Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

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quincy
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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da quincy » gio ott 01, 2009 6:58 pm

Ciao Fantasma,
premetto che non ho ancora figli (e che questo è il mio primo post) quindi se dopo aver letto il mio messaggio ti passa per la testa che "non posso capire" bè hai ragione, non posso capire.

Ho letto il tuo post e alla fine ho pensato che forse questa è un'esperienza che devi fare per risolvere dei conflitti molto forti che hai dentro di te.

Mi spiego bene. tu hai scritto frasi molto crude "ambiente che mi fa schifo" oppure "mi raccomando non siamo poteveri" o ancora "la LORO aurea". Se io non sapessi di chi o cosa stai parlando potrei pensare che ce l'hai a morte con qualcuno e mi chiederei se, a parte il tuo forte rancore, quello che stai insegnando a tua figlia è che c'è un NOI (famiglia) Buono/giusto e un LORO (altri che non hanno fatto le tue stesse scelte di vita) che è sbagliato e pericoloso. mi chiederei dunque "cavolo, ma non c'è proprio niente di buono in queste persone? cosa trova così attraente mia figlia in questo mondo? magari solo avere delle amiche con cui giocare...
Di riflesso hai molto paura dei giudizi, delle etichette e del fatto che qualcuno possa additarti come diversa/strana/povera.

Tornando a monte, forse quello che ti fa soffrire è un conflitto interno: perché hai tanta paura dei giudizi degli altri? perché giudichi così ferocemente gli altri?

Per chiudere... non voglio fare la saggia (perché non è proprio nelle mie corde) ma se è vero che la vita ci ritorna quello che diamo forse è meglio cercare di comprendere, vedere il buono, amare tutto e tutti indipendentemente dal loro estratto conto (in tutti i versi) e dalle loro abitudini senza impedirci di difenderci e difendere i nostri valore.

p.s. se c'è una sezione dove ci si presenta me la potete indicare? grazie e tanti saluti a tutti

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alFaris
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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da alFaris » dom ott 11, 2009 6:16 pm

Essalamu Elikah!
quincy ha scritto:p.s. se c'è una sezione dove ci si presenta me la potete indicare? grazie e tanti saluti a tutti
no qui siamo molto poco ortodossi... chi arriva risponde partecipa e si fa conoscere... 8) ben venuta!



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matemathikos
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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da matemathikos » lun ott 12, 2009 11:45 am

Cara Fantasma,

non ho (ancora) figli, sono giovane, ma ti capisco... io stesso sto adottando uno stile di vita alieno (non nel senso ufo, ma nel senso di diverso) e ho messo in conto le incomprensioni, le ostilità degli altri. Ma è normale, è così che va il mondo, non mi sono rassegnato. A riguardo mi ha aiutato un aneddoto zen, che ti scrivo:

Un discepolo chiese al suo maestro: "Maestro, perché quando vado al villaggio vengo evitato, spesso deriso, per ciò che sono? Non faccio male a nessuno, eppure è come se mi dovessi vergognare per ciò che sono, per ciò che faccio. Perché?
Il maestro rispose: "Una volta mi hai raccontato di una brutta avventura che hai avuto nella foresta...ricordi?"
"Sì, era di notte e sono stato aggredito da lupi affamati, temevo di morire..."
"Per fortuna sei ritornato sano e salvo"-rispose il maestro.
"Sì, mi sono aggrappato a un albero e sono rimasto tutta la notte...all'alba, i lupi hanno desistito"
"Ti sei adirato contro quei lupi?" -chiese il maestro.
"No-rispose il discepolo-perché dovrei? Non capiscono ciò che fanno, è parte della loro natura".
"Giusto, e lo stesso riguarda le persone. Loro non sanno ciò che fanno, perché loro, a differenza tua, non conoscono. Non essere triste perché tu sai, io provo dispiacere per loro che non sanno."

