Avvertenze sul GSE (grapefruit seed extract)

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7xpensie
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Avvertenze sul GSE (grapefruit seed extract)

Messaggio da 7xpensie » mar set 26, 2006 6:23 pm

Ciao, forse sono in ritardo, ma oggi è arrivata la newsletter di officina naturae con un bellissimo articolo di Marco (Valussi) sul GSE, dopo i recenti sequestri di estratto glicerinato avvenuti in Italia:

Il marketing pressante e l'utilizzo generalizzato nel campo della medicina naturale dell'estratto di semi e polpa secca di pompelmo (d'ora in poi GSE, per Grapefruit Seed Extract), conosciuto commercialmente tra gli altri come citridal, è fonte di preoccupazione. Il GSE viene infatti proposto non solo come conservante “naturale” ma anche come “antibiotico naturale” per combattere problemi infettivi (come la candida), e quindi proposto per l'assunzione orale.
Tutto ciò è preoccupante per varie ragioni.
Sakamoto et al. (1996) sono stati i primi ad analizzare GSE commerciali. Fino a quel momento infatti gli studi in vitro si erano concentrati sul tipo ed il meccanismo di attività antimicrobica.
In questo studio gli autori hanno comparato la compostizione chimica di un GSE commerciale ed di uno “fatto in casa” con estrazione etanolica, mediante HPLC e LC/MS.
Il cromatogramma HPLC del GSE commerciale si è rivelato alquanto differente da quello dell'estratto preparato in laboratorio. Sono stati identificati tre picchi anomali, due dei quali sono stati ascritti al metil-p-idrossibenzoato e al 2,4,4'-tricloro-2'-idrossidifeniletere (triclosano). La presenza del triclosano è stata confermata anche col metodo LC/MS.
I risultati di Sakamoto et al sono stati confermati tre anni più tardi da von Woedtke et al. (1999). Gli autori hanno analizzato sei tipi di GSE.
L'analisi voleva chiarire l'effetto degli estratti su vari batteri, ed il contenuto degli estratti stessi. Cinque degli estratti hanno mostrato una forte attività di inibizione della crescita dei seguenti patogeni: Bacillus subtilis, Micrococcus flavus, Staphylococcus aureus, Serratia marcescens, Escherichia coli, Proteus mirabilis, e Candida maltosa. L'analisi dei sei estratti ha rivelato che nei cinque estratti attivi era presente un conservante sintetico, il benzetonio cloruro, e che tre degli estratti (sempre sui cinque attivi) contenevano anche altri due conservanti: metil parabene e triclosano. Solo uno degli estratti commerciali non ha mostrato la presenza di conservanti, ma in questo, come nei vari estratti preparati in laboratorio come termine di paragone, non è stata rilevata alcuna attività antimicrobica. Gli autori concludono che la potente e quasi universale attività antimicrobica attribuita al GSE è dovuta meramente alla presenza di conservanti di sintesi.
Uno studio molto recente contribuisce ad una maggiore chiarezza.
Cvetnic e Vladimir-Knezevic (2004) partono infatti con il dichiarato proposito di fare luce sull'efficacia degli estratti di pompelmo. Per fare questo, piuttosto che da uno studio comparativo come i precedenti, partono dall'analisi e valutazione di estratti fatti in laboratorio, testati su 20 ceppi batterici e 10 fungini.
A differenza dello studio di von Woedtke et al. (1999), che non aveva mostrato alcuna efficacia degli estratti etanolici in laboratorio, gli autori mostrano che l'estratto è attivo su Gram +, poco o nulla su Gram -, poco attivo su lieviti. L'effetto più interessante è quello su Salmonella enteritidis, con una MIC di 2.06%, m/V, in tutti gli altri casi le MIV sono superiori, dal 4.13% al 16.50%.
Anche se i risultati sono migliori di quelli che si poteva aspettare dallo studio di von Woedtke et al. (1999), essi sono ancora lontani da quelli vantati dai GSE commerciali. Gli autori concludono che l'attività antimicrobica dei GSE commerciali potrebbe non derivare solamente dai conservanti sintetici, ma che sono necessari ulteriori studi per poter supportare l'utilizzo medico del GSE.
Rimane comunque un problema: anche in questo lavoro, negli estratti fatti in casa, non sono stati rilevati composti quaternari (quat) come il benzetonio cloruro, contrariamente a quanto dichiarato dalla casa produttrice che vorrebbe che i composti identificati come conservanti da von Woedtke et al. (1999) e Sakamoto et al. (1996) null'altro fossero che composti quat naturalmente sviluppati nel processo di estrazione e non tossici.
Inoltre la letteratura recente ha chiarito in parte i meccanismi di azione del GSE: l'estratto agirebbe mediante la distruzione della membrana batterica ed il riversamento del citoplasma all'esterno in 15 minuti (Reagor et al 2002; Heggers et al 2002).
Se il meccanismo è questo, allora vanno moderate di molto anche le dichiarazioni che il GSE sarebbe un antipatogeno selettivo che non danneggia la flora batterica.
Il meccanismo di distruzione della membrana batterica non permette infatti alcuna distinzione tra batteri "amici" e "nemici".
Questi dati impongono due serie di considerazioni: la prima riguarda l'aspetto ciarlatanesco (al limite della frode) della proposta GSE, che approfitta della diffusa e acritica propensione di molti consumatori per i prodotti targati “naturale” per propinargli un prodotto adulterato (tra l'altro vale la pena ricordare che il processo di produzione del GSE, come spiegato nei tanti libretti che lo pubblicizzano, non è una estrazione, come il nome vorrebbe indurre a pensare, bensì un processo molto più complesso, con molti passaggi fermentativi e di semisintesi, per cui parlare di prodotto naturale pare abbastanza forzato).
Il secondo, molto più preoccupante, riguarda gli effetti a lungo termine dell'ingestione dei composti di adulterazione; vediamoli più da vicino.
1. BENZETONIO CLORURO: usato comunemente come disinfettante nei prodotti cosmetici, classificato in UE come veleno di classe 2 a causa della sua teratogenicità e causticità. La percentuale ritrovata in alcuni GSE arriva all'8% (Takeoka et al 2001), molto più della normale percentuale usata nei cosmetici.
Lo Environmental Defense Fund lo descrive come un “sospetto intossicante endocrino” che manca di “dati necessari ad una valutazione di sicurezza” (scorecard.org). Secondo il National Institute for Occupational Health and Safety l'ingestione della sostanza potrebbe portare a “diarrea, nausea, vomito, collasso, convulsioni e coma” (cdc.gov).
Viene proposto da alcune fonti che il benzetonio cloruro rilevato nelle analisi sarebbe in realtà un quat simile al benzetonio cloruro, un sottoprodotto del processo produttivo del GSE, e che non sarebbe tossico. Questa affermazione presuppone che i laboratori di analisi non siano stati in grado di distinguere tra questo quat ed il benzetonio, cosa che sembra difficile. Inoltre la produzione di questo quat attraverso una ammoniazione dei flavonoidi è “poco probabile” (Takeoka et al 2001).
2. TRICLOSANO: strutturalmente legato a vari composti bis-fenil policlorinati e e bis-fenil clorofenoli che sembrano sospetti dal punto di vista della salute umana. La Environmental Protection Agency mette il triclosano nell'elenco dei pesticidi (epa.gov). Viene ampiamente usato in cosmesi e nei saponi antibiotici. E'approvato per uso topico e sulle mucose ma non per uso orale.
Per gentile concessione di Marco Valussi BSc (Hons.) Herbal Medicine Letture consigliate:
Marco Valussi
Il Grande Manuale dell'Aromaterapia
Fondamenti di scienza degli oli essenziali
Tecniche Nuove

