei primi anni '60 nessuno sapeva dei problemi ambientali e catastrofi. Così, esaminando le cause della morte di persone e animali, che ho fatto 17.500 autopsie ed è quello che è venuto conclusione:
"Ogni animale e l'uomo è morto di morte naturale, muoiono di malnutrizione, vale a dire da carenza
nutrizionale "
I risultati delle analisi chimiche e biochimiche con precisione documentario ha mostrato che la morte naturale, si verifica a causa della malHo scritto 75 articoli scientifici e documenti, 8 libri insieme ad altri autori e un libro da solo. Ha venduto per $ 140 per gli studenti di medicina. Ho pubblicato nel 1700, giornali e riviste, è apparso in televisione e dove solo non parlava. Ma poi, negli anni '60, il mio lavoro sulla nutrizione poche persone preoccupato. nutrizione, e sono rimasto così colpito che sono tornato alla storia delle vacche.
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Ora voglio dirvi la cosa principale
La durata potenziale genetico di 120 ... 140 anni.
Attualmente, è possibile contare cinque nazioni i cui rappresentanti vivere fino all'età di 120 ... 140 anni in Oriente, Tibet e Cina occidentale. Queste persone sono state descritte come già nel 1964 da James Hilton, che ha scritto il libro "Lost Horizon".
Vecchio uomo, secondo i rapporti, anche se ammetto che c'è qualche esagerazione, era il dottor Li dalla Cina, che è nato in Tibet. Quando aveva 150 anni di età, ha ricevuto dal certificato di governo imperiale cinese conferma che era davvero 150 anni, ed era nato nel 1677.
Quando è attivata 200 anni di età, ha ricevuto una seconda lettera. I documenti mostrano che morì all'età di 256 anni. Nel 1933, quando è morto, ha scritto su di esso nel "New York Times", "The London Times", dove tutto è piuttosto ben documentata. Forse era solo 200 anni, non 256.
In Pakistan orientale, ha vissuto un gruppo di persone che sono stati chiamati Bogas. Queste persone sono noti anche come longevi. Vivevano 120 ... 140 anni. Nell'ex Unione Sovietica, i georgiani che consumato prodotti caseari, vivere fino a 120 anni. Armeni, abkhazi, azeri vivere, perfettamente conservato, a 120 ... 140 anni. Nel 1973, nel numero di gennaio di "Neyshnl geografica" è stato messo articolo separato di persone che hanno vissuto 100 anni o più. I materiali sono forniti di eccellenti esempi di ciò che questo celebre rivista. Ricordo tre delle molte foto.
Il link dell'articolo è:
http://digilander.libero.it/anna945/Imm ... entono.pdf
http://acidoascorbico.altervista.org/pr ... entono.htm
All'inizio di maggio, dopo averlo annunciato innumerevoli volte, il governo ha mandato a Bruxelles lo schema di decreto che introduce l'obbligo di indicare in etichetta l'origine del grano utilizzato per fare la pasta.
In attesa di capire se la Commissione abbia qualcosa da obbiettare - eventualità più che probabile vista l'opposizione dura ed irremovibile degli industriali - ecco una guida utile per capire come distinguere la pasta italiana al 100% da quella fatta con frumento importato. Sopratutto da Canada e Ucraina.
Dopo aver maneggiato centinaia di confezioni di pasta, mi sento di suggerire queste tre semplici regola per capire da dove arriva il prodotto che si stà per comprare.
Regola uno: non fidarsi di bandierine tricolori, coccarde, nastri e simboli che evochino l'italianità.
Non c'è alcuna regola che impedisca l'uso, anche in presenza di materia prima straniera.
Regola due: made in Italy, si può tradurre liberamente come <<confezionato in Italia>> e non garantisce nulla sulla provenienza degli ingredienti.
Regola tre: se non c'è scritto nulla vuol dire che NON si tratta di pasta italiana al 100%.
Checchè si dica l'industria, l'origine nazionale è un valore aggiunto e chi può dichiararla lo fà senza esitazione. Consapevole che sono disposti a pagare di più ed è più facile fidelizzarli.
Stabilire le regole generali che aiutano a distinguere i veri maccheroni italiani da quelli <<fatti in Italia>>, ecco quel che si trova sul mercato. Vale a dire sugli scaffali della grande distribuzione.
Negli ultimi anni l'offerta dei prodotti nazionali si è ampliata. Se fino alla metà del decennio scorso si poteva contare sulle date di una mano i marchi che dichiaravano l'origine ora sono parecchie decine.
Se si eccentuano i produttori artigianali che hanno la produzione incapace di varcare i confini della provincia, i marchi di pasta 100% Italia, sono in tutto una cinquantina, con infinite carianti.
E quasi uno su due è un prodotto biologico, con tanto di certificazione. Fra i brand più diffusi quasi ovunque nello Stivale, segnalo la pasta di Gragnano Igp Fiorfiore coop. Poi sicuramente la Voiello, ottenuta a partire soltanto da grano Aureo e frutto di un accordo di filiera fra Barialla, proprietaria del pastificio di Torre Annunziata, e gli agricoltori.
Altro marchio abbastanza diffuso è Alce Nero, presente sui banconi con infinite varianti: pasta di grano duro, di farro, pasta di Gragnano. di frumento Senatore Cappelli.
E sempre fatta con frumento del Duce (noto per essere stato il protagonista delle <<battaglia del grano>>) è la Della Costa, sede a Castelminio di Resana, in provincia di Treviso, fra i primi produttori a far uscire dal dimenticatoio questa varietà di cereale.
Dalla medesima zona per la precisione da Castello di Godego, arriva la pasta Sgambaro che ha ottenuto la certificazione Csqa per il grano duro italiano. Certificazione condivisa anche dai maccheroni Voi. Origine Italiana, frutto della collaborazione fra Iper la Grande I e Coldiretti.
Dalla Puglia arriva la linea Dedicato della Granoro, fatta esclusivamente con frumento coltivato nella regione. Mentre è avellinese la pasta Grano Armando della famiglia De Matteis, pure del frutto di un accordo di filiera con i coltivatori locali.
E poi ci sono i maccheroni di farro (quasi sempre bio), capaci di conquistare negli ultimi 12 mesi uno spazio considerevole in tutte le insegne della grande distribuzione. Fra i brand che ho acquistato, oltre ad Alce Nero, segnalo Poggio del farro, Sgambaro, Fior di Pietra.
Invece la lista dei prodotti che utilizzano con disinvoltura il tricolore o che si definiscono <<made in Italy>>, pur senza utilizzare soltanto materia prima nazionale, è molto lunga. Fra quelli più noti ci sono sicuramente De Cecco e Divella, ma mi sono accorto che al gruppo si è aggiunto di recente pure la pasta Esselunga Bio, che a sfoggio sul pacchetto di un tricolore accompagnato dalla scritta <<Prodotto in Italia>>.
http://acidoascorbico.altervista.org/pr ... acerto.htm
ciaooo Genfranco
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