Ai compagni di farmaci

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Zio Crick
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Messaggio da Zio Crick » dom lug 08, 2007 1:55 am

alFaris ha scritto:... è soltanto inutile rumore di fondo...

.... cerchiamo di essere più costruttivi - per quello che può essere fatto in una conferenza...
Ok,
per cercare di essere costruttivo mi sento di suggerire a coloro che pensano di non riuscire a fare a meno degli psicofarmaci un rimedio molto semplice, ma efficace.

Prendete l'elenco del telefono, cercate il piu' vicino centro di assistenza per anziani, o di recupero tossicodipendenti o di assistenza a diversamente abili, o anche la piu' vicina sede della crocerossa.
Uscite di casa e fiondatevi nel centro da voi prescelto e impegnatevi con tutte le vostre forze e il vostro cuore in un'attivita' di volontariato!
Non uscite da quel posto finche' in cuor vostro non sentirete di aver veramente aiutato qualcuno o meglio ancora, finche' non incontrerete qualcuno che con tutto il cuore vi ripaghera' con un "GRAZIE".
Sono pronto a scommettere che da quel giorno non avrete piu' bisogno di impasticcarvi! :-)

flippy

Messaggio da flippy » dom lug 08, 2007 10:59 am

Beh, che dire... Solo GRAZIE, Zio Crick, per essere venuto a salvarci dalla schiavitu' delle nostre pillole. Davvero, menomale che ci siete tu e i tipi come te, altrimenti noi poveri matti continueremmo ad "impasticcarci" a vita...
Ah, solo un'altra cosa. Forse la tua immensa saggezza ha una piccola microscopica lacuna. E cioe': "Fai volontariato che ti passa tutto" e' la classica perla della gente che crede di avere la verita' in tasca; io e molti depressi ce lo sentiamo dire continuamente. Ma la sofferenza purtroppo non puo' essere lenita, ne' tantomeno guarita, semplicemente aiutando gli altri. Per alcuni funziona, per carita'. Pero' basta, sono stufa di leggere/sentire i soliti luoghi comuni, i soliti giudizi di chi crede di avere la soluzione al mio malessere e poi si mette a colpevolizzarti se non segui i suoi consigli. Ma non serve a niente spiegare che non sei come lui, e certe cose che con lui hanno funzionato, a te fanno solo stare peggio.

flippy

Messaggio da flippy » dom lug 08, 2007 11:00 am

Ok, il post di prima e' privo di senso. Magari alFaris lo cancella. Che ne so, andate tutti a quel paese, non me ne frega niente, credo che adesso andro' a concedermi un bel pianto isterico.

bridgetss
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Messaggio da bridgetss » dom lug 08, 2007 7:18 pm

A Flippy mando un grosso bacio perchè a me le sue parole aiutano. Non volevo scatenare col mio post una discussione ripetitiva, ma sono nuova e la mia era solo una richiesta di aiuto. Cmq, come al solito, non posso che concludere dicendo che chi non c'è passato non può capire.

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alFaris
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Messaggio da alFaris » dom lug 08, 2007 9:48 pm

Essalamu Elikah!

un vecchio proverbio popolare recita che "per star meglio qui giacio"...

> per cercare di essere costruttivo

ti assolvo solo perché interpreto il tuo gesto come un tentativo di essere utile al tuo prossimo... però come vedi - entrare in una conferenza senza avere l'adeguata conoscenza del problema rischia di portare a risultati totalmente opposti... come ho scritto anche qui viewtopic.php?p=178445#178445 in taluni casi la soluzione "drastica" funziona in altri casi no...



Ua Elikah Essalam! by alFaris

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monirosa
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Messaggio da monirosa » lun lug 09, 2007 9:49 am

anche il volontariato, spinto dalle migliori intenzioni, anche se è un'azione apparentemente e socialmente più nobile, è spesso una fuga da noi stessi.
ma ciò non toglio a zio crick la buona intenzione che ho percepito nel suggerire ciò.-)
Ultima modifica di monirosa il lun lug 09, 2007 1:23 pm, modificato 1 volta in totale.

