Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

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fantasma
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Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da fantasma » mer mar 11, 2009 12:48 pm

Ciao,

è passato tanto tempo da quando ho scritto l’ultima volta (viewtopic.php?f=9&t=24936); purtroppo adesso non sto affatto meglio, anzi. :cry:
Sto per cadere in depressione per una situazione che riguarda mia figlia; non vedo via d’uscita e spero tanto di poter trovare aiuto qui.
Scusate eventuali errori; sono straniera.

Prima di venire al succo del discorso devo raccontare un po’...
Siamo tedeschi immigrati in Italia nel 2006. Abitavamo in un piccolo paese per due anni. Già lì soffrivamo tanto mio marito ed io, ci sentivamo completamente fuori luogo per il nostro stile di vita tanto diverso degli altri. Mi spiego: siamo vegetariani, mangiamo cibi integrali/naturali e rinunciamo al consumo di zucchero (e altri dolcificanti industriali) sapendo che crea tantissimi danni per la salute e anche perché nostra figlia (ormai 7-enne) dopo il consumo di dolci “normali” tende all’iperattività, aggressività, insomma cambia temporaneamente personalità (di cui ce ne accorgiamo solo noi che conosciamo benissimo nostra figlia) – all’asilo poi era un “dovere” rimpinzare i bambini delle schifezze tutto il santo giorno. Vedo che già sto giustificando le nostre abitudini pur essendo convintissima della nostra strada. I problemi comunque non finiscono qui.

Non si tratta “solo” dell’alimentazione ma della mentalità per sé. Siamo gente tranquilla, semplice, naturale e anche un po’ riservata. Soffriamo molto vedendo come invece il mondo di oggi è “malato” di consumismo, superficialità, inquinamento ambientale ecc. :(

L’anno scorso abbiamo cambiato casa, siamo andati ad abitare a Roma. Speravamo di poter vivere in una città grande in modo più sereno, con meno pressione... di trovare magari gente simile a noi. Ecco perché poi abbiamo iscritto nostra figlia presso una scuola steineriana (=Waldorf) che sembrava di rappresentare proprio i nostri valori un po’ alternativi.
Che grande delusione!!! In gran parte si tratta di mamme ricche, sofisticate, ansiose e molto soffocanti che mandano lì i propri figli. Quasi tutte non lavorano e si concentrano solo sui figli viziatissimi e sulle apparenze esteriori; naturalmente si fermano a lungo a scuola, ogni giorno... Un mondo a noi completamente estraneo che ci fa schifo. :evil:
La scuola finisce alle 15:15, e siamo a casa alle 16:00, poi vogliamo goderci anche la nostra vita familiare, privata. Le femmine (sono poche in classe) e le rispettive mamme hanno cominciato a incontrarsi regolarmente anche a casa. Io finora non ho partecipato con mia figlia, non ce l’ho fatta pur vedendo che mia figlia poi soffre. Non voglio aumentare ancora di più certe influenze negative. Secondo me invitando quelle “principesse” mia figlia vivrebbe un conflitto interno ancora più grave. Probabilmente si vergognerebbe per non poter tenere passo per niente riguardo a giochi, vestiti, divertimenti spettacolari ecc.
Mi raccomando: non siamo poveri; il nostro stile di vita è una nostra scelta.

Comunque, una delle mamme p.es. organizza una festa da compleanno per la figlia 6-enne, in stile pomposo su un campo da golf, un ambiente che non fa per noi, e non partecipiamo (facciamo un’altra gita con nostra figlia).
Poi: le mamme più affiatate organizzano addirittura una vacanza estiva insieme. Mia figlia a scuola ha pianto per non poter partecipare... Ma non possiamo nemmeno decidere liberamente sul nostro tempo libero, le nostre vacanze??

Interiormente mi oppongo sempre di più, porto tanta sofferenza, tristezza, depressione dentro di me. Quando mia figlia viene a casa ha l’aura di “quella gente” addosso... Non vogliamo farci rubare la nostra sfera privata, i nostri valori. Non vogliamo far entrare gente in casa nostra che poi va a sparlare delle nostre “stranezze” a noi così preziose e care, che gonfia ogni minimo dettaglio.

