Self fulfilling prophecies

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sbagliato
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Self fulfilling prophecies

Messaggio da sbagliato » mer dic 05, 2007 9:39 am

Ovvero, profezie autoavveranti. Se fin da piccoli, vi dicono che siete incapaci, o che siete destinati a esserlo, voi affronterete la vita con la convinzione di esserlo, e in ogni cosa che farete, sarete condizionati da questa convinzione, che genererà ansia e ne pregiudicherà l'esito. L'eventuale risultato negativo non farà che confermare l'immagine di sé e reiterare il processo, facendovi cadere in un circolo vizioso: più vi credete falliti, più fallite, più fallite, più vi credete falliti. E la profezia si autoavvera. Avervi etichettato con una certa caratteristica (negativa) vi ha fatto assumere quella caratteristica. Vale per molti tratti dell'animo. Anche per le abilità sociali. Sei musone, non sai stare con gli altri, sei antipatico, scorbutico, amorfo... epiteti che inducono a chiudersi in se stessi e a rinunciare ad avere contatti sociali, perché tanto non porteranno a nulla, data l'incapacità di relazionarsi. Ma è proprio stando con gli altri che si impara! Quindi: più mi sento socialmente inabile, meno sto con gli altri, e meno socialmente abile sono e meno sto con gli altri, e via nel baratro.
Che ne pensate?

lakura
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Messaggio da lakura » mer dic 05, 2007 10:51 am

che secondo me ha perfettamente senso :)
ciao

babuska
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Messaggio da babuska » mer dic 05, 2007 3:52 pm

Il temperamento è innato ed ha un peso determinante nella costruzione della personalità. Forse ancora più determinante dei fattori ambientali. Scaricare tutta la responsabilità della nostra inettitudine su chi ci ha detto sei timida, sei imbranato, sei disorganizzata, è un comodo alibi.
Io dico che modificare le proprie attitudini, certi comportamenti, le proprie capacità e la propria efficienza (in senzo lato) si può: molti ci riescono e sono capaci di trasformazioni strabilianti. Modificare il temperamento è tutt'altra questione. Poi è chiaro che non si può generalizzare... c'è il bambino più fragilino che non tollera le frustrazioni e se il papà gli dice sei incapace ci fa un duomo di Milano; e c'è il bambino più strafottente e sicuro di sé per indole che fanculizza mentalmente tutti quelli che gli rivolgono appunti, critiche o gli rompono le scatole a vario titolo...
verrebbe da dire che questi piccoli mostriciattoli devono ancora nascere e hanno già capito tutto della vita!
un abbraccione ragazzi ... prendiamo esempio!!! :)

sbagliato
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mah...

Messaggio da sbagliato » mer dic 05, 2007 4:05 pm

francamente, scaricare la responsabilità sul temperamento innato mi sembra un alibi ancora più comodo!! Quantomeno perché non ci si può fare nulla... mentre se il carattere è frutto di mutamenti dovuti all'esperienza, allora lo si può mutare ancora... "Sono nato timido, lo rimarrò a vita, non posso farci nulla"
Senza contare che le self fulfilling prophecies possono essere anche positive!! Gli incoraggiamenti e i complimenti fanno sentire più sicuri di sé, il che aiuta ad avere piccoli successi in qualche campo, che ci rendono più sicuri ecc...
E dato che mi è capitato, sono il primo a riconoscere che è stato merito di chi mi è stato vicino e mi ha aiutato!

babuska
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Re: mah...

Messaggio da babuska » mer dic 05, 2007 6:54 pm

sbagliato ha scritto:francamente, scaricare la responsabilità sul temperamento innato mi sembra un alibi ancora più comodo!! Quantomeno perché non ci si può fare nulla... mentre se il carattere è frutto di mutamenti dovuti all'esperienza, allora lo si può mutare ancora... "Sono nato timido, lo rimarrò a vita, non posso farci nulla"

ebbene sì, in parte è vero.
Chi ti parla è una timida patologica, fermamente convinta che chi nasce timido muore timido. Tuttavia, per stemperare il fatalismo, penso anche che ci siano buoni margini di miglioramento. E su questo bisogna lavorarci ovviamente, senza fare i mollaccioni con la scusa dell'indole innata.