Zio Crick
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Messaggio da Zio Crick » lun lug 09, 2007 11:03 am

flippy ha scritto:Ma non serve a niente spiegare che non sei come lui, e certe cose che con lui hanno funzionato, a te fanno solo stare peggio.
Cara Flippy,
se hai gia' provato la via di cui parlavo, senza che ti abbia aiutato, mi dispiace molto.
Credimi, non si tratta di un luogo comune, ma di un sistema che ho visto funzionare in molti casi.

C'e' anche un'altra possibilita'; io te la cito, anche se magari potrebbe rientrare in quelli che tu chiami "luoghi comuni" ed e' un po piu' difficile della prima.
Te la cito perche' e' il sistema che permette di risolvere moltissime situazioni difficili, non solo la depressione e sta alla base della precedente.

Magari ti e' gia' stata suggerita, ma io credo che a volte un concetto o un'idea espressa in un modo differente puo' dare quello spunto in piu' che puo' essere risolutivo.

In definitiva si tratta di stabilire un'obbiettivo che ti piacerebbe raggiungere e di impegnarti con tutte le energie possibili per raggiungerlo.
Detto cosi' puo' sembrare banale.
L'obbiettivo pero' deve essere qualcosa di concreto e raggiungibile, non deve essere utopistico.
Possibilmente deve richiedere poco sforzo e tempo, in modo da essere raggiungibile facilmente anche in una situazione come la tua.
Una volta raggiunto quel piccolo obbiettivo, deciderne subito un'altro un pochino piu' impegnativo e impeganrsi per raggiungerlo; e cosi' via.
La regola di base pero' e' che le mete da raggiungere devono essere cose o situazioni che desideriamo avere veramente, che ci devono imprimere la forza di alzarci alla mattina dal letto sapendo che quel giorno riusciremo a fare qualcosa che ci avvicinera' alla nostra meta.

Non so se sono riuscito a spiegarmi.
Il mio intento e' solo quello di aiutarti, poiche' so che con gli psicofarmaci non risolverai mai nulla, ma anzi peggiorerai sempre, poiche' di tolgono anche quei residui di "forza" che potrebbero rivelarsi decisivi per uscire dalla tua situazione.

Ti auguro con tutto il cuore di fiorire e prosperare come tu desideri.
Ciao.

Zio Crick
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Messaggio da Zio Crick » lun lug 09, 2007 11:30 am

alFaris ha scritto:ti assolvo solo perché interpreto il tuo gesto come un tentativo di essere utile al tuo prossimo...
Grazie! Apprezzo molto le tue parole.
Mi e' piaciuto molto il tuo modo di approcciare la situazione. :-)

lakura
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Messaggio da lakura » mar lug 10, 2007 7:19 pm

zio crick, l'idea di cui parli in se' non e' affatto male. Anzi, direi che ad un certo punto e' una tecnica che diventa molto comune.

Pero'...

C'e' un problema che non stai prendendo in considerazione, e francamente se non hai mai avuto a che fare direttamente (in prima persona o per averci avuto a che fare da molto vicino e con molta sensibilita') con la depressione e' molto facile non vederlo.

ed e' il fatto che quando si sta molto ma molto male c'e' una incredibile incapacita' a fare. Non e' un indulgere nelle proprie tristezze (succede pure questo, ma in genere un po' dopo). E' una assoluta incapacita', un blocco pesante ed enorme che non e' assolutamente gestibile. Nessun depresso che stia veramente male vuole davvero stare cosi' come sta.