Scusate questo sfogo molto allungato, sono veramente disperata e non so cosa fare. Cambiare scuola non mi sembra la soluzione giusta; a una scuola pubblica più che mai si mangiano schifezze, si tiene a giochi scadenti come le Winx ecc.
“Adattarmi”, rassegnarmi non mi convince neanche...

Vedo che per noi essere genitori non è compatibile con le “regole non scritte” del mondo di oggi......
Non mi sento affatto a casa in questo mondo. Per diverse delusioni sono diventata timida, poco socievole, appartata.

Vi ringrazio di cuore per aver letto tutto e aspetto con piacere le vostre risposte! :)

Carissimi saluti,
fantasma

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frafrulla
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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da frafrulla » mer mar 11, 2009 4:11 pm

...che dirti.... ?
capisco molto bene la situazione che descrivi. Pensa che io ho fatto fatica addirittura a spiegare alla gente che ho delle intolleranze alimentari (es. latticini) perchè, non si sa come, c'è una tendenza generale a pensare che sia una specie di capriccio..... oppure "ma un goccino di latte che cosa ti può fare ? "

(beh, non mi fa niente in effetti a parte mezza giornata al bagno :mrgreen: )

se abitassi più vicina a me verrei io a trovarti per mangiare qualcosa di sicuramente sano e genuino, senza zuccheri e ..... semplice !!
allora magari ti sentiresti più a tuo agio ...... perchè io magari sarei ancora più basica e spartana di te :wink:

però, vedi, non credo di essere l'unica in Italia, anzi ! (c'è anche Sole75 ad esempio :mrgreen: )

ritornando seria: sono sicura che a Roma si trova qualche gruppo che segue la vostra filosofia di vita e magari bisogna solo cercarlo e poi integrare le attività di vostra figlia anche con queste persone.... in modo da farle vedere che esistono diversi modi di vivere.

In questo momento in effetti tua figlia si trova in situazione un pò strana : i suoi genitori la mandano a quella scuola però poi si rende conto che non ne condividete i contenuti o i comportamenti. Non è colpa tua : tu stessa ti sei trovata "ingannata" perchè questi si fanno chiamare steineriani. Però di fatto tua figlia, è vero, si trova in difficoltà.
E dunque io penso che una soluzione potrebbe essere quella di farle conoscere altre amichette le cui mamme/papà la pensano come te e come voi. Io credo che a Roma ce ne siano ! (puoi fare anche una ricerca in Promiseland!)

...spero di averti aiutata in qualche modo.....

(mannaggia, se ti trasferivi più a nord invece che più a sud, venivo pure a fare conversazioni in tedesco che l'ho perso quasi del tutto a causa della non-pratica)

Bis Bald !
(è una delle poche cose che mi ricordo)

ciao
francesca

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robby
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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da robby » mer mar 11, 2009 7:57 pm

Ciao,capisco come sia difficile,anch'io come frafrulla combatto ogni giorno per le intolleranze alimentari e x ogni mia scelta devo giustificarmi pur essendo convinta che si aun ascelta 'bella'. Secondo me devi sentirti fiera e felice di avere principi in cui credi,e principi cosi sani,in tutti i sensi. Potresti cercare un corso di cucina vegana o vegetariana,magari indirizzato alla cucina x bambini cosi conoscerai altre persone che condividono i tuoi principi e far vedere a tua figlia persone diverse.Io lo vedo ancora 'da figlia' questo discorso e credo che mi piacerebbe vedere i miei genitori 'contenti' delle loro scelte e che mi facessero 'sperimentare' questa bellezza.Per esempio,se la cultura generale dà poca importanza alla natura,x un bambino nn credo sia sentir dire che la natura è importante etc etc quanto piu passare un fine settimana in un campeggio al mare,o immerso nella natura,con animali...cioè fargli provare a vivere in quel modo e in modo bello...nn riesco a spiegarmi bene via mail...ma puntare su cio che c'è di PIU bello nel vostro stile,piuttosto che focalizzarsi sul confronto con altro stile..Al compleanno dell'amichetta potete anche andare ma nel vostro modo,col vostro 'vestito' e sorriso...forse piu esposte alla critica ma consapevoli della diversità come ricchezza,grande!
MAh spero di essermi spiegata...nn sai quanto ti ammiro,è il mio obiettivo formare una famiglia che viva in modo genuino mentalmente e fisicamente,eticamente.