Chiudo con una frase, non so di chi, ma che fa al caso tuo (e mio, e di molti lettori di promiseland:-)

"Loro ridono di me perché sono diversa, io invece rido di loro perché sono tutti uguali".

Sii forte, vai avanti perché il tuo percorso di vita ti ha reso sensibile e forte, e sei una persona meravigliosa.

Un abbraccio

Matemathikos (Eugenio)

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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da alFaris » lun ott 12, 2009 11:20 pm

Essalamu Elikah!
matemathikos ha scritto:"Giusto, e lo stesso riguarda le persone. Loro non sanno ciò che fanno, perché loro, a differenza tua, non conoscono. Non essere triste perché tu sai, io provo dispiacere per loro che non sanno."
:mrgreen: ben venuto caro Eugenio! grazie infinite per il tuo intervento... spero che possa essere utile a mamma Fantasma perché come hai letto si pone mille interrogativi riguardo le sue scelte...

ps quanto a te però ti vorrei chiedere... perché hai invertite le lettere del tuo soprannome? in greco si dovrebbe dire maTHemaTikòs ovverosia μαθηματικός... :shock: va bene faccio finiscila! :wink:



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fantasma
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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da fantasma » mar ott 13, 2009 11:45 am

Ciao carissimi,

scusate che per così tanto tempo non ho più risposto. Non stavo tanto bene per alcuni motivi…

Prima le novità:
la scuola di cui vi ho parlato non esiste più. Sono successe tante brutte cose (non per me); poi alla fine tutto è sfumato…. La struttura non era nemmeno riconosciuta in qualche modo, e poi durante le ferie dovevamo recuperare un intero anno scolastico. Mia figlia poi ha superato benissimo l’esamino per poter entrare in seconda classe di un altro istituto (di suore – pensavo che lì si trovassero alunni più “modesti” e per bene…).

La scuola nuova comunque è molto meglio, sì. Ma soffro ancora per la mentalità molto diversa degli altri. Ragazzi, toglietemi una curiosità a proposito dei compleanni di bambini in Italia:
ma è “standard”, affittare una sala o un parco giochi, animatori compresi, per poi invitare tutta la classe, genitori compresi, e altre persone ancora, per poi festeggiare in dimensioni che io conosco solo da matrimoni?? Una festa che costa centinaia di euro, tra l’altro…. Qua comunque tutti lo fanno così, sono veramente scioccata perché tali feste mi sembrano di essere tanto impersonali e superficiali. Poi cosa fa un bambino con un mucchio di regali da parte di 30 o 50 persone che io in genere non compro nemmeno entro 5 anni?? Tutta roba costosa ma con poco valore….
In Germania (da dove provengo io) si invitano gli amici più cari (pochi!) a casa per giocare insieme (non ci vuole nessun “programma” spettacolare) e per mangiare la torta. Basta! A me da bambina piacevano tantissimo tali feste semplici, ma molto personali e calorose.

@alFaris
Penso di aver “seminato” molto e continuo a farlo. Ancora mia figlia sa apprezzare tanto la natura (con tanta gioia raccoglie dei “tesori” da mangiare insieme) e i nostri valori umani. D’altra parte però sta perdendo ancora parte della sua serenità, sta vivendo conflitti interni dovendo vivere in due mondi completamente diversi fra di loro (casa – scuola).

@Curry
Oramai a proposito dei compleanni faccio così come proponi tu: lascio decidere mia figlia se andarci o meno. Però solo la porto e poi alla fine la riprendo – mi prendo la libertà di non assistere io alle feste che mi fanno solo schifo.

@robertina
Devo precisare che “non mi sento a casa nel mondo” praticamente solo per il fatto di avere una figlia (gli amici miei li scelgo io, e sono felicissima di ognuno di loro). Così sono confrontata con gente che non scelgo io e che praticamente si spinge nella mia vita privata. Per me sono sconcertanti l’abitudine di formare un’altra “classe” fra i genitori e tutto quel chiasso che si fanno intorno ai bambini propri e degli altri. Per me che provengo da un contesto diverso tutto questo è molto soffocante.