Quali siano i nostri limiti poi, tutto sommato, non lo sappiamo nemmeno noi, per cui è giusto non porsi dei limiti. Onde evitare cocenti delusioni però, è meglio optare per un sano pessimismo e rimanere ben radicati coi piedi per terra. Voglio dire... difficile che chi da piccolo era il timidone della classe arriva a trent'anni e diventa animatore di un villaggio turistico o addetto alle pubbliche relazioni.

Quanto agli imput positivi concordo ma con una riserva: non bastano e possono persino essere controproducenti. Se i tuoi genitori ti portavano a parole in palmo di mano, ma poi di fatto non ti cagava nessuno perché tutti avevano di meglio da fare, il messaggio non risulta abbastanza credibile (nessuno mi dedica il suo tempo e le sue attenzioni= io non valgo) e non viene introiettato dal bambino che anzi si darà molto da fare per collezionare una bella sfilza di insuccessi e attirare su di sé l'attenzione.
Per quanto riguarda la mia esperienza personale ho sempre avuto la precisa sensazione di deludere le aspettative (troppo alte) di tutti. Anche se non mi sono stati lesinati gli incoraggiamenti non sempre hanno portato buoni frutti. Quello che ci viene prospettasto dagli altri poi, solo raramente o in minima parte coincide coi nostri desideri più naturali e più profondi.

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cicciuzza856
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Re: mah...

Messaggio da cicciuzza856 » gio dic 06, 2007 12:26 am

Per quanto riguarda la mia esperienza personale ho sempre avuto la precisa sensazione di deludere le aspettative (troppo alte) di tutti.


Il trucco l'ho imparato tardi...per non farsi travolgere da aspettative impossibili bisogna semplicemente distrarsi. Non combattere per raggiungere mete impossibili, nemmeno avvilirsi per l'oggettiva impossibilità del raggiungimento. Occorre spostare il tiro.
Come ho già scritto mio padre si aspettava da me un incrocio fra la testa Rita Levi Montalcini e il fisico di Ursula Andress. Dovevo diventare un medico superaffascinante. Ma io non ce la facevo, fisico e testa non corrispondevano.
Per molto tempo mi sono disperata. Conquistandomi un'insicurezza che mi tramortiva.
Poi ho deciso di essere una buona moglie, una buona mamma e un'ottima cuoca. Così ad un certo punto mi sono accorta che avevo un'identità che gratificava me e chi mi stava intorno.
E mi sono sentita meno inadeguata e un pò più sicura di me

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naomi
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Messaggio da naomi » ven dic 07, 2007 1:32 pm

ciao sbagliato ti ringrazio per aver sollevato un argomento molto interessante. Discutere sul temperamento innato vs carattere acquisito è una discussione senza fine un pò come discutere del sesso degli angeli, non abbiamo prove certe né dell'uno né dell'altro. Penso che siano vere un pò entrambi nel senso che le prime esperienze della vita e i primi personaggi che ci circondano sono fondamentali nella formazione del carattere ma poi bisognerebbe tener conto che uno stesso atteggiamento da parte di un adulto può avere effetti diversi su bambini diversi (qui se non sbaglio, raggiungo l'opinione di babuska) perché credo sia fondamentale il modo di recepire le cose (entro certi limiti) anche e soprattutto in bimbi molto piccoli. Poi bisognerebbe distinguere tra parole dette (tipo: sei un cretino) e atti (tipo ti tratto come se tu fossi un cretino) penso che abbiano pesi diversi appunto nella ricezione da parte del bimbo.
Poi di fondamentale importanza è la storia di quel bambino negli anni successivi e se avrà l'occasione o meno di "lavorare" su queste cose oppure no. Se avrà voglia di capire o di cambiare, se si renderà conto del significato di certe esperienze o modo d'essere oppure no e se si a che livello. Forse per questo l'adolescenza è un periodo difficile perché in essa si cominciono ad acquisire i mezzi che non si avevano prima nell'infanzia, dove l'assenza di mezzi di comprensione, di difesa o di azione sono inesistenti per natura.