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fantasma
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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da fantasma » gio mar 12, 2009 9:29 am

Sono veramente commossa e profondamente colpita dopo aver letto le vostre risposte piene di calore umano. Mi sento meno sola adesso e sono molto contenta di non essere fraintesa; avete capito perfettamente i punti decisivi del mio disagio. Sono proprio le persone empatiche che mi mancano...

Francesca,
se tu venissi a Roma comunque saresti la benvenuta a casa mia! Poi vedremmo chi è la più spartana ;) Io preparo addirittura la farina integrale usando un mulino elettrico, sai? Questo perché la farina già dopo qualche giorno perde il valore per l’influenza di luce e aria.
Come dolcificante uso solo miele, frutta oppure stevia.
Dimmi un po’, come mangi, da quando e perché?
Hai famiglia? E dove abiti? Tante domande, scusa....
Hai ragione, dovrei svegliarmi dalla letargia dovuta alla delusione per la scuola e informarmi riguardo a qualche gruppo “alternativo”, non devo rassegnarmi del tutto. È proprio qualche spinta da “fuori” che ci vuole per me visto che sono molto giù.
In merito alla scuola devo dire che la maestra è una persona meravigliosa e ha una figlia in classe anche lei. Mi piacerebbe invitarla ogni tanto, ma poi si provocherebbe subito una valanga, cioè uno scambio intenso proprio con le “principesse” di cui ho parlato. Purtroppo la scuola non consiste solo nella maestra (con cui mi sono confidata) ma soprattutto negli allunni e nel nostro caso in una seconda “prima classe” fatta dalle super mamme.
La struttura attira gente ricca considerata la retta salata che per noi comunque è un sacrificio (non solo) economico.
Tu dove hai imparato il tedesco, a scuola?

Robby,
sì che sono fiera delle mie scelte, ma serena purtroppo non sono. Grazie tante che mi incoraggi! E mi fa tanto piacere vedere come apprezzi il nostro stile di vita. :)
Sai, dover giustificarmi “solo” per me non mi farebbe tanto male.
È per mia figlia che soffro – poveretta che sta vevendo contemporaneamente in due mondi completamente diversi fra di loro, ancora non potendo giudicare quali strade saranno quelle giuste per lei.
Bambini vogliono essere “come gli altri”, appartenere al gruppo, e allora sono molto influenzabili.
Sì, a nostra figlia facciamo scoprire le bellezze della natura; le piace tanto andare in bicicletta, vedere animali, arrampicarsi sugli alberi ecc. Ma per quanto tempo ancora visto che certe influenze aumentano e forse un giorno hanno il sopravvento?
Dici che vedi la situazione “da figlia” – tu come sei cresciuta, quali sono i valori cari ai tuoi genitori, che tipo di alimentazione c’è a casa vostra?
Ho già pensato anch’io a un corso di cucina vegana o vegetariana... il problema è che in genere i vegani/vegetariani usano tanti prodotti elaborati che invece non fanno parte della nostra “alimentazione ricca di sostanze vitali” conosciuta a noi e che ha sviluppato un famoso medico tedesco (il dottor M.O. Bruker) che così ha curato con successo tantissimi pazienti. P.es. non mangiamo: zucchero, sciroppi ecc., farina bianca, oli raffinati, tofu e seitan.


Buona giornata e ancora tante grazie a voi due! :D
Un abbraccio,
fantasma

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lafcadio
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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da lafcadio » gio mar 12, 2009 2:55 pm