@Imogen
Nel frattempo abbiamo cambiato scuola, ma purtroppo mi sembrano “omogeneizzati” anche lì alunni e genitori. Quello dei compleanni è solo un esempio per il consumismo che io comunque non condivido – non voglio per le mie convinzioni e non posso per motivi economici (gli altri mi sembrano di essere straricchi, almeno si comportano così; noi invece siamo gente modesta che non vuole sprecare soldi per roba superfluissima mentre altrove la gente muore di fame).

@quincy
Non ho paura dei giudizi degli altri – almeno non se si tratta solo di tali nei miei confronti. Ma comunque soffro per mia figlia che p.es. viene derisa in modo molto crudele solo perché porta la pizza fatta in casa per merenda (“la tua pizza puzza” ecc); non porterà mai più la sua pizza, così è stata mortificata… È solo un esempio ma spero di poter spiegare un po’ perché è tanto faticoso essere “diversi” e trovare una via di mezza – non voglio essere né troppo categorica né rinnegare i miei valori di cui sono convintissima, adattandomi, rassegnandomi, vedendo diventare mia figlia una completa estranea….
Sì che voglio rispettare gli altri, ma voglio che sia rispettata anche mia figlia!

@mathemathikos
Ti ringrazio di cuore per l’impulso tanto prezioso!! Vedo che hai centrato perfettamente quello che provo. L’aneddoto zen contiene tanto di vero e mi piace veramente molto vedere le cose così (naturalmente senza essere “presuntuosa” nei confronti dei “non sapenti”). Per me personalmente vedo il mio percorso come lo illustri tu; ne sono molto convinta e vado avanti per la mia strada…. Però non posso pretendere una tale saggezza anche da una bambina 7-enne. Lei per natura vuole essere come gli altri, e la capisco perfettamente. E ancora per lei non ho trovato il compromesso giusto per superare l’abisso molto grande fra i “2 mondi”….
A proposito del tuo nome posso chiederti se per caso svolgi un lavoro professionale riguardo la matematica? Ne sono interessata tantissimo perché sono laureata in matematica e fisica :)

Ancora grazie infinite a voi tutti che mi aiutate tanto! :D

quincy
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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da quincy » gio ott 15, 2009 1:18 pm

Ciao Fantasma, non so se può esserti utile ma ho sentito (lo ammetto in tv...) del downshifting e di questo sito http://www.vivere-semplice.org/?page_id=2 magari può esserti utile. in bocca al lupo per tutto :D
qui

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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da alFaris » lun dic 07, 2009 1:57 am

Essalamu Elikah!
fantasma ha scritto:Ragazzi, toglietemi una curiosità a proposito dei compleanni di bambini in Italia:
ma è “standard”, affittare una sala o un parco giochi, animatori compresi, per poi invitare tutta la classe, genitori compresi, e altre persone ancora, per poi festeggiare in dimensioni che io conosco solo da matrimoni?? Una festa che costa centinaia di euro, tra l’altro…. Qua comunque tutti lo fanno così, sono veramente scioccata perché tali feste mi sembrano di essere tanto impersonali e superficiali. Poi cosa fa un bambino con un mucchio di regali da parte di 30 o 50 persone che io in genere non compro nemmeno entro 5 anni?? Tutta roba costosa ma con poco valore….
In Germania (da dove provengo io) si invitano gli amici più cari (pochi!) a casa per giocare insieme (non ci vuole nessun “programma” spettacolare) e per mangiare la torta. Basta! A me da bambina piacevano tantissimo tali feste semplici, ma molto personali e calorose.
No, non è affatto "normale": anzi, direi che è anormale, in una qualche maniera addirittura malato. Un ragazzino delle scuole primarie - o elementari, come si diceva una volta - non dovrebbe avere intorno tanto denaro: è diseducativo, gli fa credere che qualsiasi cosa sia a sua portata di mano, perché tanto c'è la famiglia che paga (e anche in questo caso, mi domando dove trovino tutto quel denaro). Quando diventeranno grandi, quei bambini potrebbero risentire di un conflitto tra quel che gli hanno permesso di fare e quel che invece potrà fare sul momento.