sbagliato
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Ciao Naomi

Messaggio da sbagliato » ven dic 07, 2007 2:19 pm

Non avevo alcuna intenzione di innescare una diatriba che, come dici tu, sa di sesso degli angeli o lana caprina, né di cercare alibi di alcun tipo alla mia situazione. Sono ben conscio che quando si soffre, bisogna fare affidamento solo su se stessi per uscire dal tunnel. Però capire quali sono le cause che ci hanno spinto dentro al tunnel è senz'altro un punto di partenza importante.
La teoria delle self fulfilling prophecies, in positivo o in negativo, non me la sono inventata io, ne ho trovato traccia in più di un autorevole testo, in ambiti diversi. E credo che sia opinione universalmente condivisa dagli psicologi che l'autostima (tema legato a doppio filo alle s.f.p.) sia più importante dell'intelligenza per avere successo nella vita.

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robby
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beh

Messaggio da robby » sab dic 08, 2007 1:09 am

a me hanno sempre detto 'eddai tirati su,se sei positiva tu tutto prende una piega migliore'...e mi dava i nervi xche anche quando mi sono fatta in 4 x avere dei risultati ho ottenuto dei contentini e basta...certo meglio che lo schifo perenne e' vero.
Ultimamente un aterapeuta mi ha detto piu meno cosi 'Per stare bene dipende molto da te...devi arrivare a metterti in gioco,poi c'e' un 50% di casualita',situazioni,eventi che ti si possono presentare e da entrambe le cose combinate otterrai i miglioramenti'...insomma essere preparati a quando la felicita' bussera'...saper cogliere le opportunita'...quindi 'le vittorie' si dipendono dalle 'profezie ',dal credere in se stessi,cosi dopo i 100 str*** che incontrerai,quando incontrerai un amico sarai pronto...altrimenti anche quando avrai di fronte un amico sarai troppo triste e sfiduciato x dargli la mano...
insomma e' dura e nn ci sono garanzie di riuscita...ma se nn ci si prova il fallimento e' assicurato???

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alFaris
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Re: mah...

Messaggio da alFaris » dom dic 09, 2007 7:45 pm

Essalamu Elikah!
babuska ha scritto:Chi ti parla è una timida patologica, fermamente convinta che chi nasce timido muore timido. Tuttavia, per stemperare il fatalismo, penso anche che ci siano buoni margini di miglioramento. E su questo bisogna lavorarci ovviamente, senza fare i mollaccioni con la scusa dell'indole innata.
sai che cosa ho sperimentato che funziona in questi casi? il teatro! perché 1 sei allo stesso livello di tanti altri che muoiono dalla paura di salire sul palco tanto quanto te quindi ti rendi conto di essere come tutti gli altri 2 sai perfettamente quel che devi dire e fare quindi sei "difesa" dal ruolo che devi interpretare 3 quand'anche dovessi steccare hai sempre pronta la giustificazione che sei una dilettante e l'errore fa parte del tuo bagaglio personale...

ps personalmente ci aggiungo una quarta componente... ovverosia un pizzico di superbia - _io_ ho avuto il coraggio di salire qui sopra quindi _io_ sono migliore di tutti voi che mi state guardando... quand'anche dovessi sbagliare una battuta sarebbe l'errore di chi sta più in alto del pubblico ovvero sia di chi ha saputo metter sé stesso in giuoco... come dice francesco guccini "chi non fa non falla"...

pensaci! guarda che funziona... ;-)



Ua Elikah Essalam! by alFaris

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