Ciao Fantasma, o forse dovrei dire ciao Gespenst (una delle poche parole che conosco in tedesco... ). Ti scrivo perché mi sento molto vicina a tua figlia, anche se sono più grande (28 anni). Per motivi diversi dai tuoi, i miei genitori mi hanno fatto vivere un'infanzia da "marziana". Abito in un piccolo centro del sud italia, vicino bari, ho frequentato sempre scuole pubbliche e pubblica anche l'università. I miei genitori hanno fatto scelte particolari, con convinzione e onestà, che tuttavia sono ricadute addosso a me, creandomi parecchi problemi di socializzazione. Ho sempre avuto pochissimi amici, ma buoni, di quelli che restano con te per tutta la vita. Per motivi politici ero additata a scuola come "comunista, atea, stalinista", e altre etichette ancora perché i miei genitori non hanno mai nascosto le loro convinzioni politiche. Non andavo in chiesa, quindi ero una sorta di "bambina satanista". A scuola mi trattavano tutti male, sia perché ero troppo diversa da loro, sia perché non riuscivo a nascondere la noia mortale che mi assaliva ogni volta che mi trovavo a parlare con i miei coetanei, generalmente stupidi, generalmente ignoranti, generalmente superficiali. Ti scrivo da figlia che ringrazia una madre come te, e come la mia mamma, che ha saputo lottare contro i pregiudizi e contro le avversità, pur di dare alla propria figlia dei valori positivi, giusti, fondamentali. La tua bambina si scontrerà sempre con un mondo vacuo e futile, ma quello che i suoi genitori le offrono, pur nella diversità e nella difficoltà di portare avanti una scelta controcorrente, è un mondo migliore. Non dico che tu debba rinunciare a far "integrare" tua figlia nel mondo "normale", o che sia necessario escludere a priori ogni possibilità che parte di quel mondo (la scuola, gli amici, i conoscenti) possa entrare a far parte del vostro mondo. Dico solo che non devi colpevolizzarti se hai fatto una scelta sana. Dico che tua figlia, non ora, ma quando sarà grande, non potrà che essere fiera di una madre coraggiosa come te. Dico che ogni giorno ci troviamo a dover scegliere e la cosa migliore è, secondo me, seguire la propria coscienza. Solo così saremo in grado di affrontare con forza le conseguenze delle nostre decisioni. Io ho capito presto che quello che mi hanno dato i miei genitori era speciale. e non mi sono mai preoccupata di essere come gli altri. Perché non lo sono e non voglio esserlo. Ora combatto, oltre che per le mie idee politiche e le mie scelte di vita, anche per le scelte alimentari: sono vegetariana e vegana da qualche tempo, cerco di vivere risparmiando energia, riciclando il più possibile e continuo ogni giorno a discutere con tutti quelli che di queste cose si disinteressano. è una lunga battaglia, ma vale la pena combatterla. Per il nostro futuro, per il futuro dei nostri figli. ti sono vicina e ti assicuro che come figlia marziana non ho mai amato nessuno come mia madre. leggerai presto negli occhi di tua figlia l'orgoglio e la felicità di essere come siete. Speciali, unici, coraggiosi e onesti. Se potessi, verrei volentieri a trovarti. Mi affascinano le persone come te. E sempre da figlia, seguirei le orme di una madre che non si abbatte di fronte all'imbecillità dilagante. Cercherei di comprendere e condividere le sue scelte. Per il mio bene, per il bene di tutti.
ti abbraccio forte e corro ad abbracciare mia madre.. per ringraziarla ancora una volta di non aver smesso di lottare per quello in cui credeva.
s.

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fantasma
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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da fantasma » ven mar 13, 2009 3:14 pm

Che meravigliosa testimonianza!
Sai, dopo aver letto le tue prime righe temevo già che tu potessi giudicarmi male visto che la tua vita da “marziana” è stata accompagnata anche da sofferenze. Che bello vedere invece come tu apprezzi le scelte dei tuoi genitori, come esprimi l’amore profondo nei confronti della tua mamma.
È stata coraggiosa, ha lottato per i valori a cui ci teneva, ha lottato anche per te. Proprio questo è il punto cruciale per me: dover lottare, sempre andare controcorrente, per forza soffrire. Lo so, lo sento che vale la pena, però è anche faticoso, mi fa mancare l’energia vitale ogni tanto. Come battaglia lo vedo soprattutto per mia figlia perché l’istinto materno mi dice di “dover” evitare le sofferenze per mia figlia pur sapendo che proprio così si cresce, che ci vuole anche qualche contrasto. Non voglio né pretendere troppo da lei né darle l’impressione di essere una madre troppo severa che non è disposta a scegliere le strade più comode come gli altri.
Hai ragione, è giusto non perdere mai d’occhio la propria coscienza. Talvolta però mi sento tanto confusa che non sento più nemmeno la voce della mia coscienza; poi non so più orientarmi dentro di me...
Tu sei molto speciale, sì – e dici di avere amici lo stesso, quelli che rimangono tali per tutta la vita. Come li hai conosciuto? E loro come si sono accorti dei tuoi valori preziosissimi che porti dentro di te e che normalmente non sono visibili da “fuori” (almeno non da parte della “gente comune”)? Forse perché stai dalla parte dei tuoi ideali, non hai paura, non ti vergogni, sei disposta al rischio di essere presa in giro ecc – virtù che io dovrei adottare ancora di più.
Comunque ti ammiro per il tuo modo di vivere, per le tue idee politiche, per la forza delle tue convinzioni, per la senisibilità verso gli esseri umani e verso l’ambiente, la natura.
Vieni a trovarmi se venissi a Roma! Altrimenti forse possiamo vederci anche a Puglia nel caso che io ancora facessi un viaggio lì (ci sono già stata parecchie volte, me ne sono proprio innamorata!).
Sperando che mia figlia porti dentro uno spirito simile del tuo ti abbraccio forte forte, e mi congratulo con la tua meravigliosa mamma per essere andata per la propria strada facendo così un gran bene alla figlia. :D