Stesso discorso per la pizza; spiega alla tua piccola come deve rispondere: "Mia madre mi vuole bene, per questo mi fa la pizza. Non mi "sbologna" (scarica) dal pizzettaio", o anche "Bene, se la pizza puzza allora non mi devo neanche sprecare a dirti che non ti voglio dare un pezzetto". Tutta questa pedonaglia è solo dannosa per tua figlia, meglio che se la scarichi di dosso fin d'ora piuttosto che doversene liberare quando sarà più grande; non ti far scrupolo perché sono bambini, anche qualora fosse inconsapevole la loro maleducazione è pur sempre nociva. Non l'invitare alla festa di compleanno, chi se ne importa dei loro "regali". Leggi quel che sta scritto sul sito che ti ha suggerito Quincy. Soprattutto, resisti. :evil:



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Curry
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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da Curry » mar gen 05, 2010 12:42 pm

Non so se è normale, ma è relativamente comune. Da qualche anno c'è il salone da macdonald, e ora ci sono anche i centri commerciali.
Onestamente, invitare tutta la classe e tutti i genitori è cosa che non conoscevo.
Io ai miei figli faccio la festa in casa, anche perchè sono piccoli (a marzo faranno 6 e 4 anni). Però devo ammettere che lo spazio è un problema: sono arrivata anche io a pensare a qualche salone, magari all'oratorio, perchè in casa mia in 8 si è in troppi, e se vuoi invitare due amichetti con i genitori (che poi sono nostri amici) non ci stiamo. E' stata questa la fortuna dei saloni.

So che prima o poi anche i miei figli saranno invitati da Macdonald, e li lascerò andare. Io se riesco faccio in casa: ho un cortile dove stiamo pensando di mettere la veranda, così sarà utilizzabile anche in marzo.

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Re: Non mi sento a casa nel mondo ma "devo" per mia figlia

Messaggio da alFaris » gio gen 07, 2010 12:13 am

Essalamu Elikah!
Curry ha scritto:Non so se è normale, ma è relativamente comune. Da qualche anno c'è il salone da macdonald, e ora ci sono anche i centri commerciali.
Onestamente, invitare tutta la classe e tutti i genitori è cosa che non conoscevo.
Ripeto: io sono dalla tua parte, e chi se ne f¤#×€¥mporta della comunità. È _assurdo_ spendere tanto per un compleanno: può essere comprensibile per un compleanno - tipicamente il diciottesimo, ma diventa megalomane farlo per tutti i compleanni.
Curry ha scritto:Io ai miei figli faccio la festa in casa, anche perchè sono piccoli (a marzo faranno 6 e 4 anni). Però devo ammettere che lo spazio è un problema: sono arrivata anche io a pensare a qualche salone, magari all'oratorio, perchè in casa mia in 8 si è in troppi, e se vuoi invitare due amichetti con i genitori (che poi sono nostri amici) non ci stiamo. E' stata questa la fortuna dei saloni.
Sì, ma scusa l'oratorio è un'altra dimensione, un altro ambiente: nulla da spartire con McDonald's, o il salone di un centro commerciale. L'oratorio è più raccolto, è più da bambino: è quasi ovvio che si faccia festa nel posto dove si va tutti assieme. Ripeto, e anzi rincaro la dose: il compleanno da McDonald's è spettacolare, fino alla sfacciataggine.
Curry ha scritto:So che prima o poi anche i miei figli saranno invitati da Macdonald, e li lascerò andare. Io se riesco faccio in casa: ho un cortile dove stiamo pensando di mettere la veranda, così sarà utilizzabile anche in marzo.
Mi sembra la soluzione migliore, insieme con la spiegazione delle tue scelte. ;)



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