E' come... vediamo, sentirsi irrimediabilmente in trappola, con i polmoni pieni d'acqua, in un tunnel nero, con un macigno sopra di te che non vuoi e non si smuove, con una terribile, enorme, indescrivibile tristezza che ti fa impazzire perche' e' una situazione assurda che non hai cercato e non va via cosi' come e' venuta. (e ti diro'... a rileggerle neanche queste parole descrivono bene come si sta)

Conta in tutto questo che non e' solo un fatto di percezione soggettiva. Effettivamente quando si sta male molte funzioni normali si sballano. Ad esempio la capacita' di concentrazione diventa quasi nulla. Ed e' mooolto, ma mooolto piu' difficile fare qualcosa anche di piccolo quando non riesci a concentrartici su neanche per 3 secondi di fila.
C'e' chi ha altri disturbi correlati, tipo visione sfocata nel momento di panico, palpitazioni che salgono talmente tanto che in quell'attimo che dura sempre troppo non puoi fare neache 2+2 molto altro.

Non mi fraintendere, a me i farmaci non piacciono, non li ho mai presi e non mi piace l'effetto "generazione prozac". Perche' spesso diventano uno star bene artificioso e un'ottima scusa per non affrontare davvero quello che ti fa stare cosi' male. E nel caso della generazione Prozac sono stati, e sono, un miope tentativo di avere "tutti felici per forza".

Pero', per male che sia stata, non e' mai, mai successo che non *riuscissi* ad alzarmi dal letto. O che pensassi di farla finita. O altro...cioe' l'annichilimento totale della capacita' di *fare* qualcosa.
Ecco, in questi casi il farmaco non e' altro che quello che ti fa uscire abbastanza acqua dai polmoni da cominciare a fare quello di cui parli: porsi obbiettivi raggiungibili, *fare*... cominciare a lavorarsi da soli (con tutto l'aiuto del mondo, ma e' sempre "ego" che deve mettercisi di lena buona) la strada fuori dal macigno, dal buio, dall'acqua del fondo del pozzo.


E' solo per dirti, guarda, e' molto peggio di quanto non si possa immaginare da fuori. Anzi, e' sorprendente quanto sia discrepante il modo in cui un depresso e' visto da fuori da cio' che sta succedendo dentro... a veder mia zia non l'avrei mai detto.

Ciao ciao.

qwqw15
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Messaggio da qwqw15 » mer lug 11, 2007 10:37 am

lakura ha scritto: quando si sta molto ma molto male c'e' una incredibile incapacita' a fare. Non e' un indulgere nelle proprie tristezze (succede pure questo, ma in genere un po' dopo). E' una assoluta incapacita', un blocco pesante ed enorme che non e' assolutamente gestibile. Nessun depresso che stia veramente male vuole davvero stare cosi' come sta.

E' come... vediamo, sentirsi irrimediabilmente in trappola, con i polmoni pieni d'acqua, in un tunnel nero, con un macigno sopra di te che non vuoi e non si smuove, con una terribile, enorme, indescrivibile tristezza che ti fa impazzire perche' e' una situazione assurda che non hai cercato e non va via cosi' come e' venuta. (e ti diro'... a rileggerle neanche queste parole descrivono bene come si sta)
ciao a tutti sono nuova qui ma sto seguendo la discussione...e credo che le parole di lakura siano reali...l'ho provata anche io questa sensazione disgustosa...e più di una volta...
posso dire la mia? si tratta di emozioni. sono emozioni che hanno bisogno di uscire fuori. esistono molte tecniche per farlo. io le ho provate, e funzionano. lo psicofarmaco nella stragrande maggioranza dei casi non fa che addomesticare, ovattare queste emozioni, spingerle giù nell'inconscio. è come mettere un cerotto sulla ferita, nasconderla. la ferita non guarirà mai, il problema viene soltanto spostato nel futuro. ora io non dico di prendere i farmaci e di gettarli via (ma se siete solo all'inizio, magari...)
ma di trovare allo stesso tempo un sistema SERIO di rilasciare queste emozioni...umanissime:paura, rabbia, la cui stagnazione provoca proprio quei sintomi lì. Vi assicuro che affrontare queste emozioni non è facile, si passa attraverso l'inferno, ma almeno la via di uscita è reale, piano piano si impara a gestire questa roba (intelligenza emozionale). D'altro canto il non voler affrontare queste emozioni non vi permetterà MAI di vedere la luce. Naturalmente è solo il mio pensiero, ma c'è anche un'esperienza reale dietro e non solo mia. ci sono anche basi scientifiche a quanto dico, vedi le opere di Alexander Lowen per fare solo un esempio...ma non è sufficiente leggere, bisogna fare!