PS: “Gespenst” è il soprannome di mia figlia che adora un fantasmino protagonista di un libro molto simpatico; abbiamo a casa tanti giochi da fantasma e visitiamo volentieri dei castelli medioevali dove la piccola lascia vagare la sua fantasia...

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lafcadio
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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da lafcadio » mar mar 17, 2009 2:37 pm

Devo ammettere che i miei amici sono molto speciali. Li ho incontrati nei miei viaggi (sono pianista, viaggiavo parecchio per studiare e per suonare), nel mio tortuoso cammino di vita (ho avuto parecchi problemi, come ti scrivevo. Ho fatto diverse terapie di gruppo e ho incontrato persone che, come me, avevano problemi di "diversità"). Poi li ho incontrati all'università: persone sensibili, brillanti, intellettualmente stimolanti... che pur non avendo fatto particolari scelte di vita, non condannavano o etichettavano superficialmente le mie. Sono stata fortunata. Non ho mai avuto problemi ad affrontare la solitudine. Ho tanti interessi. Per mia naturale indole non mi sono mai preoccupata del giudizio altrui (salvo nel drammatico periodo adolescenziale, che per fortuna è passato in fretta). L'unico momento della mia vita in cui ho avuto seri dubbi sulle mie qualità, sui miei valori, sulla mia persona in genere. Sono tuttora in terapia. Con difficoltà a volte, ma sempre con costanza, cerco di affrontare i miei ostacoli interiori. Non si finisce mai di lottare. ma non mi arrendo. Mi è stato insegnato da mia madre. devo solo a lei la forza di restare sempre in piedi, malgrado tutto. anche mia madre si poneva le tue stesse domande. anche lei soffriva nel vedermi esclusa dal mondo esterno. Ma ha capito presto, insieme a me, che quello non era il mio mondo e non poteva esserlo. ora discutiamo in continuazione. siamo testarde entrambe. ci scontriamo sulla politica, sulle mie scelte alimentari, sul mio attuale stile di vita e le mie occupazioni (ho trasformato la mia casa in un rifugio per randagi... attualmente ho 11 cani, 9 da adottare e due miei...; curo una sessantina di cani che si aggirano nella zona industriale vicino casa mia; ho una colonia di 14 gatti, una dozzina di conigli trovati feriti nelle campagne e un paio di galline scaricate da un'azienda avicola perchè improduttive...) puoi immaginare che fatica! :) ma sono i miei amici migliori, sono capaci di riempirmi il cuore di gioia. perciò se verrai a trovarmi, preparati! lo spazio è poco, ma ci stringiamo!
vedrai che andrà tutto bene. sei una persona speciale, non dimenticarlo mai. e tua figlia è fortunata ad avere una mamma come te!
ti abbraccio forte e un abbraccio anche al Fantasmino.