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silvy
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Messaggio da silvy » mer set 27, 2006 10:03 am

L'olio di semi di pompelmo mi è stato prescritto dal naturopata per curare una onicomicosi.
Pensate che per uso topico sia ugualmente dannoso?

7xpensie
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Messaggio da 7xpensie » ven set 29, 2006 12:51 am

Una risposta deinitiva la devi chiedere a Marco; posso dirti che Fitocose che produce cosmetici 100% vegetali, nelle formule di alcuni prodotti era presente il citrus grandis, ha comunicato che entro fine anno sostituirà questo ingrediente (vedi sezione news del sito di Fitocose); ciao

Marco Valussi
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Messaggio da Marco Valussi » lun ott 02, 2006 9:37 am

silvy ha scritto:L'olio di semi di pompelmo mi è stato prescritto dal naturopata per curare una onicomicosi.
Pensate che per uso topico sia ugualmente dannoso?
IMHO non particolarmente, altro discorso è se l'intervento sia razionale e non solo una "pezza" messa li, come ogni altro interventoi antimicotico puramente locale (utile e a volte fondamentale, ma spesso limitato).
marco

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infiore
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Re: Avvertenze sul GSE (grapefruit seed extract)

Messaggio da infiore » gio feb 26, 2015 1:13 pm

Salve, volevo sapere cortesemente se ci sono aggiornamenti sul tema, se sono variati i sistemi di produzione del GSE....
A me il medico continua a prescrivere tranquillamente GSE gocce della Prodeco per esempio, e mi chiedevo se anche le fiale per aerosol (vedi http://www.prodecopharma.com/prodotti/p ... hp?idP=111 )consigliatemi per tosse e sinusite, siano nocive!

Grazie molte, saluti.

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