Zio Crick
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Messaggio da Zio Crick » gio lug 12, 2007 12:29 am

lakura ha scritto:... e' il fatto che quando si sta molto ma molto male c'e' una incredibile incapacita' a fare.
Conosco molto bene la condizione da te descritta.
L'ho vista con i miei occhi giorno dopo giorno aggravarsi sempre di piu' per decine di anni.
Ho assistito impotente a scene deliranti, asfissianti, angoscianti, e mi fermo qui ...
ho assistito a ricoveri psichiatrici, cure del sonno, psicofarmaci a volonta' fino a ridurre la persona in questione (purtroppo a me "troppo" vicina) ridotta ad una larva, in uno stato di totale apatia, fino all'epilogo peggiore che possiate immaginare.
Purtroppo all'epoca non avevo i dati che possiedo ora e non sono riuscito a fare nulla di nulla per tentare di farla uscire da quella situazione e sottrarla alle sgrinfie degli psichiatri.

Una persona in quelle condizioni non puo' farcela da sola, ne tantomeno con gli psicofarmaci.
L'unica soluzione e' l'intervento di una persona competente che intervenga dall'esterno e come una sorta di "guida", conduca "per mano" la persona sofferente, fuori da quella cappa che la schiaccia.

Io mi sono permesso di dare qualche suggerimento a bridgetss e poi a flippy perche' ho considerato che sono persone non ancora in una situazione cosi' disperata, solo per il fatto che entrambe partecipano al forum, il che richiede una certa presenza mentale, un minimo di capacita' di agire, e un buon livello di concentrazione.
Partendo da questo presupposto ho tentato di illustrare con parole semplici un possibile metodo che gradualmente potrebbe aiutare la persona ad uscire dalla trappola della dipendenza da psicofarmaci.
Ricordo che gli psicofarmaci sono a tutti gli effetti delle "droghe" che creano assuefazione e producono effetti collaterali peggiori dei sintomi che pretendono di "curare".
In rete ci sono tonnellate di documentazione.
Oltre ai siti indicati precedentemente da Fabio, mi permetto di suggerire:

http://www.laleva.org
http://www.newmediaexplorer.org/ivaningrilli
http://www.giulemanidaibambini.org
http://www.oism.info

Pitta
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Messaggio da Pitta » gio lug 12, 2007 1:02 pm

mah!
sarà che mio zio è stato imbottito di medicinali...
è vero che non si suicida ed è tranquillo, ma è pure proprio rimbambito!!!

flippy

Messaggio da flippy » gio lug 12, 2007 7:00 pm

Ragazzi, io cerco davvero di astenermi da ogni commento... ma che vogliamo farci se non ho molto self control...
Dico solo una cosa, il resto ve lo risparmio. BASTA CON LE GENERALIZZAZIONI.
Una cosa e' "imbottirsi" di psicofarmaci riducendosi a dei vegetali, un' altra e' prendere una pillola o meno al giorno. E mi pare che la differenza sia sostanziale.
Poi e' OVVIO che gli psicofarmaci non costituiscono di per se' una cura e vanno quindi sempre affiancati ad una psicoterapia. E' altrettanto ovvio che sono droghe (come TUTTI i medicinali, alcuni dei quali anche molto piu' pericolosi degli psicofarmaci). E' ovvio che fanno male (come TUTTI i medicinali). Ed infine e' ovvio che a nessuno piace prenderli.
Ora, non capisco proprio il perche' di tutto questo accanimento contro chi assume psicofarmaci. Ma che e'? Volete salvarci? Da chi/cosa? Dalla nostra incoscienza, dalla nostra ignoranza, dalla nostra incredibile stupidita'? Beh, mi spiace, ma chi assume psicofarmaci sa perfettamente quali rischi corre. Semplicemente preferisce un eventuale danno fisico a una sofferenza psicologica atroce.
Tirate un sospiro di sollievo, ho finito.
[E ora rinnovo il mio voto a non replicare piu' a questo thread, vedremo se riesco a non infrangerlo]