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fantasma
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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da fantasma » sab mar 21, 2009 5:28 pm

Ti ringrazio di cuore, cara, per la tua vicinanza! :)
Condividi la tua bella esperienza con me, e ne sono molto contenta, è infatti incoraggiante...
Anche le persone "diverse" non sono per forza sole, trovano delle anime gemelle comunque. Saranno poche, ma in ogni caso preziosissime. Beh, ma vale soprattutto per noi adulti che abbiamo la scelta libera, che conosciamo già bene i nostri valori ecc. I bambini però sono costretti a agire entro il loro ambiente “ristretto”, p.es. a scuola. Vivono in un mondo piccola che ancora per loro è l’unica “realtà” esistente. Per l’istinto naturale vogliono appartenere, o per te non è stato così?
Nella classe di mia figlia c’è una decina di bambini, e dai loro genitori viene quasi forzata la appartenenza di tutti. Iniziano riuniuni per tutti (gli argomenti in genere sono sciocezze – tante chiacchiere per niente), portano schifezze per tutti, vogliono uno scambio privato per tutti (almeno vale per le mamme delle femmine), feste di compleanno sempre per tutti (mamme e papà compresi, naturalmente), soluzioni omogenee per qualsiasi “problema”; gonfiano ogni nullità perdendo d’occhio i valori (secondo me) essenziali. Questo mi soffoca, non lascia spazio per l’individualità, per la diversità. Se mia figlia fosse “diversa” (e in certo senso lo è), gli altri le trasmitterebbero sempre l’impressione di essere sbagliata o almeno di avere genitori sbagliati che vanno (quasi) sempre controcorrente.
Scrivi di persone “intellettualmente stimolanti” – ecco, ci vorrebbero proprio queste. Cosa voglio di gente stupida ma piena di sé? Purtroppo sono loro la maggioranza e i veri “potenti”.
Hai fatto esperienze meravigliose anche se in parte difficili e con sofferenze.
Non so ancora giudicare se mia figlia ti “assomigli”....
E se desiderasse essere come gli altri, se serbasse rancore verso di me e un giorno si liberasse dai “vincoli” mettendosi in guai (durante l'adolescenza, per esempio)?
Parli di “ostacoli interiori” – quali sono e come li affronti concretamente?

Mi complimento con te per il tuo impegno, il tuo amore per gli animali svantaggiati!! Ma dove ci tieni tutti quanti; hai qualche posto in campagna? Gli animali portano dentro quello che tanti esseri umani sembrano di aver perduto... sono autentici e emanano calore...

Ti ringrazio ancora per le tue parole così umane e sensibili, mi aiutano a nutrire ancora qualche speranza.... :-)

Un abbraccio da me e dal fantasmino ;)

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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da alFaris » lun mar 23, 2009 12:02 am

Essalamu Elikah!
lafcadio ha scritto:Ti scrivo da figlia che ringrazia una madre come te
il moderatore sottoscrive il messaggio di lafcadio - per confermare che la strada più difficile va molto più lontano... :D



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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da cocotte » lun mar 23, 2009 4:24 pm

Ciao Fantasma,

ti capisco molto anche se non vivo la tua stessa situazione. Penso però che ogni persona che fa scelte anche solo un pò differenti da quelle della massa debba prima o poi scontrarsi con il mondo che la circonda, con le critiche, i silenzi, le perplessità della gente.

Se tu sei convinta delle tue scelte, é giusto che le porti avanti. Però credo che tu abbia bisogno di un pò di serenità. E che ne abbia bisogno tua figlia.

Purtroppo il mondo va come va, e io trovo molto bello che ci siano persone come te e come tanti altri che vivono con convinzione scelte non sempre facili né comode.

Provo a darti un consiglio, forse un pò difficile da mettere in pratica, ma che sento molto.
Nonostante tu non condivida l'ambiente della scuola di tua figlia io credo che per lei in questo momento sia importante sentirsi come gli altri bimbi. Poter partecipare alle loro attività. Io non credo sia giusto estrometterla del tutto. E credo che se li frequentasse questo non vorrebbe dire necessariamente che diventerebbe come loro. Te lo dico per esperienza, perché ho visto come sono cresciuta io e come é cresciuta mia sorella.
Lei ha bisogno di poter vivere con i suoi coetanei, di confrontarsi. E dall'altro lato ci sarai tu, ci sarà la vostra vita. E lei saprà di essere diversa, ma saprà anche che questo non le preclude lo stare con gli altri. Magari tra qualche anno sarà lei per prima che ti dirà che a certe festicciole non ci vuole più andare.
Ma deve essere una cosa che viene da lei.
Altrimenti le resterà sempre la curiosità, e magari anche un pò di rancore perché non l'hai messa in condizione di provare.

Prima o poi anche tua figlia incontrerà il mondo. E la scelta a quel punto sarà sua. Ma se avrà già visto un pò come funziona credo che sarà una scelta meno dettata dalla curiosità, dall'istinto di provare qualcosa di "proibito".

Spero che anche tu riesca poi a superare questo momento, ad aprirti. Perché le persone come te possono cambiare anche chi le circonda, dare preziosi consigli e validi insegnamenti!

Un abbraccio

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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da fantasma » ven mar 27, 2009 8:52 pm

Scusate la mia risposta molto in ritardo. Attualmente sto malissimo ancora per una questione della scuola, ne parlo dopo, prima vi rispondo personalmente.

@alFaris
In fondo sono d’accordo con te. Ma posso addossare una strada talmente difficile già a una bambina di 7 anni? E un terreno lontano forse è anche “rischioso”? Dove porta la strada...?

@cocotte
So che hai perfettamente ragione... ma sono già così stanca, esausta, rassegnata. Sono prigioniera in un circolo vizioso e non so dove cominciare per riacquistare la mia serenità senza correre ancora “troppi rischi” per me e soprattutto per mia figlia di essere deluse e ferite di nuovo.
Non credo di escludere completamente mia figlia. È a scuola dalle 8:30 alle 15:30, e lì hanno tanto tempo libero, giocano, si sfogano. Dopo vogliamo anche un po’ di vita familiare, privata. Sono 5 femmine in classe, allora mia figlia e 4 compagne. Qualche giorno fa ne ho invitato a casa quella più simpatica. Sono d’accordo di invitarla anche altre volte. Con le altre però l’abisso è troppo grande. Bambini di questa età sono molto influenzabili, l’ho visto tante volte nel caso di mia figlia. Adotta l’aura degli altri, diventa un’estranea, e noi ne soffriamo molto.

Al momento più che mai ci sentiamo malissimo alla scuola, temiamo di aver fatto la scelta sbagliata.
Ho deciso di aprire anocra oggi una nuova discussione, sezione “i nostri bambini”.

Vi sarei molto grata se poteste partecipare e darmi qualche consiglio perché sono veramente disperata. :cry:

Grazie per tutto e tanti cari saluti,
fantasma

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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da alFaris » gio apr 09, 2009 6:05 pm

Essalamu Elikah!
fantasma ha scritto:In fondo sono d’accordo con te. Ma posso addossare una strada talmente difficile già a una bambina di 7 anni? E un terreno lontano forse è anche “rischioso”? Dove porta la strada...?
senti io a sette anni ero un rompiconiglî di portata astronomica :evil: ero testardo e tenace nelle mie idee (e lo sono tuttora :lol: )... orbene non tutti i bambini sono così però ti garantisco che a sette anni è possibile _capire_ anche se solo in parte la ragione e il torto... per questo ti dico - _parla_ con la tua bambina... falle capire che quel che stai facendo ha un _grande_ valore e che è necessaria soltanto un po' di pazienza ma quel che fa oggi lo ritroverà domani... come il contadino che semina il grano d'inverno - quando arriverà l'estate raccoglierà il frutto del suo lavoro...

(ps poi è chiaro che ogni tanto farai un'eccezione alla regola - perché come giustamente osservava cocotte un conto è insegnare i tuoi valori alla bimba un conto è estrometterla del tutto dall'ambiente dove vive...)

ps io non ho figlî ma mia sorella ha tre diavoletti... orbene sai come ho fatto capire l'importanza della matematica al secondo bimbo? parlavamo di frazioni e così gli ho fatto capire che i centesimi di euro sono frazioni di cento! adesso quella lezione è scolpita nella sua memoria... :mrgreen: stesso discorso vale per la storia - il cucciolo si lamentava che le mie interrogazioni erano durissime però sono già due volte che mi telefona per chiedermi "zio mi dai una mano per fare la ricerca?" la prima sull'accampamento militare romano la seconda sul carnevale... 8)



Ua Elikah Essalam! by alFaris

Curry
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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da Curry » mar apr 14, 2009 4:39 pm

una delle mamme p.es. organizza una festa da compleanno per la figlia 6-enne, in stile pomposo su un campo da golf, un ambiente che non fa per noi, e non partecipiamo (facciamo un’altra gita con nostra figlia).
Ecco, io non l'avrei mai fatto.
Se era stata invitata e ci teneva, era giusto che ci andasse.