lakura
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Messaggio da lakura » gio lug 12, 2007 11:42 pm

Zio Crick ha scritto:
lakura ha scritto:... e' il fatto che quando si sta molto ma molto male c'e' una incredibile incapacita' a fare.
Conosco molto bene la condizione da te descritta.
Una persona in quelle condizioni non puo' farcela da sola, ne tantomeno con gli psicofarmaci.
L'unica soluzione e' l'intervento di una persona competente che intervenga dall'esterno e come una sorta di "guida", conduca "per mano" la persona sofferente, fuori da quella cappa che la schiaccia.
zio crick, non ti impermalosire ;)
prima di tutto perche' non ho detto che quello che consigliavi e' fuori dal mondo, tant'e' vero che e' un metodo, ripeto, molto comune a chi cerca di uscire fuori da certe situazioni.

e' anche vero, in parte, quello che dici qui su, e cioe' che ti serve un aiuto da qualcuno competente.

Ma e' anche vero che nessuno puo' aiutare nessun altro, nonostante tutta la competenza di questo pianeta, se chi sta male non si mette in condizione di farsi aiutare. Non puoi tirare fuori dalla cappa nessuno che non si metta in gioco. Non si puo' "salvare" chi sta affogando nel buio se questi non ci mette del suo. (c'e' anche chi sta malissimo e mai e poi mai accetterebbe aiuto, perche' nel momento in cui lo accetti devi anche ammettere quello che e' palese, cioe' il tuo star male)

In media e' vero che chi sta su questo forum quantomeno ammette cio', ed e' un bel passo avanti.

Ma quello da cui non si puo' prescindere e' che per quanto uno stia relativamente non male da suicidio, pure e' vero che ci sono fasi in cui non si *puo'* fare niente, non ci si riesce.
Te l'ho detto, non ho preso farmaci (piu' per tigna che altro), francamente mi ritengo fortunata per essermelo potuto permettere. Nonostante cio' ci sono stati mesi e mesi in cui non *riuscivo* a fare nulla. Quando sono stata un po' meglio ho cercato l'aiuto di uno psicologo. Ma son dovuta stare un po' meglio, quantomeno in grado di rendermi conto di cosa stava succedendo davvero, per poterlo fare.

A me e' passato da solo il periodo buio pesto, ma a chi non passa che fa?
Non mi piace il farmaco-scusa (ma se e' per questo esiste pure il terapeuta-scusa... tutto, volendo, lo diventa), ma lo *capisco* (sai la comprensione non-intellettiva, ma quella che viene dal saperlo in ogni fibra di te) chi, stando peggio, lo prende per tirare su la testa. E la' puo' entrare allora l'aiuto di qualcuno.

Zio crick, capisco la tua rabbia per quello a cui hai partecipato, ma non e' semplice, e non c'e' una soluzione valida per tutti, anche se lo si vorrebbe tanto... in tanti (qua dentro scommetto che si farebbe la fila ;) )

ciao ciao

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Messaggio da alFaris » ven lug 13, 2007 10:49 pm

Essalamu Elikah!
flippy ha scritto:[E ora rinnovo il mio voto a non replicare piu' a questo thread, vedremo se riesco a non infrangerlo]
oooh ma guarda un po' chi c'è? la mia amica flippy! come va? che cosa fai di bell[SBEM!]tavo solo scherzando!

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