Io non credo che i valori si passino 'vietando' ma vivendo. Puoi spiegare perchè non ti piace, ma non farla andare è un'imposizione. Anche se lei magari ha detto "va bene".

Mia figlia ha 5 anni, e adesso anche lei ha le Winx. Anch'io da piccola avevo le Barbie, ma non sono diventata una Barbie. Perchè l'esempio quotidiano dei miei mi ha fatto capire che una marca o un nome non servono, anche se ho avuto una bambola di plastica come tutti gli altri.

Anche se molti si sentono diversi perchè non vanno in chiesa, a me capita e capitava il contrario. Quando avevo 16 anni religione a scuola non la faceva nessuno e io ero una bigotta (beh, mi chiamano così anche adesso :mrgreen: ). Oggi sono credente non per imposizione, ma perchè lo voglio. Però ricordo con fastidio quando mia mamma al mare mi obbligava ad andare a messa quando gli altri erano in spiaggia; lei voleva passarmi qualcosa in cui crede fortemente, ma in quel momento era solo un obbligo. Intendo dire che su certe cose bisogna adattarsi: viviamo in questo mondo e lasciarlo fuori casa non ha molto senso.
Piuttosto, se uno volesse fare così, allora davvero vado a vivere in una situazione anomala.

Questo, ovviamente, è quello che penso io.

robertina
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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da robertina » sab apr 18, 2009 8:14 am

Anche io mi trovo d'accordo con Curry.
Anche mia figlia ha le Winx, e le è permesso anche vederle in TV qualche volta. ora ha 5 anni e mezzo, in questi ultimi mesi siamo passati attraverso due lutti che ci hanno sconvolto la vita ed io ho cercato di aiutarla con ogni mezzo a viverli per poi riuscire ad uscirne fuori. Non lo so ancora se ci sono riuscita, perchè comunque i lutti sono anche miei e anche io devo superarli, ma personalmente mi sono affidata ad una psicologa perchè so che da sola non ce l'avrei fatta.
Allo stesso modo, ciò che tu fantasma vivi come NEGATIVO ora, non è detto che lo sia anche per tua figlia in questo momento. Se lei ha il desiderio di vedere le sue amiche al di fuori della scuola, è giusto che possa almeno "provarlo", al di là di quanto queste amiche possano piacere o meno alla mamma. A torto o a ragione. Perchè tanto, prima o poi "l'aura" degli altri gliela ritroverai addosso, mangari in altre e piu impegnative circostanze. Fa parte del processo di crescita di ognuno di noi, questo spirito di emulazione che nei bimbi è innato, ma poi ciò che conta è l'esempio che diamo in casa!
Se posso permettermi un consiglio, fantasma, è di concederti un aiuto valido per superare questa tua sensazione di non sentirti a casa nel mondo, perchè a prescindere dalle tue motivazioni, hai bisogno di trovare un equilibrio e una tua serenità ... che ora putroppo mi sembrano abbastanza lontane.
in bocca al lupo

Imogen
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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da Imogen » gio apr 30, 2009 6:17 pm

La scelta della scuola è stata forse un pò infelice. Una scuola pubblica di una grande città è sicuramente il posto ideale per accogliere bambini portatori dei più diversi stili di vita, cultura e quant'altro,considerando anche l'elevata presenza di bambini stranieri che contribuiscono a creare un ambiente variegato,stimolante intellettualmente mediante l'apporto delle loro culture d'origine. Una bambina che porta con sè delle particolarità nello stile di vita rispetto alla massa,si troverebbe certo a suo agio in un ambiente meno elitario e omogeneizzante della scuola che tu hai descritto.Stando tutti insieme nella diversità si impara a conoscerla ad apprezzarla e soprattutto a condividerla mediante scambi sociali in linea col rispetto delle singole esigenze e particolarità.
Valuterei seriamente l'ipotesi di cambiare questa scuola.

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